Eros “Kidpe” Zappacosta: “Gioco anche 14 ore al giorno”
L’impresa più difficile delle Micro Series, fino a ora, probabilmente l’ha compiuta il campione dell’evento flighted: il MS-26 ha raccolto €93.218,40 di montepremi, una cifra enorme se si pensa che il buy-in era di soli €10. Al Day 2 si sono qualificati 1.386 giocatori e il vincitore ha incassato €7.854,30 dopo un deal fra i primi 6 classificati.
Il protagonista di questo torneo è Eros “Kidpe” Zappacosta, 27enne di Pescara che gioca a poker da circa 9 anni, ma online da molto meno: “Ho iniziato quando avevo 18 anni ma ho sempre giocato principalmente dal vivo, nei circoli, fino a 6 mesi fa quando ho deciso di dedicarmi all’online e ho aperto un conto su PokerStars.it, dopo che tutti mi consigliavano la strada dell’online per guadagnare in maniera costante ed efficace, così mi sono dedicato ai tornei ABI €10“. In realtà, il poker lo ha conosciuto dall’altra parte del tavolo e osservando le partite è diventato sempre più bravo: “Ho lavorato come dealer per 4 anni, ogni tanto giocavo ma non spessissimo, mi è capitato anche di fare delle trasferte a Nova Gorica e San Marino“.
Da quando ha approcciato al poker online gioca tutto il giorno: “Non mi reputo un professionista ma, grazie a questa vittoria, adesso potrei iniziare a grindare ABI €20, vorrei anche prendere un coach per migliorare il mio gioco“. Qualcuno gli ha già suggerito di seguire la strada del giocatore professionista: “Ho degli amici che insistono sul fatto che dovrei continuare così, però ci vado pieno, senza esagerare. Ci si può provare, ma con cautela…“
Eros “Kidpe” Zappacosta
La vittoria nell’evento Micro Series è stato il suo risultato più importante. Vincere quasi €8.000 contro migliaia di avversari è già un grande risultato, per l’evento flighted c’erano a disposizione ben 10 Day 1 ma a “Kidpe” è bastato un colpo secco, ha investito soltanto €10 qualificandosi al primo tentativo: “Il Day 1 l’ho disputato di venerdì e sono passato al turno successivo con circa 120.000 chip, il lunedì avevo iniziato anche un altro torneo Micro Series però, visto che l’MS-26 stava andando bene, ho praticamente buttato l’altro torneo per concentrarmi esclusivamente su questo“.
Il risultato gli ha dato ragione, così ha raggiunto l’ultimo atto: “Il tavolo finale era molto, molto passivo e ne ho approfittato rubando tanti piatti preflop, c’era tanta dead money. La mano che mi ha fatto volare è stata a circa 30 left dove con AA e sono finito ai resti con un avversario che aveva AK, grazie a questo colpo ho superato gli 80 bui“.
Dopo aver chiuso un deal che ha ridisegnato le prime 6 monete, ha raggiunto il testa a testa finale, sebbene in netto svantaggio: “In heads up sono partito con 18 milioni contro i suoi 130 milioni ma dopo aver vinto uno all-in preflop con KQ contro AT sono riuscito nella rimonta. Nella mano decisiva io rilancio, lui 3betta e decido di chiamare con T8 che mi dà un progetto di scala bilaterale e di colore già al flop, lui va in continuation bet e io chiamo chiudendo scala al turn, a quel punto ha mandato i resti, aveva A3, praticamente niente, era già drawing dead, ma era una mossa che faceva spesso quindi un po’ me l’aspettavo“.
Cosa si prova a vincere un evento del genere? “Più che a livello economico, la soddisfazione viene dal fatto che ho giocato dalle 10 alle 14 ore al giorno negli ultimi 6 mesi: è come se avessi ricevuto una ricompensa per l’impegno“.
E adesso? “Non ho ancora deciso cosa fare con i soldi vinti, non ho ancora un piano preciso, ma sicuramente €2.000 sono destinati al bankroll: li investirò per fare level up e giocare ABI 20“. Con le dovute eccezioni: “Il Main Event Micro Series lo giocherò per forza! Gli eventi Micro Series li ho giocati quasi tutti perché sono molto convenienti per il rapporto fra garantito e buy-in, senza contare che il field è un po’ più morbido del normale vista la presenza di tanti amatori“.
Gianvito Rubino per PokerStars.it
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