Kirk vs Tsoukernik, il tribunale del Nevada dà ragione a Leon: non deve pagare il debito da $2.000.000

Anche se era consapevole di avere pochissime possibilità di vittoria, Matt Kirk ci aveva provato: dopo aver ricevuto un secco no da parte di Leon Tsoukernik alla richiesta di pagare un debito di due milioni di dollari, “Aussie Matt” si era presentato in un prestigioso studio legale di Las Vegas e aveva immediatamente denunciato il proprietario del King’s Casino.

Avevamo trattato questa vicenda in un articolo dello scorso giugno, perché il fattaccio risale a quel mese. Per chi se lo fosse perso, ecco un breve riassunto.

Matt Kirk accusa Leon Tsoukernik

Durante una sessione di heads-up cash game a limiti altissimi all’Aria Casino, Matt Kirk ha vinto tutte le chips di Leon Tsoukernik. Il proprietario del King’s Casino ha quindi chiesto al pro australiano di prestargli tre milioni di dollari. Kirk ha accettato e gli ha passato le chips per continuare a giocare. Alla fine, ha vinto anche questi soldi dal businessman ceco, che alle cinque di mattina ha deciso di alzarsi.

Matt Kirk

Dopo essersi allontanati, i due hanno comunicato via sms. Kirk ha chiesto quando avrebbe ricevuto i suoi tre milioni di dollari, e Tsoukernik ha risposto che non lo avrebbe pagato in quanto il debito non era legale.

Kirk ha insistito e ha ricevuto un milione di dollari da Tsoukernik. Quando ha capito che il suo avversario non aveva alcuna intenzione di pagare gli altri due milioni, è passato alle vie legali.

La causa legale

Kirk e i suoi avvocati hanno sporto una denuncia al tribunale del Nevada. I capi di accusa nei confronti di Tsoukernik erano molteplici: violazione di contratto verbale, violazione di patto implicito in buona fede e violazione di trattamento equo.

Nella giornata di ieri, il giudice del Nevada ha emesso il suo giudizio preliminare, e non è stato favorevole a Matt Kirk.

Come era prevedibile, è stato stabilito che i gaming debts non sono regolati dalla legge. Si tratta di un accordo verbale basato sulla fiducia reciproca, motivo per cui Leon Toukernik non ha alcun obbligo di restituire il denaro reclamato da Kirk. Sono quindi ufficialmente caduti i primi otto capi di accusa.

Leon Tsoukernik

“Per quanto riguarda soggetti con licenze (ad esempio i casinò) ci sono rimedi legali per coloro che non pagano i debiti di gioco”, spiega Jeff Walsh su PocketFives.com. “Ma quando si tratta di due soggetti “unlicensed”, il debito di gioco è regolato da un contratto privato tra le parti che non ha alcuna valenza legale“.

La contromossa di Matt Kirk

Consapevoli dell’impossibilità di ottenere una sentenza favorevole per quanto riguarda un debito di gioco, gli avvocati di Aussie Matt hanno sostenuto che il passaggio di chips non debba essere considerato un debito di gioco, ma un prestito tra privati cittadini (che nello stato del Nevada è regolato dalla legge). Questo perché quando Leon ha accettato i tre milioni di dollari non li aveva ancora persi, pertanto non vi era alcun debito.

Una tesi forzata, che è stata immediatamente rifiutata dal giudice. Ciononostante, Leon Tsoukernik rischia ancora: ci sono due accuse che il giudice ha ritenuto valide.

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Le due accuse valide

Si tratta di accuse che non riguardano la sfera del debito. Matt Kirk sta infatti cercando di dimostrare che Leon aveva premeditato di non restituire il denaro prestatogli.

Il giudice ha stabilito che Kirk può proseguire con la causa legale per quanto riguarda le accuse di “fraudulent inducement” e “unjust enrichment“.

La prima significa stringere un patto tra privati cittadini senza avere alcuna intenzione di rispettarlo. La seconda accusa, invece, è definita in questo modo:

Primo, una falsa rappresentazione; secondo, la consapevolezza che la rappresentazione è falsa; terzo, il tentativo di indurre un altro soggetto ad accettare il contratto; quarto, una fiducia giustificabile sul travisamento; un danno procurato“.

Da quella partita (a tutti gli effetti privata) di Las Vegas, i due non si sono più incontrati. Ciò non significa che Matt Kirk si sia arreso: è intenzionato a proseguire nella sua causa legale contro Leon Tsoukernik, nella speranza che il businessman ceco ceda e gli restituisca i due milioni di dollari.

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