Con soli €27 ha cambiato per sempre la sua vita. Un semplice dato che è emblematico per raccontare il genio istrionico di Sebastian Malec, quella giovane promessa degli scacchi che ha scoperto il mondo del poker dopo un viaggio che aveva fatto il suo maestro a Las Vegas per le World Series of Poker.

L’incontro casuale con le carte, l’amore per il gioco

Che il polacco avesse un’innata attitudine ai giochi d’abilità era chiaro fin da giovane età quando riscosse i primi successi negli scacchi. Quel ragazzetto esile e occhialuto sembrava lanciato verso una carriera da professionista. Il destino era però dietro l’angolo, in agguato per ribaltare ogni pronostico.

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Dopo aver ascoltato i racconti del suo maestro rimane affascinato da quel mondo e sebbene all’epoca avesse appena 15 anni, ne viene stregato e comincia a studiare il poker in vista di un vero esordio raggiunta la maggiore età. Il suo primo piazzamento ad un European Poker Tour lo conquista a 19 anni, nel dicembre del 2014 nella vicina Praga: un 17esimo posto da €1.250 che rappresenta solo il preludio di ben più sostanziosi successi.

Non passano neppure sei mesi e Sebastian si mette di nuovo alla prova in un altro appuntamento EPT. La trasferta catalana, EPT 12 di Barcellona, vale oltre €17.000 e porta con sé la soddisfazione di due bandierine (Main Event EPT ed Estrellas), tra cui l’incoraggiante debutto in un evento principale della kermesse europea.

Il 2016, l’anno della svolta

La consapevolezza d’essere in grado di confrontarsi in contest live di primo piano spinge Malec a prestare maggiori attenzioni al poker. Siamo nel febbraio del 2016, finora il tavolo verde è stato foriero di performance buone, ma nulla che permetta di additarlo come uno dei big europei. Questa però è una storia legata a doppio filo con il destino che torna a colpire dando una nuova svolta inattesa alla carriera del polacco. Lo attende a Barcellona, la stessa tappa d’esordio nel Main Event EPT. Permette infatti a Seb di guadagnare l’accesso al torneo grazie a un evento di qualificazione da appena 27 euro. Una somma ridicola se confrontata con il montepremi record di quell’edizione del Main Event, oltre 8,6 milioni di euro.

Per chi gioca un evento del genere da qualificato la zona premi è già un traguardo importante. Sebastian non si accontenta e dopo lo scoppio della bolla continua a macinare gettoni giungendo così il tavolo finale. Il che è ha già del miracoloso, ma arrivati a quel punto l’ambizione coincide con il sogno, aspirare alla picca da 1.122.800 euro. Un sogno vissuto a occhi aperti così vicino da potersi quasi toccare, ma lontano mille miglia per un 21enne che prima d’ora non ha mai lottato per un obiettivo tanto grandioso.

I suoi rivali non scherzano, Adam Owen, ad esempio, ha collezionato molti piazzamenti WSOP oltre ad aver chiuso in zona premi in diverse tappe EPT. Ma l’osso più duro è un altro, Uri Reichenstein, il 28enne tedesco fenomeno dell’online è stato fino a quel punto il vero grande protagonista, rimasto in top 5 negli ultimi tre giorni.

Ed è proprio con il teutonico che Malec si gioca il suo destino. L’heads-up che ha scritto una delle pagine più belle nella prestigiosa storia dell’European Poker Tour. Il favorito contro l’outsider, l’esperienza di chi ha vinto tutto online a confronto con un talento degli scacchi prestato al poker. Qualunque scommettitore avrebbe puntato su Uri.

Uno degli heads-up più appassionati di sempre

È stato un testa a testa molto lungo e combattuto, ricco di tell da parte di Malec, concluso con un finale tanto teatrale quanto raffinato nella lettura dell’avversario. Il teutonico conserva un approccio all’apparenza distaccato, la razionalità però può assumere forme diverse come testimonia il comportamento del polacco che veste i panni di un presuntuoso sprovveduto per mettere in difficoltà il rivale.

Nell’ultima mano Seb dà prova della sua natura di fine stratega. Pesca [Ah][3h] e vede mentre il check di Uri con [Th][9c] introduce il flop: [Js][6h][Qh]. Il tedesco rilancia a 800.000 pensando di chiudere una scala e Seb contrattacca con una puntata da 3 milioni in cerca del colore. Call. Il turn è una ventata d’emozioni: [8h] una carta che accontenta entrambi e complica non poco la lettura del gioco.

Malec dopo qualche ostentato segno di incertezza va ancora all’attacco, altri 5 milioni. Non pago, si prende gioco del teutonico e lo invita a foldare così “posso andare al bagno”. Lo sguardo di Uri è perso di fronte a quello strano comportamento. Alla fine va a vedere il river: [8d]. Lo scacchista non ci pensa due volte, all-in! Reichenstein sente tanta, troppa pressione e la sua maschera d’impassibilità si sgretola rivelando lo spaesamento di chi è in balia di un nemico indecifrabile e aggressivo. Malec rincara la dose invitandolo ancora al fold. Il tedesco per paradosso sembra quasi cercare un aiuto dal rivale: “ho una mano che è impossibile da foldare ma tutto quello che dici mi indurrebbe quasi a farlo” e aggiunge “con 10 9 sono apposto?”. Lapidario il verdetto di Seb “Sto per vincere, sono il nuovo campione EPT” e si scatta una foto con uno spettatore. Il pubblico applaude entusiasta. Attonito Reichenstein chiama e Sebastian scoppia in lacrime.

Poco dopo la vittoria dirà: “Un mio amico mi ha consigliato di bere un po’ al tavolo così da far finta di essere ubriaco. […] il mio intento era di confondere l’avversario, farlo giocar male e rendermi illeggibile. La mia strategia ha funzionato”. Finisce così uno degli heads-up più emozionanti della storia dell’EPT e il mondo del poker s’arricchisce di un nuovo istrionico talento: Sebastian Malec.

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