Johnny Chan: “Nel 1989 non giocai al massimo e Phil Hellmuth mi punì. Se tornassi indietro…”

Tra i tanti big che stanno partecipando al Poker Players Championship, ci sono un paio di giocatori la cui history va ben oltre una serie di tornei e di mani giocate insieme: Johnny Chan e Phil Hellmuth.

Non c’è bisogno che vi ricordiamo di come entrambi abbiano vinto il Main Event WSOP (due volte Chan, una volta Phil), né di come sia stato il Poker Brat a negare all’Orient Express una clamorosa tripletta consecutiva. Correva l’anno 1989…

Johnny Chan

Johnny Chan, il ‘Maestro’

Il ricordo di Johnny Chan

Sono passati quasi trent’anni da una delle pietre miliari del poker live, il Main Event WSOP 1989. Da una parte Johnny Chan, il Maestro; dall’altra il semi-sconosciuto Phil Hellmuth Jr.

Tutti si aspettavano l’hattrick di quello che all’epoca era il più forte giocatore da torneo in circolazione, e invece il suo avversario lo sorprese, diventando il più giovane vincitore del Main Event WSOP a 24 anni – record poi battuto da Peter Eastgate nel 2008 e da Joe Cada l’anno successivo.

In un’intervista rilasciata ai colleghi di PokerNews, Chan ricorda quel momento: “Tornando al 1989, se avessi saputo ciò che il poker sarebbe diventato, mi sarei impegnato di più. Sarei stato un po’ più duro.

Nel 1989, [quel momento] non significava nulla di speciale per me: era solo un’altra giornata di lavoro. Non giocai al mio meglio e fui punito. Chiusi al 2° posto, ma se avessi di nuovo quell’opportunità, darei il massimo.

Le due vittorie del Maestro

Non fu tripletta, dicevamo. Ma conquistare due Main Event WSOP consecutivi è qualcosa che rimarrà per sempre nella storia. Nel 1987, Johnny Chan superò Frank Henderson e si intascò $625.000.

“Fu molto entusiasmante”, ricorda l’americano. “Non avrei mai sognato all’epoca di vincere un torneo del genere. Fui molto felice di vedere la mia foto sul muro, accanto ai campioni del mondo che mi avevano preceduto”.

L’anno successivo arriva la vittoria che lo stesso Chan definisce come “la più indimenticabile”. Si completa il cosiddetto back-to-back, nel Main Event WSOP 1988. In quell’occasione, Johnny piegò la resistenza di Erik Seidel con quel famoso “look to the sky” dopo aver floppato una scala alla donna.

I tempi di Rounders

Probabilmente non c’è intervista a Johnny Chan che non preveda almeno un cenno alla sua partecipazione in Rounders – Il Giocatore, film-manifesto del Texas Hold’em e dell’intero movimento pokeristico.

“È un bel film e fu fondamentale per il poker. Fu un privilegio incontrare Matt Damon ed Ed Norton. La gente dice che sia il film sul poker migliore mai prodotto e che sia ciò che a reso il poker il fenomeno di oggi. Tutti lo hanno visto e hanno voluto essere come Johnny Chan o Matt Damon!”.

Lo stesso attore di Hollywood ricorda quel film come la migliore esperienza per quanto concerne staff e produzione, e Chan è d’accordo: “Furono tutti molto piacevoli, era bello averci a che fare. E imparavano in fretta, anche. Gli ho insegnato (a Damon e Norton, ndr) qualche mano di Hold’em e hanno capito subito. Furono molto amichevoli, persone di prima classe”.

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