Anche l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dello Stato vede la liquidità internazionale in dirittura d’arrivo.

Dopo l’Ente Regolatore spagnolo, che aveva indicato per la metà del 2017 la partenza di un mercato transnazionale del poker online per i paesi in cui questo è regolamentato, anche Daria Petralia, funzionario di punta AAMS, ha indicato giugno come deadline per la partenza del progetto secondo quanto riporta Agipronews:

“Per la liquidità internazionale puntiamo a sottoscrivere un accordo entro la prima metà del 2017 – ha detto Daria Petralia a margine del convegno “Gioco online: problemi, opportunità e strategie future” tenuto a Fisciano in provincia di Salerno, aggiungendo che il poker sarà solo il primo passo e che a breve sarà pubblicato il bando per il rinnovo delle concessioni online.

Secondo le parole del dirigente AAMS, il problema principale riguardante l’armonizzazione dei mercati è legato a questioni di ordine pubblico concernenti il gioco:

“I punti di forza del nostro sistema sono il controllo, che va dall’età dei giocatori fino alla possibilità di tracciare ogni operazione. In Unione Europea, nel gioco online, abbiamo un ruolo di primo piano, da pionieri. L’attuale panorama vede un mercato legale che permette ai giocatori di avere un prodotto competitivo e tutelato”

Problema risolvibile anche grazie al recente accordo di cooperazione amministrativa che permette agli Stati che vogliono intervenire sulle proprie norme di rivolgersi agli altri Stati UE.

Parlando dei rapporti tra Stati, Petralia ha aggiunto che le collaborazioni possono essere anche a livello informale con cooperazioni rafforzate.

E qui c’è una indicazione piuttosto chiara su quelli che potrebbero essere i confini del nuovo mercato allargato:

“A un gruppo formato originariamente da Italia, Spagna, Francia e Portogallo, si sono aggiunti Regno Unito, Germania e Austria per rendere più fluido il lavoro in commissione”.

Ricordiamo che l’Austria, assieme alla Finlandia, è stato il primo paese a far partire una liquidità condivisa, mentre il Regno Unito è fautore di un modello legato sì a concessioni nazionali, ma in cui i giocatori vengono poi dirottati nel field mondiale.

Per vedere la direzione del futuro mercato allargato non resta ormai che aspettare poco più di un mese.

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