Bertrand Grospellier: “I migliori giocatori di poker al mondo perdono il 99% dei tornei”

Dici poker, in Francia, e ti viene in mente Bertrand Grospellier. Non solo perché si tratta di uno dei membri più longevi del Team PokerStars Pro, ma anche e soprattutto perché tra i nostri ‘cugini’, nessuno ha vinto più di lui nei tornei di poker live: oltre 13 milioni di dollari.

Normale che un personaggio del genere venga spesso intervistato anche da media non propriamente di settore, lui che tra l’altro viene dagli esport, un’altra industria che sta ripercorrendo – in termini di popolarità e possibile boom – il tragitto tracciato proprio dal poker.

Ecco i passaggi più interessanti di una sua recente intervista a GQ.

Bertrand Grospellier

‘ElkY’

Bertrand Grospellier: “Il poker è cambiato, io sono cambiato”

“Oggi è sicuramente più difficile”. Parole e musica di Bertrand Grospellier, che descrive così l’evoluzione del Texas Hold’em degli ultimi anni: Lo skill level è cresciuto. Ai tempi era più facile, anche se conoscevo il gioco molto meno.

Perciò, da una parte è più dura perché i giocatori sono più bravi, ma dall’altra la curva di apprendimento è più rapida perché ci sono molti più contenuti disponibili. Quando ho iniziato io, potevi leggere qualche libro e basta”.

L’evoluzione dell’Hold’em

Anche il gioco in sé ha subito un’evoluzione importante: “Quando ho cominciato io, l’industria del poker stava esplodendo ed era tutto nuovo. Oggi ci sono così tante norme e restrizioni: trovo stupido che metà del mondo non possa giocare online insieme. Questa è la cosa più triste”.

Se il poker cambia, devi cambiare anche tu, se vuoi rimanere vincente: “Credo davvero che la cosa più importante sia adattarsi. Cerco sempre di farlo, in una situazione o in una mano specifica. Specialmente nei tornei, dove stack size, posizione e dinamiche del tavolo sono molto importanti.

Quando ho cominciato ero più aggressivo, oggi scelgo meglio i miei spot. Sì, essere aggressivi, giocare ogni mano, è più divertente: ma a volte devi giocare tight e avere il giusto approccio. Credo anche sia molto importante essere imprevedibili e avere uno stile diverso.

Il segreto del successo e i downswing

Proprio la capacità di adattamento è indicata da Bertrand Grospellier come il motivo principale del suo successo: “Credo che tutto dipenda da contro chi giochi. Per esempio, a StarCraft (il videogame di cui era pro prima di passare al poker, ndr), i coreani sono molto forti, ma giocano in un certo modo.

Perciò non puoi giocare contro di loro come giocheresti contro qualcun altro. Cambiare è molto importante e lo stesso succede nel poker: gli spagnoli giocano in un modo, i francesi in un altro, gli americani in un altro ancora… devi saperti adattare”.

Starcraft

StarCraft

Dal 2008 al 2013, ‘ElkY’ ha sempre vinto almeno un milione di dollari l’anno. Poi, nei tre anni successivi, nessuno squillo: “Credo che la varianza prima o poi colpisca tutti: comincia a perdere mani chiave, o i tuoi avversari hanno sempre la mano vincente.

Quando le cose vanno bene, poi, sei in fiducia massima. Ma a volte passi dal tuo A-game al tuo B-game. Credo succeda a tutti. Inoltre ho dedicato tanto tempo a Twitch, e ho giocato meno tornei live. Meno giochi e più è difficile giocare bene. Il poker live non è come l’online dove puoi giocare 20 tornei in un giorno”.

Il One Drop delle WSOP 2017

Quest’anno, Bertrand Grospellier è arrivato 2° al One Drop delle WSOP 2017, cedendo soltanto a Doug Polk e incassando 2,3 milioni di dollari: “Ma non stavo pensando ai soldi. Ero concentrato sulla prestazione.

Arrivare secondo è stato un po’ una delusione, specialmente perché nella prima mano dell’heads-up ho floppato una doppia coppia ma ho perso al river: se avessi vinto quella mano, forse avrei vinto il torneo. Ma il gioco è così. I migliori giocatori al mondo perdono il 99% dei tornei ai quali partecipano.

Esport e poker

Come ormai ben sappiamo, Bertrand Grospellier viene da StarCraft, uno degli esport più famosi al mondo. Nel 2003, ‘ElkY’ era un pro gamer in Corea del Sud e fu proprio lì che un amico gli fece scoprire il poker.

Il francese è convinto che gli esport prima o poi esploderanno, e che ci siano molti punti di contatto tra questa industria e il poker. “Il poker e StarCraft sono entrambi giochi ad informazioni incomplete. Sono molto competitivi. La maggior parte delle volte puoi avere un’idea, ma non sai mai con certezza.

Ci sono molte similitudini: ecco perché molti giocatori sono passati dagli esport al poker. L’industria degli esport sta crescendo, ma negli ultimi dieci anni il poker è sempre stato più grosso. Negli esport, per i professionisti è dura guadagnarsi da vivere. Non che il poker sia facile, ma devi soltanto trovare buone partite e buoni tornei… e gente che riesci a batter. Negli esport devi essere il migliore al mondo.

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