Una vacanza può regalare sorprese inaspettate. Anche ad un tavolo da poker.

Jacopo Eutizi, brillante grinder heads-up, adora viaggiare. Thailandia e Cuba come mete di puro relax, Miami per qualche ‘stravizio’ extra. Dopo un paio di giorni trascorsi perlopiù in spiaggia con gli amici, Jacopo non ha resistito e si è fiondato al Seminole Hard Rock Casinò, impianto che dista poche decine di chilometri dalla città degli ‘Heat’.

Il cash game live è sempre una prelibata opportunità per uno squaletto dell’online. Il marchigiano si è dunque schierato più carico che mai ad un tavolo 2/5$:

“Era un tavolo molto tranquillo e tutt’altro che complicato. Ad un certo punto, completamente dal nulla, si è seduto uno con una faccia che mi sembrava di conoscere. E sì, era proprio lui: Michael Mizrachi! Pur avendo prede molto più ‘easy’ da aggredire, il desiderio di giocare qualche spot contro ‘The Grinder’ è cresciuto man mano… In maniera irrefrenabile! Abbiamo giocato circa 15 tribettati in un paio d’ore: è stato davvero divertente 😀 Lui mi ha colpito molto per l”attitude’ al tavolo; pur muovendosi e stiracchiandosi in continuazione non lasciava davvero trasparire alcun tell significativo.”

Dopo il consueto saliscendi, Jacopo è riuscito a chiudere la sessione in positivo, adattandosi allo stile di Mizrachi:

“Lui tendeva a giocare davvero tante mani. Contro di me non ce n’è stata nessuna particolarmente frizzante; in generale credo di essermi difeso alla grande, specialmente oop. Nonostante il numero sproporzionato di tribettati giocati, l’unico davvero significativo, in cui gliene ho prese abbastanza, è nato flattando i Kappa oop e mettendomi in check call su 2 strade su board dry. Avrei snappato anche river, ma ha giveuppato… 😉 Ovviamente ho cercato di variare le mie size e le mie linee per cercare di non essere leggibile e in un paio di occasioni ho cercato di fingere una valuebet al river con punti molto forti cercando di sfruttare la sua aggressività e fargli trasformare in bluff qualcosa, ma non ha mai abboccato al tranello. La mano che mi ha colpito di più è stato un check-shove turn da 700$ su AKT 4 sulla Bet 300 di oppo: ottenuto il fold dell’avversario ha mostrato un insignificante 2. Ha giocato 2-3 ore poi se ne è andato e mi è parso uno davvero simpatico e alla mano. Pur di restare a giocare contro di lui, son rimasto al tavolo più del dovuto e son tornato in taxi a Miami da solo, visto che i miei amici se n’erano già andati. :D”

Jacopo’n’ friends, 24 ore fa…

‘The Grinder’ a parte, Jacopo ci ha confessato che il blitz al Seminole potrebbe non essere l’unica sessione di questa sua trasferta…

“Rimarrò qua altri 5-6 giorni e fra una serata e l’altra vedrò di farci uscire un paio di sessioni. Qualche giorno fa ho sentito Umberto Ferrauto, che dovrebbe arrivare da queste parti a breve: ci beccheremo al casinò senza meno! La cosa che mi piace di più del field ‘americano’ è che molti giocatori sono scarsi e giocano velocissimo: ottima combinazione. Non dico sia come l’online ma si hanno meno difficoltà a passare rispetto ad un qualsiasi tavolo live in Italia perché sai che 1 minuto dopo aver foldato parte un’altra mano e si ha tutto il tempo per selezionare gli spot migliori. Non ho colto particolari tell, ma forse perché ancora non conosco abbastanza bene il ‘body language locale’. Quel che è certo è che il livello tecnico che ho affrontato nella sessione con Michael e nell’unica altra sessione giocata pochi giorni prima in un casinò più piccolo, era davvero basso. Ho visto alcuni player, all’apparenza preparati, fare dei call palesemente -EV in situazioni in cui l’avversario era faceup. Non passano mai! Qui la vita e i trasposti costano 1 miliardo, ma credo che non sarebbe affatto malvagio pensare di restare qua e provare a mantenersi giocando cash game!”

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