La storia di Elton Tsang, regular milionario delle partite più alte di Macao (parte 1)

Qualche giorno fa abbiamo riportato le pesanti accuse di Elton Tsang al proprietario del King’s Casino Leon Tsoukernik. Quest’ultimo è stato accusato di aver perso più di due milioni di euro in una partita privata a margine dell’EPT di Barcellona dello scorso anno e di non aver mai pagato l’avversario.

Tralasciando la spinosa diatriba, nel corso dell’intervista concessa a CalvinAyre.com per esporre questa vicenda Elton Tsang ha anche raccontato la sua storia personale. Una storia che risulta estremamente affascinante e interessante, considerando che fino a questo momento in molti erano convinti che si trattasse di uno dei tanti businessman asiatici con la passione per il poker.

In realtà, Tsang ha rivelato di essere diventato ricco grazie alle vincite ottenute ai tavoli. Non è un businessman, né il rampollo di una ricca famiglia asiatica. Al contrario, proviene da una famiglia di Hong Kong emigrata a Vancouver negli anni settanta. Il suo percorso di vita è iniziato in Canada e se oggi è uno dei regular delle partite più alte del mondo è grazie a una scalata incredibile iniziata quasi dieci anni fa ai tavoli più bassi di Macao.

La storia di Elton Tsang, regular delle partite private milionarie di Macao

La scoperta del poker a Vancouver

Sono nato e cresciuto a Vancouver“, ha dichiarato il 37enne. “Mi sono laureato all’Università del British Columbia e ho iniziato a giocare a poker online in quel periodo, quando fu lanciata PartyPoker. Giocavo il $2-$4 Limit Hold’em ed ero solo leggermente vincente“.

Era il 2001 e il Texas Hold’em era un gioco di nicchia. La storia di Tsang, però, non è simile a quella dei vari Patrik Antonius: pur iniziando agli albori del poker online, quando gli avversari erano assolutamente incapaci, Elton non riuscì a diventare un professionista. Il suo percorso è stato molto più tortuoso.

L’approdo a Hong Kong

Dopo la laurea, decise di visitare Hong Kong per scoprire il paese di origine dei suoi genitori. Per qualche settimana visse lì, a casa di parenti. Un giorno voleva giocare a poker e scoprì che a quelle latitudini non ce n’era traccia. Così gli venne un’idea.

Pensavo che i cinesi avrebbero amato il poker, e visto che non lo conoscevano avrebbero perso un sacco di soldi”, ammette. “Cercavo opportunità di business e l’ho trovata quando compresi che il poker sarebbe potuto esplodere in Asia. Nello stesso periodo partecipai a uno dei primi tornei di No-Limit Hold’em in Asia. Si tenne a Singapore, chiusi quarto”.

Dopo aver giocato nei club privati di Hong Kong per qualche tempo e averne anche aperto uno personalmente (poi chiuso dalla polizia perché il gioco d’azzardo è vietato a Hong Kong), Tsang provò a fare il grande salto: da semplice giocatore a imprenditore di poker.

La creazione dell’APPT

“Avevo dei parenti che lavoravano al casinò Grand Waldo di Macao. Loro cercavano un nuovo business e io li convinsi che un torneo di poker sarebbe stato un ottimo investimento. Accettarono e passammo diverse settimane a tradurre in cinese tutte le regole del poker per avere l’autorizzazione per organizzare il torneo. Serviva una figura professionale di prestigio, così feci venire il tournament director Matt Savage“.

Tsang voleva che il primo grande torneo di poker di Macao fosse sponsorizzato da una poker room. Contattò Pokerstars e propose la collaborazione. I vertici della picca rossa accettarono e fu così che nacque l’Asian Pacific Poker Tour (APPT). Purtroppo, però, Tsang venne presto tagliato fuori dal boom del poker a Macao.

Oggi l’APPT è il più importante circuito live in Asia

“Feci l’errore di siglare, con Pokerstars e il casinò, un contratto valido solo per quell’unico torneo. Avrei dovuto pretendere termini più lunghi, perché dopo il successo dell’evento sia Pokerstars che il casinò decisero di tagliarmi fuori. Comprensibilmente, non portavo alcun valore all’operazione: Pokerstars aveva tutti i mezzi per farcela da sola”.

La delusione fu cocente per Elton Tsang, che all’epoca sognava di diventare il più grande organizzatore di tornei in Asia. Tuttavia, è risaputo che a volte quando si chiude una porta si apre un portone…

La carriera da poker pro

“Grazie a quel torneo conobbi un sacco di professionisti del poker. Non ci avevo mai pensato prima di allora, ma incontrarli mi fece venire una gran voglia di provare a vivere giocando a poker. La prospettiva era straordinaria: scegliere i propri orari, girare per il mondo e giocare quando si vuole”.

Fu così che Elton abbandonò l’idea di fare del poker un business e iniziò a giocare.

“A quel punto della mia vita ero praticamente broke“, confessa oggi. “Avevo investito un sacco di soldi per lanciare l’APPT, circa 130.000 dollari americani”.

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Nonostante la difficile situazione finanziaria, Elton era determinato a farcela. Grazie agli ultimi risparmi iniziò a grindare online e riuscì a vincere un satellite per la PCA delle Bahamas. Partecipò al Main Event e vinse $32.000 chiudendo in 37° posizione.

“Quel piazzamento mi diede grande fiducia. Considerando che ero partito dai satelliti, la cifra era importante. Dopo provai a ripetermi all’EPT di Montecarlo ma non riuscì ad andare a premio. Così tornai a Hong Kong per provare a giocare dal vivo“.

Ma a Hong Kong non c’era possibilità di giocare serenamente. Formalmente il poker era vietato e i club underground chiudevano in continuazione. Per Elton non restava che un’opzione: tentare di scalare tutti i livelli a Macao.

L’inizio della scalata a Macao

“Arrivai a Macao dopo l’apertura dei primi grandi casinò. Vivevo in un appartamento con due professionisti australiani. Il Wynn aveva appena aperto e io giocavo lì, ai limiti HKD$50/100 (circa $3-$6). Ogni tanto salivo al KHD$100/200 e quella fu la fase più dura della mia carriera, perché a Macao non c’era niente di più grande e accessibile a tutti. C’era una partita privata di HKD$1.000/2000 e poi il Big Game allo Star World“.

Elton non riusciva a sfondare al tavolo di HKD$50/100, ma la vittoria in un torneo gli permise di dare una notevole spinta al suo bankroll: nel 2010 si impose nel Main Event dell’Asia Poker King di Macao per 71.000 dollari americani.

Il Wynn di Macao

“Fu una vittoria fondamentale, perché aumentò il mio bankroll di almeno il 50%. Tornai a giocare a cash game con più sicurezza e riuscii a stabilizzarmi alla partita di HKD$100/200. Ci misi circa un anno per diventare un regular vincente. Non era facile, perché c’erano diversi pro, tra cui Matt Kirk (oggi regular delle partite più alte al mondo, ndr) e David Ewing“.

La vittoria del torneo e la capacità di imporsi nella partita ai limiti HKD $100/$200 (circa €10-€20) permise a Tsang di iniziare a puntare in alto.

“Per due anni ho giocato a poker e vissuto a Macao. In questo periodo di tempo sono riuscito a salire fino al HKD$300/600. All’epoca il vero Big Game per me era ai limiti HKD$1000/2000. Io volevo sedermi a quel tavolo. Era quello il mio obiettivo. Ma ovviamente, per riuscirci, dovevo avere un bankroll più grande”.

Fine della prima parte.

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