Poker e scacchi, amore non sempre ricambiato: il caso nilsef, grinder da 5,7 milioni

Quello tra poker e scacchi è un rapporto difficile, prima di tutto perchè “non paritario”. Il primo è notoriamente un gioco ad informazione incompleta, mentre il secondo è a informazione completa. Ciò determina una differenza fondamentale, tra i due giochi: nel poker la fortuna ha un peso che negli scacchi è del tutto assente.

Tuttavia, nella storia ci sono esempi di diversi giocatori passati dagli scacchi al Texas Hold’em. I casi più famosi sono sicuramente quelli di Jeff Sarwer e Almira Skripchenko.

Jeff Sarwer, il prodigio

Il primo lo intervistai ormai otto anni fa, durante un EPT Varsavia dove fu protagonista di un torneo spettacolare, terminato in decima posizione. Bimbo prodigio con un campionato del mondo vinto a 8 anni e una infanzia particolare anche per le scelte educative dei genitori, il canadese Jeff è poi “scappato” dagli scacchi, riscoprendo il gusto della competizione alla soglia dei 30 anni. Grazie al poker.

Oggi Jeff si divide tra Polonia e Finlandia (paese di cui è originaria la madre), e continua a frequentare il circuito live con buoni risultati.

Jeff Sarwer

Almira Skripchenko, la regina algida

Anche Almira Skripchenko è stata una campionessa precoce, negli scacchi: un titolo mondiale under 16, a cui si sono poi aggiunti altri titoli europei e nazionali, vinti in Francia che è la sua patria nonostante sia nata da padre russo e madre armena. Sul finale degli anni 2000, Almira aveva iniziato a frequentare il circuito pokeristico live, partendo dal glorioso Aviation Club di Parigi.

Qui venne notata da qualche rappresentante di Winamax. La room francese, da sempre sensibile ai personaggi femminili, la “patchò” per qualche anno, ricavandone sicuramente un ottimo ritorno di immagine. Oltre che brava, infatti, Almira è anche molto bella e dotata di un fascino particolare. Tuttavia la Skripchenko ha smesso da qualche tempo di frequentare il circuito, tornando al suo vecchio amore: gli scacchi.

Almira Skripchenko al tempo della sua sponsorizzazione con Winamax

Nilsef: dagli scacchi ai milioni incassati nel poker

Se Jeff e Almira sono i due esempi forse più eclatanti di scacchisti diventati professionisti nel poker, c’è un altro personaggio che merita attenzione, per diverse ragioni. Parliamo del tedesco “nilsef“, che oltre a quello tecnico-strategico ha un altro talento: la capacità di rimanere nel più totale anonimato.

Nilsef è infatti da anni un MTTer di professione, con vincite lorde accumulate per oltre 5,7 milioni. In una rara intervista concessa a blog di PokerStars nel 2010, il tedesco rivelò di avere avuto un’infanzia all’insegna degli scacchi, che lo aveva portato a frequentare diverse competizioni di categoria. Proprio in un chess club, nel 2005, Nilsef venne a conoscenza dell’esistenza del poker online. Di lì a poco, il ragazzo avrebbe mollato gli scacchi per dedicarsi alla nuova – e più remunerativa – passione.

Il primo final table di ‘nilsef’ al WCOOP, poi vinto. Era il 2010 e c’era anche Jason Mercier

Il primo exploit arrivò nel 2010, con un evento WCOOP di Pot Limit Omaha vinto per oltre 50mila dollari. Da allora “nilsef” ha fatto un ulteriore salto di qualità, che lo ha portato a vincere molto, tra cui un altro titolo WCOOP nel 2016. Questo secondo titolo è stato conseguito nel No Limit Single Draw Championship, a testimonianza di una conoscenza globale del gioco che ne fa un regular rispettatissimo.

La competitività del tedesco è dimostrata anche dai suoi risultati nell’ultimo WCOOP: 5 tavoli finali, un sesto sfiorato e 38 in the money centrati fra tutti gli eventi High e Low ai quali ha partecipato. Tuttavia nessuno, ancora oggi, è riuscito a scoprirne l’identità.

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