ActionBob e l’origine del nickname: “Dopo aver foldato per ore, mi ritrovai sette caller”

Dici ActionBob e probabilmente ti viene subito in mente Jean-Robert Bellande. Eppure esiste un altro giocatore di poker americano, forse meno famoso ma sicuramente più longevo, al quale anni prima fu affibbiato lo stesso soprannome.

Stiamo parlando di Robert Hwang, uno dei primi grinder professionisti che gli Stati Uniti d’America abbiano mai avuto. È lui stesso a raccontare l’origine di questo nickname, molto diversa da quella che ci si potrebbe aspettare…

ActionBob

Robert ‘ActionBob’ Hwang

ActionBob: “Foldai per due ore di fila, poi…”

Prima ancora che Rounders sdoganasse il No Limit Texas Hold’em, ActionBob era già un giocatore di poker online. Nel 1998, Hwang era un regular del Limit Hold’em su PlanetPoker, Delta Poker e qualche altro sito ormai consegnato alla storia delle due carte virtuali.

Ma quel soprannome non se l’è scelto da solo, come capita alla maggior parte di noi. Più di vent’anni fa, infatti, Hwang si trovava al Foxwoods di Mashantucket (nel Connecticut), seduto a un tavolo di cash game.

La fortuna non era propriamente dalla sua parte, quel giorno. Robert, giocatore molto tight (come tutti i più forti all’epoca, del resto), aveva foldato per due ore di fila, prima di riuscire ad aprire un piatto, finalmente con una mano decente.

Da uno che gioca dopo 120 minuti di orologio ci si aspetterebbe una mano monster, ci si aspetterebbe un po’ di rispetto da parte del resto del tavolo. E invece, dopo il suo raise di apertura, Hwang ottenne ben sette call. Così, uno degli altri giocatori seduto al tavolo, gli affibbiò ironicamente il soprannome di ActionBob. E tale è rimasto fino ad oggi.

Dal Black Friday…

Un giocatore come lui, il poker online lo ha visto nascere, crescere, prosperare, poi fermarsi e infine ripartire. Ma il suo personale Black Friday è arrivato prima di quell’aprile 2011: “Per me il Black Friday è l’UIGEA del 2006. Fu un momento chiave: si passò dall’avere partite molto soft, perché per tutti era facile depositare e avere accesso ai propri fondi, a un gioco via via sempre più difficile”

Per lui, che ai tempi non era un grande appassionato di tornei online, non fu il massimo: “Sì, giocavo qualche torneo online, ma mi concentravo più sulle partite limit online e live, e sui tornei dal vivo”.

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Trasferitosi nel New Jersey, a oltre vent’anni dall’inizio della sua carriera, ActionBob non ha perso lo smalto: settimana scorsa, ha chiuso al 2° posto l’evento 4-Max delle NJ Summer Series, incassando oltre $5.000.

Ovviamente, più passano gli anni e più le sue priorità cambiano: “Ho dovuto dare un taglio ai tornei live, visto che ho due gemelli e che il mio Matthew ama il baseball, disciplina in cui alleno e faccio volontariato. Difficile per me avere due giorni liberi di fila. Se poi ci mettiamo la progressiva sparizione delle partite limit durante la settimana, ecco perché ora gioco più tornei online.

… alla ‘scuola’ del New Jersey

Parlando di tornei online, il New Jersey è uno dei tre soli stati americani in cui è possibile giocare a poker in linea. Forse non è un caso che i vincitori del Colossus e del Main Event WSOP, Thomas Pomponio e Scott Blumstein, vivano proprio nel cosiddetto Garden State.

“Non so se si tratta del livello di gioco che c’è da queste parti”, ha commentato ActionBob, “ma so che nel New Jersey ci sono tanti bravi giocatori giovani come Scott. Per un uomo della mia età, è difficile tenere il loro ritmo.

Sembra sempre che migliorino in fretta, anche perché molti di loro si ritrovano in un piccolo gruppo elitario, fatto tutto di ottimi giocatori, e non fanno altro che parlare di strategia”.

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