Il lupo perde il pelo ma non il vizio, diremmo dalle nostre parti.

Oltremanica preferiscono l’adagio “Non è possibile insegnare nuovi trucchi a un cane vecchio“, sta di fatto che il senso cambia di poco perché quanto visto ai tavoli cash game di Rozvadov è stato il solito Gus Hansen.

Dopo esser sparito dalla scena online con un passivo stratosferico (oltre 20 milioni di dollari) entrando a far parte della ristretta cerchia dei top loser per eccellenza, ci si aspettava un ritorno in pompa magna per ‘The Great Dane‘.

Ma chi pensava in un exploit degno delle puntate di High Stakes Cash Game, quando Hansen sedeva al tavolo con Brunson, Dwan, Negreanu e compagnia bella, sarà rimasto deluso. O forse no.

In realtà lo spettacolo c’è stato, ma lungi dall’essere una cavalcata vincente: il buon Gus infatti ha mostrato tutto il peggio del suo repertorio, giocando in maniera piuttosto discutibile e chiudendo con un passivo di oltre 30.000€. Passivo che sarebbe potuto essere più corposo se non fosse stato per alcune giocate fortunose come andremo a vedere più avanti.

L’approccio al gioco di Gus è tutto fuorché quello che ci si aspetta da un professionista: cocktail in bella vista, tante chiacchiere, una quantità infinita di trash hand giocate e la malsana abitudine di donk-bettare quasi ogni flop giocato fuori posizione. Ma cominciamo a parlare di poker giocato passiamo alla prima mano degna di nota…

Fahredin (28K) apre le danze a 800€ da BTN con 6 6 e dopo il fold di Tomovic, Hansen (15K) 3-betta da BB con K 2 trovando il call dell’avversario.

Al flop cascano 3 7 K e entrambi optano per il check. Il turn è un 6, sul quale Fahredin punta 1.700€ dopo il secondo check di Gus che decide di rilanciare a 5.200. Il player bulgaro guarda con sorpresa il raise e dopo averci pensato un poco si limita al call.

Il river, un 8 non cambia troppo la situazione e Hansen punta nuovamente, stavolta 5.200€, lasciandosi 2.700€ dietro. Snap call per Fahredin col suo set e primo big pot perso per il danese, ma siamo solo all’inizio.

Qualche orbita dopo arriva un’altra perla: openlimp per Hansen (41K dopo aver ricaricato) da HJ con Q 6, raise 70€ del business man tedesco Jean Claude da CO con A 8, call di Pierre Neuville (20K) da BTN con K 9 a cui si aggiunge Leon (58K) da SB con J 10.

Sul flop Q 6 J Leon punta 2.000€ trovando sia il call di Hansen che quello di Neuville.

Al turn, un 10, Neuville punta 3.700€, chiama Leon e chiama anche Hansen che esclama “Non so davvero cosa fare, che faccio chiamo? Ok…”

Sul river, un ininfluente 4, dopo il check degli avversari la parola torna nuovamente a Neuville, il quale value betta la sua scala mettendo altri 10.200€ sul piatto con 3.700€ dietro. Leon, il ricco proprietario del casinò non certo noto per i suoi hero-fold, passa senza problemi la sua doppia mentre Gus, che per sua stessa ammissione non sa bene dove si trova nel colpo, call-mucka.

Pensate che sia finita qua? Tutt’altro…Dopo una pessima value bet river con J J su 6 4 2 5 K dove riesce a limitare i danni contro il set dell’avversario, la fortuna riesce a salvare ‘Broksi’ da un altro tonfo.

Apre Fahredin (29K) a 1.000€ (29K) da CO con 10 10, chiamano Tomovich (30K) da SB con A K, Hansen (71K) da BB con 9 9, Jean Claude (56K) da UTG con J 3 e Neuville (55K) con 5 5 che completa dallo straddle.

Su flop 6 2 2 Hansen esce in puntata per 3.000€, fold per Neuville e Tomovich, chiama solo Fahredin.

Al turn , un 4, Hansen punta 7.200€ e Fahredin chiama per la seconda volta lasciandosi circa 19.000€ dietro su pot da 24.600€.

Il river è un miracoloso 9 e Hansen, prima di value-bettare 13.000€, esclama “Questo è un river pazzesco!

Fahredin, giocatore solido e preparato, ci pensa su e dopo avr azzeccato i due call nelle street precedenti indovina anche un bellissimo fold al river, lasciando Gus a bocca asciutta: “Se mi dici che hai passato ti dico la mia mano” dice Hansen rivolgendosi all’avversario. “Coppia di Dieci” risponde lui. “Full House” replica Gus, che poi svela di aver chiuso il punto al river.

Dulcis in fundo, all’ultima mano di giornata ecco la ‘gamblata’ che tutti ci aspettavamo vista la condotta particolarmente loose tenuta fino a quel momento.

Allo straddle 200€ di Tomovich, si aggiungono quelli di Hansen (400€) e Jean Claude (800€). Neuville (54K) da HJ chiama con A 2, lo stesso fa Leon (68K) da CO con 5 3 mentre Fahredin (21K) trova A A da SB e rilancia a 4.000€. Chiamano solo Hansen (85K) con Q J e Neuville.

Il pot da 13.900€ è allettante e su flop K 6 6 non può che scatenarsi il putiferio: Hansen donk-betta 8.800, Fahredin snap-shova e dopo il fold di Neuvile si trova costretto ad aggiungere altri 10.000€.

I due si accordano per girare due volte turn e river:  5 9 la prima volta e A Q la seconda. I 49.900€ di pot vanno in direzione di Fahredin mentre Hansen chiude con un bel segno rosso da  32.800€ come si evince dall’immagine qui sotto: 

Insomma, un ritorno poco felice per quello che è stato una vera e propria icona del poker negli anni d’oro del Texas Hold’em. D’altronde ci sarà pure un motivo per cui Alex Luneau, protagonista assieme a Sébastien Sabic del documentario ‘Nosebleed’, dichiarava di ‘adorare’ Gus Hansen per via dei suoi clamorosi regali ai tavoli high stakes.

Ecco la versione integrale della partita cash in quel di Rozvadov:

Watch live video from PokerRoomKings on www.twitch.tv

 

L’articolo Gus Hansen is back (to lose) again: giocate imbarazzanti e sessione da meno 32.800€! sembra essere il primo su Italiapokerclub.

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