Come creare il replicante perfetto nel poker

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Il giocatore di poker perfetto non esiste, a meno che non seguite la nostra ricetta per replicanti, utilizzando solo i migliori ingredienti presi dai più forti giocatori del pianeta.

Se siete appassionati di cinema (o abbastanza grandicelli da ricordare l’originale), sicuramente non starete più nella pelle per l’imminente arrivo del sequel di uno dei migliori film di fantascienza mai girati. Blade Runner ci ha fatto conoscere i replicanti – androidi biogenetici identici agli umani – nel 1982, e Blade Runner 2049, in uscita a ottobre, è pronto replicare (passateci il gioco di parole) lo stesso successo nelle sale di tutto il mondo.

Questo ci ha fatto riflettere. Non esiste il giocatore di poker perfetto. Il poker è un gioco fatto di decisioni prese tramite informazioni incomplete: i difetti umani sono lì per essere sfruttati (dagli avversari). Ma se poteste creare in laboratorio un giocatore di poker, a chi assomiglierebbe? Abbiamo scandagliato il pianeta, scegliendo personalmente le migliori caratteristiche di alcuni dei giocatori di maggiore successo. E siamo arrivati alla perfezione pokeristica. Se doveste mai incontrare il nostro replicante nella vostra poker room di fiducia, potete dire addio alle vostre chip – e probabilmente anche alla vostra sanità mentale.

I 10 ingredienti del replicante perfetto per il poker

1. Il temperamento di Andrew Lichtenberger
Quasi tutti i pro player hanno un temperamento eccellente – necessario in un gioco in cui tiltando è possibile perdere tutto il bankroll in una singola sessione. Ma noi abbiamo scelto l’infinita consapevolezza di sé di Andrew Licthenberger.

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Lichtenberger ha scritto il fantastico Yoga of Poker, ricco di passaggi illuminanti come: “Vivere e giocare a poker con un atteggiamento di amore incondizionato è un’esperienza che ti cambia la vita, ti eleva ed espande la tua consapevolezza di te e di chi ti circonda“. Se questo non assicura che il nostro replicante sia più umano di molti grinder, allora nulla lo farà.

2. Il cervello di Bill Chen
Non c’è proprio da riflettere su questo. Oppure dovremmo dire che c’è tantissimo da riflettere? Bill Chen è un genio della matematica il cui libro, The Mathematics of Poker, probabilmente ha confuso più giocatori di quanti abbia aiutato.

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Ecco cosa scrive Chen sui coinflip: “La radice quadrata dei tentativi rispetto alla deviazione standard è un risultato importante, perché ci dimostra in che modo la deviazione standard cresca al crescere dei tentativi. Se lanciamo una moneta una volta, la deviazione standard è di ½. Se la lanciamo 100 volte, la deviazione standard di un campione d’esempio contenente 100 tentativi non è 50, ma 5, la radice quadrata di 100 volte la deviazione standard di un lancio“. Ci avete capito qualcosa? Il nostro replicante ha semplicemente memorizzato tutto il libro in cinque secondi.

3. Il cuore di Phil Hellmuth
Se solo l’Uomo di Latta avesse incontrato Phil Hellmuth nel Mondo di Oz… Il 14 volte vincitore di un braccialetto WSOP si ritiene il miglior giocatore di no-limit al mondo, ma quel che è certo è che il cuore più grande è il suo. Ogni mano per lui significa molto, e questo è il motivo per il quale al tavolo prende tutto sul personale.

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È anche il motivo per il quale Phil si è rannicchiato sospirando al WPT Bay 101 2010, dopo aver perso al river al tavolo finale. Il nostro replicante del poker sarà pure più macchina che essere umano, ma percepirà nel profondo ogni bad beat e ogni ingiustizia che gli capiterà nel mondo del poker.

4. Le sembianze di Patrik Antonius
Che cosa c’entra il look con il poker? Be’, non molto, ma scommettiamo che un sacco di gente si è fatta intimidire al tavolo dalla perfezione fisica – quasi impossibile da ricreare – di Patrick Antonius.

