Eros “Kidpe” Zappacosta: “Gioco anche 14 ore al giorno”

L’impresa più difficile delle Micro Series, fino a ora, probabilmente l’ha compiuta il campione dell’evento flighted: il MS-26 ha raccolto €93.218,40 di montepremi, una cifra enorme se si pensa che il buy-in era di soli €10. Al Day 2 si sono qualificati 1.386 giocatori e il vincitore ha incassato €7.854,30 dopo un deal fra i primi 6 classificati.

evento_flighted_2017.jpg

Il protagonista di questo torneo è Eros “Kidpe” Zappacosta, 27enne di Pescara che gioca a poker da circa 9 anni, ma online da molto meno: “Ho iniziato quando avevo 18 anni ma ho sempre giocato principalmente dal vivo, nei circoli, fino a 6 mesi fa quando ho deciso di dedicarmi all’online e ho aperto un conto su PokerStars.it, dopo che tutti mi consigliavano la strada dell’online per guadagnare in maniera costante ed efficace, così mi sono dedicato ai tornei ABI €10“. In realtà, il poker lo ha conosciuto dall’altra parte del tavolo e osservando le partite è diventato sempre più bravo: “Ho lavorato come dealer per 4 anni, ogni tanto giocavo ma non spessissimo, mi è capitato anche di fare delle trasferte a Nova Gorica e San Marino“.

Da quando ha approcciato al poker online gioca tutto il giorno: “Non mi reputo un professionista ma, grazie a questa vittoria, adesso potrei iniziare a grindare ABI €20, vorrei anche prendere un coach per migliorare il mio gioco“. Qualcuno gli ha già suggerito di seguire la strada del giocatore professionista: “Ho degli amici che insistono sul fatto che dovrei continuare così, però ci vado pieno, senza esagerare. Ci si può provare, ma con cautela…

eros_zappacosta_kidpe.jpg

Eros “Kidpe” Zappacosta

La vittoria nell’evento Micro Series è stato il suo risultato più importante. Vincere quasi €8.000 contro migliaia di avversari è già un grande risultato, per l’evento flighted c’erano a disposizione ben 10 Day 1 ma a “Kidpe” è bastato un colpo secco, ha investito soltanto €10 qualificandosi al primo tentativo: “Il Day 1 l’ho disputato di venerdì e sono passato al turno successivo con circa 120.000 chip, il lunedì avevo iniziato anche un altro torneo Micro Series però, visto che l’MS-26 stava andando bene, ho praticamente buttato l’altro torneo per concentrarmi esclusivamente su questo“.

Il risultato gli ha dato ragione, così ha raggiunto l’ultimo atto: “Il tavolo finale era molto, molto passivo e ne ho approfittato rubando tanti piatti preflop, c’era tanta dead money. La mano che mi ha fatto volare è stata a circa 30 left dove con AA e sono finito ai resti con un avversario che aveva AK, grazie a questo colpo ho superato gli 80 bui“.

Dopo aver chiuso un deal che ha ridisegnato le prime 6 monete, ha raggiunto il testa a testa finale, sebbene in netto svantaggio: “In heads up sono partito con 18 milioni contro i suoi 130 milioni ma dopo aver vinto uno all-in preflop con KQ contro AT sono riuscito nella rimonta. Nella mano decisiva io rilancio, lui 3betta e decido di chiamare con T8 che mi dà un progetto di scala bilaterale e di colore già al flop, lui va in continuation bet e io chiamo chiudendo scala al turn, a quel punto ha mandato i resti, aveva A3, praticamente niente, era già drawing dead, ma era una mossa che faceva spesso quindi un po’ me l’aspettavo“.

Cosa si prova a vincere un evento del genere? “Più che a livello economico, la soddisfazione viene dal fatto che ho giocato dalle 10 alle 14 ore al giorno negli ultimi 6 mesi: è come se avessi ricevuto una ricompensa per l’impegno“.

E adesso? “Non ho ancora deciso cosa fare con i soldi vinti, non ho ancora un piano preciso, ma sicuramente €2.000 sono destinati al bankroll: li investirò per fare level up e giocare ABI 20“. Con le dovute eccezioni: “Il Main Event Micro Series lo giocherò per forza! Gli eventi Micro Series li ho giocati quasi tutti perché sono molto convenienti per il rapporto fra garantito e buy-in, senza contare che il field è un po’ più morbido del normale vista la presenza di tanti amatori“.

Gianvito Rubino per PokerStars.it

Gioca anche tu sulla poker room più grande d’Italia!

CONTINUA A LEGGERE