Scott Blumstein: “Ho avuto fortuna e varianza, ma ho dato tutto. High Roller? Niente ego nel poker”

Come ci si sente dopo aver vinto il torneo di poker più importante al mondo per 8.15 milioni di dollari? Descriverlo è difficile persino per chi ci è appena riuscito, come ha dimostra un emozionato Scott Blumstein nelle interviste successive al suo successo nel Main Event WSOP 2017.

Il neo-campione del mondo si è presentato di fronte a microfoni e telecamere dopo aver alzato il braccialetto più prestigioso di tutti, e lo ha fatto con grande umiltà: nonostante la felicità per il risultato ottenuto, è consapevole che per raggiungere questo traguardo sia necessaria una dose di fortuna fuori dal normale.

Scott Blumstein: “La mia vittoria? Varianza e fortuna, ma ho giocato al massimo”

Questo è solo un torneo (come aveva già dichiarato alla vigilia del final table, ndr). Ci vogliono varianza e fortuna, e devi giocare al massimo delle tue capacità. Nel mio caso ci sono stati questi tre fattori”.

Il professionista del New Jersey ammette che la possibilità di giocare con un big stack ha fatto la differenza nel suo cammino vincente.

Champion Scott Blumstein

“Sono stato molto fortunato ad avere uno stack molto grande per tutto il torneo. Il Main Event è uno di quei tornei che ti permette di essere sempre deep e questa circostanza mi ha consentito di mettere pressione sui miei avversari e aumentare le mie possibilità di vittoria“.

Il neo-campione del mondo ha anche parlato della mano finale, che lo vedeva partire in svantaggio: A-2 contro l’A-8 di Ott. Al river il dealer ha girato un provvidenziale 2 che ha portato allo scoppio e alla conclusione del torneo.

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La mano decisiva e quel 2 che ti cambia la vita

“In quel momento si è realizzato un sogno”, ha detto sorridendo Blumstein. “Quel river era la miglior carta che potessi chiedere. Un 2 che solitamente non ha alcun valore ha cambiato per sempre la mia vita“.

Come già detto, Blumstein si è dimostrato molto disponibile e umile dopo la vittoria. Contrariamente ad alcuni ex campioni, non ha avuto alcun problema ad ammettere di essere passato da anonimo professionista del poker a campione del mondo grazie a una immensa fortuna.

Io so esattamente quanto valgo“, ha dichiarato. “So esattamente che due settimane fa non ero altro che un grinder del New Jersey. In realtà non è cambiato niente”.

La mano decisiva

“High Roller? Il poker non deve essere una questione di ego”

Interrogato sulla possibilità di iniziare a giocare i tornei high roller ora che ha incassato 8.15 milioni di dollari, Blumstein non ha dato una risposta certa ma ha dichiarato semplicemente: “L’ego non deve avere un ruolo nel poker“.

Così ha fatto intendere che non ha alcuna intenzione di mettersi alla prova contro i più forti al mondo: questa decisione non sarebbe profittevole, ma una semplice questione di orgoglio. E, come ha avuto modo di sottolineare più volte, Scott Blumstein non si è montato la testa: sa benissimo che fino a un mese fa era un perfetto sconosciuto che non aveva mai giocato alle WSOP. Oggi è la stessa persona e lo stesso giocatore, semplicemente più ricco di 8.15 milioni di dollari.

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