Ben Lamb: “Sono abituato a giocare high stakes, ma qui ballano 8 milioni e voglio vincere!”

Ben Lamb, qui mentre punta durante il day 7

A settembre si sposa, ma per adesso ha altro a cui pensare: ad esempio, come riuscire a diventare il campione del mondo di poker. Parliamo di Ben Lamb, ancora una volta (dopo il 2011) tra i nove finalisti del WSOP 2017 Main Event.

Skill & luck

“Non conta essere 10 volte più forte rispetto al secondo miglior giocatore: le probabilità di fare tavolo finale al Main Event sono ridicole, figuriamoci quelle di farlo due volte in sei anni!” Sono le sue parole, raccolte dai colleghi di Pokernews. Parole di un giocatore fortissimo e altrettanto fortunato: Ben Lamb è l’estremo short stack che stasera proverà la rimonta nel day 1 del WSOP 2017 Main Event Final Table.

Lamb è ben consapevole della sua fortuna, ma sa altrettanto bene come giocarsi le sue carte in vista dell’appuntamento di questa sera. Il 32enne è chiamato a un compito non semplice: è tecnicamente il giocatore più atteso e stimato, ma anche il più corto al tavolo.

Short stack, ma non senza pressione

In questi casi, la fortuna di riuscire a centrare due volte in pochi anni quello che la quasi totalità del genere umano non vedrà mai neanche una volta, è come un’arma a doppio taglio. In genere infatti lo short stack è colui che non ha nulla da perdere, o almeno di averne meno degli altri. Nel caso di Ben Lamb, invece, la situazione di partenza non è così piana. Infatti lui avrebbe preferito un giorno di riposo in più, anche se non per i motivi che ci attenderemmo.

Un piano “alcoolico”

“Sì, avrei preferito tre giorni di riposo, perchè il mio piano era di dormire due giorni, ma anche si sbronzarmi di brutto per una notte intera. Quindi dovrò trovare un compromesso, ovvero sbronzarmi una notte per poi dormire un giorno e mezzo…” Il 32enne nativo di Tulsa scherza, ma d’altra parte chi di noi non sarebbe al settimo cielo, al suo posto?

Le origini di “Benba”

La storia di Ben Lamb è simile a quella di tanti ragazzi che hanno scoperto il poker negli anni del liceo o dell’università, dove prima praticava biliardo e golf. Soprattutto, “Benba” è tra i pochi che sono riusciti nel privilegio di trasformarlo in un lavoro di alto livello. Diventato negli anni regular high stakes di cash game delle partite più esclusive di Las Vegas, Ben ha un rapporto davvero speciale con il torneo più importante al mondo.

Ben Lamb e il Main Event: un rapporto speciale

La sua tradizione al Main Event è invidiabile. Andiamola a vedere.

156° nel 2007 (per 58.570$ di premio), 14° nel 2009 (633.022$), 3° nel 2011 (4.021.138$) e di nuovo tavolo finale nel 2017, dove ha già intascato almeno 1 milione di dollari e potrebbe arrivare a 8.150.000$ nel caso la favolosa rimonta si concretizzasse.

“Gioco abituato a giocare cash high stakes, ma qui ballano 8 milioni!”

“Benba” fa il lavoro dei sogni, quello di poker player high stakes, ma per lui l’esperienza di lottare per il braccialetto del Main Event è tutt’altra storia: “E’ vero, gioco da anni high stakes, ma qui si gioca per 8 milioni in un colpo ed è qualcosa di completamente diverso, che sposta molto”, intendendo non solo in meri termini economici. Infatti Lamb, messe da parte le battute, aveva dichiarato “credo che passerò molto tempo a studiare e concentrarmi, perchè voglio vincere”.

La versione di Benba: divertirsi sempre

Uno dei segreti del suo successo da giocatore è anche quello di continuare a divertirsi. Per lui il poker, seppur professione, è sempre “il miglior video game al mondo!” Questi giorni sono stati per lui qualcosa di indescrivibile. Mi sto divertendo un mondo. Ogni giorno, appena il day in quesione finisce e si smette di giocare a poker, a me resta il sorriso stampato per almeno un paio d’ore, finchè alla fine riesco a prendere sonno. Quando mi sveglio, poi, sono di nuovo serio.

The post Ben Lamb: “Sono abituato a giocare high stakes, ma qui ballano 8 milioni e voglio vincere!” appeared first on Assopoker.

CONTINUA A LEGGERE

Lascia un commento