Phil Ivey: “Il momento migliore? Il primo braccialetto WSOP. Per dieci anni ho giocato 15 ore al giorno”

Phil Ivey non ha mai amato le luci dei riflettori, una circostanza ha contribuito ad aumentare ulteriormente la sua schiera di fan. Tuttavia da quando si è trasferito in Asia per prendere parte alle partite high stakes di Manila e Macao, anche lui è diventato più espansivo.

Lo ha fatto perché è consapevole di avere tanti ammiratori in Oriente e non vuole mancare di rispetto a chi gli dà la possibilità di incassare cifre da capogiro, ma anche perché è stato il suo amico Paul Phua a chiedergli di parlare pubblicamente di sé.

Infatti, da quando il businessman malese ha deciso di lanciarsi su YouTube per farsi conoscere e mostrare al mondo intero il poker in Asia, ha voluto ospitare tutti i più forti giocatori delle sue partite high stakes. Così è riuscito a far parlare giocatori schivi come Ivey e Dwan. Nell’ultimo video pubblicato, il 10-volte campione WSOP si è aperto come mai aveva fatto in precedenza.

Phil Ivey: “Mio nonno mi insegnò a giocare a poker”

Dove nasce la leggenda di Phil Ivey? Dal nonno.

Fu infatti il genitore della madre a insegnare al piccolo Phil il gioco del poker. Un ricordo ancora vivido nella mente del professionista di Riverside.

“Ho iniziato a giocare a poker a 8 anni. Le prime mani le giocai contro mio nonno, fu lui a insegnarmi il poker. Abbiamo giocato a lungo a 5-Card Stud. Mi insegnò tutte le regole, giocavamo con i centesimi di dollaro”.

Il nonno era un appassionato giocatore di poker, che aveva già compreso la differenza tra gambling e skill game. Lo dimostra un episodio che Ivey rievoca con un sorriso sulle labbra:

“Ricordo ancora che un giorno mia madre entrò nella stanza e ci chiese: “Hey, cosa state facendo? Non state mica giocando d’azzardo?” E mio nonno rispose: “Non stiamo giocando d’azzardo, gli sto insegnando a giocare a poker“”.

Come migliorare il proprio gioco

Ad Ivey viene chiesto come riesca a migliorare il suo gioco e restare al top dopo tutti questi anni. La sua risposta è sicura e immediata: con l’esperienza e la pratica.

“Mi esercito tantissimo, perché gioco ogni giorno. Da quando ho compiuto vent’anni ho giocato in media 14-15 ore al giorno per dieci anni di fila. Mi sono esercitato a lungo, ho giocato praticamente sempre nella mia vita”.

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Quando l’esperienza non basta

Ciò non significa che sia sufficiente giocare a poker ogni giorno per diventare vincenti. Secondo Phil Ivey, il segreto di ogni professionista di successo è nell’etica del lavoro e nell’attenzione costante a ciò che succede al tavolo.

“Per essere un buon giocatore devi innanzitutto avere una buona etica del lavoro. Devi essere disposto a impiegare tante ore del tuo tempo per migliorare”.

“Poi devi essere sempre attento a ciò che succede intorno a te. Pensare a strategie differenti e a modi differenti di vincere. Quando perdi, devi pensare al motivo per cui ha perso, cosa è successo e come puoi migliorarti. Se riconosci un giocatore più forte di te, devi studiarlo nei minimi dettagli”.

“Il poker high stakes non è stressante”

Quando si sentono storie di giocatori che competono per milioni di dollari, viene naturale pensare che prendere parte a certe partite sia estremamente stressante. Per Ivey non è così.

Non trovo il poker stressante. In fondo non c’è molto che tu possa fare. Voglio dire, una volta che i soldi sono nel piatto non puoi più fare nulla. Tutto ciò che puoi fare è giocare al massimo delle tue possibilità”.

Quando sente il bisogno di rilassarsi, Ivey ha il rimedio perfetto: il golf.

“Come mi rilasso? Giocando a golf. Mi piace perché sto all’aria aperta. E poi quando gioco  insieme ad altri poker player possiamo scommettere e trasformarlo in un’attività high stakes“.

Al Crown Casino di Melbourne, Phil Ivey ha vinto due high roller dal buy-in di $250.000

Il miglior posto dove giocare

Phil Ivey ha girato tutto il mondo per giocare a poker. Curiosamente, il casinò migliore dal suo punto di vista non è negli Stati Uniti, né in Asia.

Il mio posto preferito è il Crown Casino di Melbourne. Mi piace molto giocare laggiù. Ogni volta che ci vado ho sempre ottime sensazioni, come se fosse il posto giusto. Ho sempre ottenuto ottimi risultati, semplicemente amo quel posto”.

Il best moment di Phil Ivey

Infine, Phil Ivey ha rivelato qual è stato il momento più bello della sua carriera. Si potrebbe pensare a un piatto enorme vinto nel cash game, e invece si tratta del primo successo alle WSOP. In quell’occasione vinse “solo” $195.000, ma l’emozione fu impareggiabile.

“Il miglior momento della mia carriera è quando vinto il primo braccialetto, battendo in heads-up Amarillo Slim. Avevo 23 anni. Wow, ne è passato di tempo. Ho compiuto 40 anni quest’anno, pensa un po’…”

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