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L’ex allenatore di tennis e modello ancora oggi è in forma, ed è stato votato il giocatore di poker più sexy da luminari del gioco quali Sam Trickett e Daniel Negreanu. A noi questo basta e avanza.

5. Gli occhi di Mike McDonald
Non potevamo costruire un replicante del poker senza aggiungere gli occhi di Mike McDonald. Lo sguardo mortifero di Timex è stato utilizzato con effetti devastanti in alcuni dei tornei di poker più grandi al mondo, contro alcuni dei professionisti più calmi.

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Uno sguardo troppo intenso persino per Daniel Negreanu all’EPT London Super High Roller 2013. Dopo una three-bet di Negreanu con A-K, McDonald ha messo in pratica il suo tipico sguardo, con Daniel che si è arreso pochi secondi dopo, dicendo: “Non ce la posso fare, non riesco a guardarlo. È così difficile, vero? Ha questo sguardo mortifero, ragazzi“.

6. La poker face di Phil Ivey
Nessuno ha la poker face perfetta. A parte Phil Ivey. Non importa che stia puntando col nuts o stia rischiando somme pazzesche con un bluff incredibile: da lui non avrete mai un tell. La sua poker face è così efficace che non la perde nemmeno a mano conclusa.

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Dopo aver perso il piatto più grosso nella storia della tv contro Tom Dwan ($1.108.500), Phil ha così commentato: “Non benissimo“, per poi continuare a giocare. In realtà abbiamo mentito, perché la sua maschera è caduta una volta, quando Jennifer Tilly ha fatto check con un full house al river contro Patrik Antonius, durante una puntata del Poker After Dark. Ma possiamo perdonarlo.

7. La personalità di Fatima Moreira de Melo
Molti giocatori di poker dicono che al tavolo bisogna divertirsi, ma nessuno lo fa bene come Fatima Moreira de Melo.

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Deve ancora nascere il giocatore che, seduto al suo stesso tavolo, non si lasci andare ad un sorriso. Sappiamo già che il nostro replicante vincerà tutti i soldi, ma vogliamo che i nostri avversari tornino di nuovo a giocare. E questa è la nostra vera arma segreata.

8. La parlantina di Kevin Hart
Restando in tema divertimento, chi meglio di quel comico chiacchierone di Kevin Hart? Quando ha firmato per PokerStars ha dichiarato: “Amo il fatto che il poker sia un gioco che può riunire al tavolo persone provenienti da tutto il mondo, dando loro l’opportunità di confrontarsi, parlare, conoscersi e tornare a casa con nuovi rapporti umani che viceversa non avrebbero mai potuto sviluppare“.

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Questo comico pluripremiato ha un serbatoio infinito di battute che il nostro replicante del poker saprà esattamente quando e come usare.

9. L’azzardo di Viktor ‘Isildur1’ Blom
A volte al tavolo da poker bisogna spingersi al limite. Magari non sempre la scelta ripaga, ma mettere alla prova gli avversari è una componente vitale di qualsiasi giocatori di successo.

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In questo nessuno è migliore di Blom, che ha dimostrato di amare il rischio più di chiunque altro, quando nel 2009 ha affrontato i migliori giocatori di cash game high stakes. Come quella volta in cui ha giocato contro Tom Dwan, Phil Ivey e Patrik Antonius nella stessa sessione. E lo ha fatto a stake elevatissimi, tra tavoli di NLHE e PLO. Forse quella sua follia nascondeva un certo metodo, ma la componente dell’azzardo prevaleva nettamente.

10. L’intuito di Daniel Negreanu
Potete conoscere la matematica del poker a menadito, e diventare inattaccabili dal punto di vista tecnico, ma senza l’intuito innato di Daniel Negreanu non potrete neppure pensare di affrontare il nostro replicante.

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Negreanu è capace di leggervi l’anima e dirvi quali carte avete esattamente in mano, prima di foldare una mano monster e indurvi a far vedere al tavolo quanto avesse ragione. L’intuito di Negreanu ha contribuito a spingerlo in testa alla classifica dei giocatori più vincenti di sempre – e queste sono cose che non si possono insegnare.

Dave Woods per PokerStarsBlog

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