Chi l’ha detto che per fare un buon bluff bisogna utilizzare i blocker?

Se non siete convinti chiedete a Andrea ‘ANDREXSORRE’ Sorrentino, protagonista assieme a Luigi Curcio di una mano particolarmente interessante giocata alcuni giorni fa nelle fasi finali del Night On Stars K.O. su PokerStars.it.

Un bluff ‘di braccio’ come si suol dire, che tuttavia ha permesso a Sorrentino di aggiudicarsi un bel piattone a poche eliminazioni dal final table, costringendo Curcio a gettare nel muck la mano migliore.

Ci troviamo al livello 1.000/2.000, ante 200 e UTG apre i giochi rilanciando 5.200: Sorrentino flatta Q Q da hi-jack e Curcio completa da big blind.

Il flop è K 10 4 e original raiser c-betta 8.300 trovando il call di entrambi i suoi avversari.

Al turn arriva un 8 che freeza l’action dell’original raiser, mentre Sorrentino punta 15.660 a cui segue soltanto il call di Curcio.

Il river è un 3, una blank per eccellenza sulla quale Sorrentino decide di mettere tutto il suo stack al centro , circa 40.000, su un pot da oltre 74.000 gettoni…Curcio ci pensa qualche secondo e alla fine decide di passare mostrando J 9.

E ora sentiamo il TP di Andrea Sorrentino che ha deciso di trasformare in bluff la sua mano:

Sull’apertura di Utg, un player non particolamente forte, decido di limitarmi al call. Avrei potuto anche 3-bet brokare in questa situazione ma ho preferito flattare per mixare. Quando original raiser c-betta su quella texture mi sento già sotto, nonostante dopo l’apertura la sua c-bet era praticamente scontata, tuttavia chiamo per quelle poche volte in cui posso essere ancora sopra ma soprattutto perché ho posizione e potrei combinarla a seconda del turn o della sua action. Quando però mette anche Curcio comincio a preoccuparmi perché il suo call è molto strong: un K debole lo avrebbe probabilmente foldato, ma potrebbe avere un A-x di picche, J-Q con Dama a picche…insomma, ci sono tante combo che hanno una grande equity, senza contare che potrebbe addirittura aver floppato colore.

Quando al turn cade picche ormai sono dentro il colpo e provo a trovare una linea che mi possa consentire di vincere la mano sfruttando la posizione e il mio range percepito, quindi sul check di original raiser scelgo una size che mi possa lasciare lo spazio per uno shove river su blank o su carta che non paira il board. Il call di Luigi al turn rappresenta sia un A-x a picche che una Dama o un Jack, sempre a picche, mentre più raramente avrà set con la speranza di chiudere full al river. Tendenzialmente comunque l’Asso a picche è più nel mio range che nel suo e quando sul river casca una blank scelgo di pushare. Ovviamente questa mano l’ho potuta fare soltanto perché davanti a me avevo un avversario forte, che sa ragionare e eventualmente può anche foldare un flush inferiore, altrimenti non avrebbe avuto alcun senso!

 

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