Chi si è preso la briga di leggere qualche libro sul poker conoscerà senza alcun dubbio il suo nome.

David Sklasky, matematico e poker player con ben 3 braccialetti vinti in carriera, alcuni giorni fa ha postato un thread provocatorio sul noto forum americano Twoplustwo.

A onor del vero la sua proposta risale a giugno del 2015 quando, sempre attraverso un thread sullo stesso forum di cui è amministratore, aveva paventato la possibilità mostrare entrambe le carte agli avversari al termine di ogni mano, a prescindere dall’esito.

I commenti degli utenti erano stati poco concordi con la sua proposta, sostenendo che la maggior quantità di informazioni disponibili avrebbe solamente aiutato i bot a intrufolarsi con più facilità nelle partite online. Discussione morta sul nascere? Nemmeno per sogno.

Lunedì scorso infatti, Sklansky ha rilanciato aggiungendo alcune nuovi dettagli alla sua drastica soluzione, con l’intento di sradicare definitivamente il problema della collusion e dei bot ai tavoli. La parte iniziale del thread ricalca a grandi linee quanto affermato due anni orsono:

Un semplice, drammatico, cambiamento di regole per far fronte al problema dei bot e dei ‘colluders’: quando si folda o si perde uno showdown bisogna comunque mostrare le proprie carte agli avversari. Ovviamente ci sono diversi punti negativi, oltre che positivi, in merito a questa scelta. Ma sarebbe molto facile per le poker room attuarla sin da subito.”

Ma ecco le nuove idee pubblicate qualche giorno fa:

“Si potrebbe anche fare in modo che il primo giro cominci in senso antiorario per evitare che i player in late position possano avere un vantaggio maggiore. O si potrebbe anche introdurre lo shotclock per evitare che i giocatori spendano troppo tempo a cercare di raccogliere preziose informazioni extra o, in alternativa, fare in modo che sia possibile vedere le carte esposte soltanto per la durata della singola mano. E’ normale che i giocatori non siano contenti di svelare il proprio gioco, ma si potrebbero benissimo adattare alla norma foldando alcune mani che normalmente non passerebbero, una sorta di bluff al contrario. Sarebbe una soluzione intrigante perché ogni player dovrebbe aggiustare il suo gioco in base alle carte foldate. Inoltre in questo modo non ci sarebbe più spazio per chi ha intenzione di colludere oltre al fatto che nessun bot sarebbe abbastanza potente da poter risultare una vera minaccia per gli altri player date queste circostanze.

Ma siamo davvero sicuri che snaturare il Texas Hold’em, che allo stato attuale delle cose diventa irrisolvibile per i bot proprio a causa del fatto che si tratta di un gioco ad informazioni incomplete, possa davvero risolvere il problema?

Allo stato attuale delle cose l’unico gioco di poker risolto da un bot, Cepheus per la precisione, è il Limit Hold’em, mentre i tentativi fatti con il No Limit hanno evidenziato il gap presente tra la macchina e l’uomo, Claudicus su tutti, eccezion fatta per l’ultimo arrivato Libratus, su cui nonostante il vantaggio accumulato sui suoi sfidanti rimangono ancora parecchi dubbi.

Tra i tanti commenti spicca la proposta alternativa di un utente che sarebbe d’accordo con Sklansky a patto che l’avversario coinvolto nella mano possa scegliere soltanto una delle due hole cards, lasciando così un margine di imprevedibilità più ampio.

Ad ogni modo il quesito principale rimane lo stesso di qualche anno fa, come espresso in un commento successivo da un altro utente: “In che modo dare più informazioni può essere considerata una misura efficace per contrastare i bot che, giorno dopo giorno, si evolvono nel tentativo di risolvere il gioco?

 

E voi cosa ne pensate della controversa proposta di Sklanky? Scrivetecelo sulla nostra Fanpage!

L’articolo Sklanksy rilancia la sua proposta anti-collusion: “Shotclock e primo giro in senso antiorario!” sembra essere il primo su Italiapokerclub.

Lascia un commento