Che sia uno dei grinder più talentuosi del panorama italiano è un dato di fatto.

Enrico Camosci, classe 1994, può addirittura definirsi un veterano degli MTT online. E nella serata di ieri, prima sessione del 2017, è riuscito a portare a casa ben 3 tornei per un profit complessivo da 10.000€.

Ciliegina sulla torta, il “The Bigger” di PokerStars punto it, che gli è valso ben 6k:

“Per quel che concerne il punto it, credo sia un torneo più o meno come tutti gli altri. E’ ovvio che ogni tanto sia costretto a prendermi qualche marginale in più, ma non ci sono regular che mi ‘spaventano’. I tornei con un numero relativamente basso di iscritti – 124 ieri sera, ndr, – e con una grande giocabilità sono i miei preferiti. In passato ho raggiunto tavoli finali dove in palio c’erano davvero tanti soldi e giocare per circa 6.000€ di prima moneta non condiziona minimamente il mio gioco, anzi. Nelle fasi conclusive del torneo penso di far valere quella che in tanti chiamano ‘esperienza’…”

E a tal proposito, Enrico (al centro in foto in compagnia dei fidati Davide Marchi e Gianluca Escobar) intende fare una digressione che va a toccare uno dei possibili, e sempre più concreti, scenari futuri del poker online in Italia:

“E’ chiaro che per qualsiasi grinder punto it la liquidità condivisa sarebbe una manna dal cielo. Ma per quelli che sono abituati ad avere una schedule che ha come base il dot com e come contorno .fr e .it rischia di essere davvero penalizzante. Gli swing che ci sono sul dot com li conosciamo tutti; avere una valvola di sfogo come il punto it che ti dà l’opportunità di mantenere un ROI alto a bassa varianza è di fondamentale importanza. Se la liquidità condivisa diventasse davvero realtà, tutti i grinder dot com avrebbero sostanzialmente lo stesso numero di tornei, se non meno, per quel che concerne il mio ABI, ma con un field molto più ampio e una varianza inevitabilmente più elevata. Il che non è un bene…”

camosh

La partenza razzo d’inizio anno ha scaldato il cuore di ‘Wh4TisL0v3‘ solo in parte:

“Fa piacere partire col piede giusto, ma non sono uno che ha mai amato porsi obiettivi monetari. So che sarà difficile ripetere quanto fatto l’anno scorso: non mi va di rivelare il profit, ma posso dire che è stato senza ombra di dubbio il migliore della mia vita, pokeristicamente parlando. Non credo sia ancora giunto il momento per dedicarmi al live. Il mio terreno è l’online e oggi penso di aver raggiunto un livello di gioco che mi garantisce una certa costanza di risultati. Ancora e ancora!”

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