Pollak e un opinabile call con 88, su push di Dan Ott da short

Dan Ott le mette in mezzo, mandando in crisi l’avversario

Nel corso di un final table, ogni mano può essere buona per cambiare gli equilibri e riscrivere il finale della storia. Se però parliamo del Main Event WSOP, allora ogni spot assume una valenza infinitamente superiore. Ben Pollak e Dan Ott sono arrivati rispettivamente terzo e secondo, e nessuno dei due è andato troppo vicino dall’impensierire il super chipleader – e futuro campione – Scott Blumstein.

Se l’altra volta eravamo stati piuttosto severi con il canadese, stavolta ci occupiamo di uno spot in cui è la condotta del francese ad essere sotto accusa.

Il day 8 è iniziato da non più di una decina di mani e siamo sempre 7 left. In questo momento Benjamin Pollak è saldamente secondo in chips con uno stack di 72.625.000, molto dietro ai 167 milioni di Blumstein ma ben avanti ai 49 milioni di Bryan Piccioli, che da poco aveva incamerato un bel piatto. In coda ci sono Damian Salas a 10,5 milioni e proprio Dan Ott a 14,1 milioni.

Il livello è il numero 39, 600.000/1.200.000 con ante 200.000. Da utg+1 Pollak spilla **c8* **f8* e apre fino a 2,8 milioni. Dopo fold generale è il turno di Dan Ott sul bottone, che vede un’ottima mano di partenza come **pa* **pq* e decide di mandare tutto. Registrato il fold dei bui, la parola torna a Pollak che è alle prese con una decisione da prendere, in apparenza piuttosto semplice.

Pollak gioca infatti con 60 big blinds, mentre il push di Ott è per meno di 12 bb. Anche ipotizzando di perdere il colpo, il francese rimarrebbe in seconda posizione del chipcount, anche se il divario dal leader si accentuerebbe.

Ben Pollak riflette, prima di questo fold che fa discutere

Pollak riflette per qualche minuto prima di foldare le sue carte. Una condotta senza dubbio conservativa, che in un qualsiasi torneo online sarebbe un auto-call ma qui, come detto in altre occasioni, l’altissima posta in palio impone un’attenzione diversa.

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La mano è la numero 10 di giornata e Dan Ott si era mosso solo in occasione della mano n. 5, nel corso della quale aveva open-shovato per poco più di 13 milioni da hi-jack, ottenendo il fold generale. Questo allin è la seconda azione di Ott nel day 9 del Main Event WSOP.

Anche il coach di Pokermagia Simone Speranza ha riguardato lo spot insieme a noi. Il top player lombardo non ha dubbi: “Credo sia sempre call, non riesco a trovare motivazioni plausibili per un fold qui”.

Iperprudenza? Poca voglia di giocarsi un colpo preflop? Esigenza di non staccarsi troppo dal chipleader? Difficile entrare nella testa di un giocatore: ma è facile pensare che, ripercorrendo il suo tavolo finale, Pollak avrà qualcosa da ridire con se stesso per questo spot.

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