Rocco di nome, superduro di fatto.

Se per un attimo avete pensato a quello noto per le sue dimensioni, beh, non siete andati troppo lontani…Perché il suo mese di marzo sul ‘dot eu’ è stato a dir poco ‘hot’: poco meno di 70.000€ di profitto in 700 partite, per una media di 100€/game.

Un grafico da campione, quale ha sempre dimostrato di essere, non solo per il braccialetto sollevato al cielo nel 2012 ma per la costanza di risultati mantenuta nel corso degli anni. Il professionista ligure al momento è tra i migliori esponenti nella discplina MTT, sia live che online, ma non pensate che il cammino per giungere fin qui sia stato tutto in discesa, anzi…

Il marzo da sogno di Rocco Palumbo

Dopo essersi messo in luce nelle piattaforme ‘punto it’, il passaggio al circuito internazionale è stato a dir poco doloroso: 130.000€ di downswing diluiti in 5 anni non sono facili da digerire nemmeno se ti chiami Mustapha Kanit (che esordì sul ‘dot com’ con uno scivolone da oltre 200.000€) ma Rocco è riuscito a mandar giù l’amaro boccone fino a diventare tra i reg più rispettati e temuti nel panorama mondiale.

Com’è riuscito a mantenere i nervi saldi senza perdere quella fiducia in se stesso, che ora lo ha portato ai vertici, ce lo ha raccontato in prima persona:

Che dire, son sempre stato una testa di cazzo!(ride) Non mi fisso molto sulle cose, ho poche passioni nella vita ma quando ne ho una mi spacco finchè non riesco a raggiungere l’obiettivo. Sono un fan delle convinzioni e della motivazione, ho guardato una quantità infinita di video motivazionali, non tanto perché avessi bisogno di istruirmi a riguardo, piuttosto perchè essendo totalmente d’accordo con questa filosofia mi emoziona vedere gente famosa o di successo ripetere le stesse cose. In un’intervista di qualche anno fa chiesero a Will Smith come mai fosse riuscito ad avere così tanto successo e lui rispose qualcosa come ‘Non sono nato migliore di nessuno, ho solo una certa attitudine nelle cose. Puoi essere meglio di me, più resistente, ma se gareggiamo su un treadmill l’unico modo che ho per perdere è morire’. Beh, io la penso più o meno allo stesso modo. Ho sputato chili di sangue con questo lavoro e ne vado più fiero delle singole vittorie o dei braccialetti/trofei vinti in carriera, che a dirla tutta lasciano il tempo che trovano e secondo me valgono veramente poco. Quello che conta non è il traguardo in sé ma come lo raggiungi.”

Ma qual è stato il segreto per fare il salto di qualità in un terreno ostico come quello del ‘dot com’?

Sicuramente è cambiato il mio approccio al gioco: studio molto di più e tablo molto di meno, ma soprattutto prendo con maggior serietà ogni spot diversamente da quanto fatto in precedenza. Mi spiego, ho sempre preso gli MTT come gioco di ‘massa’ nel vero senso della parola. Ho sempre pensato: ‘Perchè focalizzarmi tanto su una singola run, basta un colpo sfigato e sono fuori!’Quindi preferivo fare più errorini ma avere più run. Questo mi portava ad avere tanti tavoli, tante deep run ma a trovarmi spesso corto e di conseguenza un po’ condizionato dai cooler. Ora arrivo quasi sempre deep in late stage e questo ovviamente mi garantisce più giocabilita…E anche tanti più errori e tuffi che da short si fanno meno!

Curiosi di sapere quanto può swingare un professionista giocando online ad a.b.i. massimo?

Eh, purtroppo tanto – confessa Rocco – Ora sto giocando abi 170 e credo che swingare 150.000€ sia possibile. Agli inizi volta swingai 130.000€ ad abi 90, ma obbiettivamente giocavo decisamente peggio di quanto non faccia ora. Inoltre, avendo alzato l’abi i field sono molto più ristretti essendo tutti high rollers e questo aiuta tanto.

Per quanto la strada intrapresa sembri essere quella giusta, porsi degli obiettivi pokeristici precisi non sembra far parte del suo modus operandi:

L’unico obbiettivo che avevo era quello di essere soddisfatto a pieno del mio gioco, una cosa che mancava da tempo. Per farlo, come accennato in precedenza, ho diminuito volume e appunto aumentato lo studio. Inoltre ho anche avuto la fortuna di legare amicizie più strette con diversi regular del ‘dot com’ con cui mi trovo molto bene, quindi ho modo di confrontarmi (e migliorare) praticamente ogni sera.”

 

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