Chi pensa a un poker dominato dagli uomini non conosce la storia di Vichy Coren. Più di una giocatrice vincente, un esempio d’abilità dentro e fuori le sale da gioco, un nome ormai iscritto per sempre nell’albo d’oro del poker sportivo grazie a un’impresa che ha fatto scuola e che ad oggi nessuno ancora è riuscito a scalfire.

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Le carte erano nelle corde di Vichy già negli anni dell’università. È arrivata alla laurea al St John’s College di Oxford alternando lo studio al Texas Hold’em, genio e sregolatezza, perché nonostante le abitudini fuori dagli schemi è riuscita a eccellere sia in ambito giornalistico, scrivendo per i quotidiani inglesi “The Observer” e “The Guardian”, che nel poker.

Un successo che arriva da lontano: il suo primo risultato lo ottiene nel 2001, col 9°posto in un torneo disputato a Londra che le frutta £664. La prima, primissima bandierina. Tre anni dopo il suo primo grande risultato, ed è uno di quelli che pesa: £25.000 per la vittoria nella seconda stagione di Celebrity Poker Club. Perché lei è già famosa, grazia alla sua carriera nella comunicazione. Ma la vera svolta della sua vita arriva due anni dopo.

Settembre 2006, si iscrive al Main Event dell’European Poker Tour di Londra. Il field è impegnativo, ma Victoria riesce ad accedere al tavolo finale, dove siede anche il noto professionista Chad Brown, altra celebrità a fare breccia nel mondo del poker, che l’anno successivo a Las Vegas avrebbe sfiorato il braccialetto WSOP (poi conferitogli ad honorem) con un 2° posto da oltre 300mila dollari. Chad a quell’EPT si è fermato al 5° posto mentre la Coren raggiunge l’heads up contro Emad Tahtouh. Victoria potrebbe diventare la prima donna a vincere un EPT. Dopo qualche mano ecco le carte decisive: lei ha [7d][6c], l’australiano [8c][6h]. Al flop cadono [5c][3c][4d], è già scala e chi può assistere a carte scoperte si rende subito conto che questo sarebbe stato il momento della svolta. L’avversario checka e Victoria punta 100.000 e succede proprio ciò che sperava: l’avversario rilancia. Per giocare la mano dovrebbe aggiungere altre 300.000 chip ma più che altro si stava preoccupando di come indurre Tahtouh in all-in, al quale sarebbe bastato un 7 per chiudere una scala maggiore di quella della Coren. La Coren opta per la linea meno aggressiva e decide subito di limitarsi al call.

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Il turn è un [Td], Emad forse sperando che quello della Coren fosse un tentativo di bluff, va immediatamente all-in, ma Vichy non ci pensa su due volte e si va allo showdown decisivo. Il volto dell’australiano è emblematico: realizza subito di avere solo 3 out, deve sperare in un 7 che però non uscirà mai perché il river, [Js] consegna alla ragazza inglese il primo premio da £500.000. Victoria Coren è la prima donna a vincere un European Poker Tour, e lo ha fatto proprio nella sua patria

Passano gli anni e di risultati ne arrivano tanti altri. Victoria Coren sale nella classifica delle giocatrici più vincenti di sempre. È già passata alla storia, ma Victoria vuole fare di più: nel 2010 è lanciata verso il tavolo finale di un altro Main Event EPT, quello di Monte Carlo, ma la sua corsa termina al 26° posto. Una delusione (addolcita dai €40.000 di premio) che però non la fa desistere.

40 chilometri più in là ed esattamente 4 anni più tardi cade l’appuntamento dell’EPT di Sanremo, una delle tappe più importanti della kermesse. Partecipa naturalmente al Main Event, raggiunge il tavolo finale e poi l’heads up più importante della sua carriera. Di fronte a lei c’è Giacomo Fundarò, giocatore italiano già noto nei circuiti grazie alla vittoria di un WPT e a vari piazzamenti nell’Italian Poker Tour, alle WSOP e nello stesso European Poker Tour.

L’ultimissima fase del Main Event di un EPT è un momento epocale per chiunque ma per loro due la vittoria avrebbe avuto un sapore ancora più speciale: lei sarebbe diventata il primo giocatore in assoluto a vincere due EPT, lui il secondo italiano a vincerlo dopo Salvatore Bonavena. Nel frattempo un’altra giocatrice era riuscita a vincere il titolo europeo ed è successo nel 2010 proprio a Sanremo: si tratta di Liv Boeree, ma questa è un’altra storia.

La Coren giunge al testa a testa con quasi il triplo dei gettoni rispetto al rivale che non riesce a sorpassarla finché, dopo appena 20 minuti, l’azzurro si gioca il tutto per tutto con [As][Ac] sul flop [Jd][7s][Qc], Vichy non può esimersi dal call con [Qs][Jc] e la sua doppia coppia regge anche il river decretando la fine del torneo. Questa volta il premio incassato è di €476.100 ma, a prescindere dalla cifra, la seconda vittoria in un EPT è un momento che rimarrà impresso per sempre negli annali del poker, non solo nei ricordi e nella storia di questa ragazza. Nessun giocatore ci era mai riuscito, e nessuno ci riuscirà fino alla conclusione dello storico circuito.

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Due anni dopo, nell’estate 2016, entra a far parte della Hall of Fame del poker, si tratta di un onore che la pone al di sopra della concorrenza maschile: è il massimo riconoscimento che un giocatore di poker possa ottenere. La Coren è infatti il primo giocatore britannico della storia a riceverlo, fatta eccezione di Edmond Hoyle che però è vissuto a cavallo fra 600′ e 700′, prima che fosse introdotto il poker moderno.

Oltre alle due brillanti imprese EPT, tante altre bandierine nella rassegna europea impreziosiscono un palmarès invidiabile: nel 2008 è 38esima nel Main Event di Londra e affina il tiro con altre due top 30, una nel Main Event PCA 2009 e l’altra nel Main Event Grand Final di Montecarlo 2010. Oggi la Coren conta due milioni e mezzo di vincite nei soli tornei dal vivo e ha ancora la possibilità di andare oltre.

Una storia di primati, talento e qualità intellettive hanno permesso alla Coren di scrivere la storia del poker. Quali erano le probabilità che fosse proprio una donna a realizzare queste imprese? Gli uomini spesso rappresentano oltre il 90% dei partecipanti nei tornei dal vivo ma, come il poker ci insegna, giocando bene le tue carte e con un pizzico di fortuna, tutto è possibile.

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