Lo avevamo lasciato al tavolo dell’Italian Big Game, assieme a Dario Sammartino, Jake Cody e Davide Suriano.

Da quei giorni di battaglia pokeristica nell’ottobre del 2015 pare che il nostro Christian abbia preferito stare al riparo dalla luce dei riflettori, sparendo per un bel po’ di tempo dai titoli delle testate di settore.

Eppure quel che ha rappresentato per l’Italia del poker l’ex pro di PokerStars non è certo passato nel dimenticatoio, ecco perché abbiamo pensato di contattarlo per farci raccontare come sono andate le cose in questo periodo di astinenza mediatica:

Diciamo che sembro sparito dalle scene da più tempo di quanto ne sia passato in realtà. – esorisce Christian – Ho lasciato l’online chiudendo da Supernova Elite nel 2015 per dedicarmi full time al live nel 2016, dove ho giocato molte ore, tra Macao, Aussie Million, Vegas (fuori Wsop), ancora Vegas (durante le Wsop) più le varie tappe Ept. L’ultima mano ufficiale da pro full time è stata all’EPT Barcellona. Ho giocato solo cash game, 50-100 e 100-200 duranti gli EPT fino alla 200-400 nella Bobbys durante le WSOP. Da Barcellona però ho smesso di giocare dedicandomi ad altro.

Aneddoti sulla Bobby’s Room a parte, ai quali abbiamo recentemente dedicato spazio in un nostro articolo, Christian ha avuto modo di misurarsi con diversi mostri sacri del panorama internazionale:

Ho giocato con gente come Trueteller, Jungleman, Haxton e non posso negare che la Bobby’s sia, di per sé, un luogo molto affascinante. All’inizio fa un po’ effetto giocare nel privè assieme alla solita 1500-3000 con Brunson, Ivey, Negreanu e Antonius, poi però ti ci abitui e magari inizi a vedere addirittura un’opportunità in quella partita. In generale però in quella sala la fortuna non è stata dalla mia e i ricordi non sono molto positivi. In quelle settimane nella Bobby’s i volti noti non sono stati moltissimi, l’azione si generava per lo più quando comparivano grossi fish ed erano poi i reg europei a riempire i tavoli.”

Lasciando da parte il poker, che sicuramente ha rivestito una grande importanza nella sua carriera da professionista e globetrotter, abbiamo cercato di scoprire a cosa si sia dedicato in quest’ultimo anno e che idee abbia in testa per il futuro:

Più di un anno fa c’è stata a Genova l’apertura di tre locali di cui sono proprietario assieme ad un amico di lunga data: un ristorante (Groove), un bar segreto (e non vi dico dov’è), ed un barbershop. E’ un progetto molto grosso, nato quasi per caso e ad esperienza zero, che però nonostante la fatica ci sta facendo levare parecchie soddisfazioni. Io comunque non lo gestisco in prima persona, ci pensano il mio socio e mio fratello. Da qualche mese poi ho aperto una società a Malta assieme a due ex pokeristi e ci siamo dati ad un “nuovo gioco”, enormemente più complesso ed in un mercato infinitamente più grande del poker, l’internet marketing. E’ una sfida grossa ma il poker in questo senso è il trampolino di lancio perfetto per tutte le skill che fornisce, che possono essere sviluppate poi in altri settori. L’internet marketing, assieme alla finanza, è una delle naturali evoluzioni in questo senso.

 

E voi, da buoni pokeristi, avete mai pensato di estendere il vostro raggio d’azione altrove? Scrivetecelo sulla nostra Fanpage!

L’articolo Che fine ha fatto Christian ‘IwasK.Mutu’ Favale? sembra essere il primo su Italiapokerclub.

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