Esport, il CIO si sbottona: “Da considerare uno sport”. Ma la strada per le Olimpiadi è lunga

Gli esport continuano a crescere, in Italia come nel mondo, e sono già oggi una realtà che non può essere ignorata. Lo sa bene il CIO, da sempre attento ai bisogni e alle esigenze delle nuove generazioni, che non a caso durante un recente summit a Losanna ha aperto chiaramente ai videogiochi competitivi.

In buona sostanza, il Comitato Olimpico ha espressamente accomunato gli esport agli sport tradizionali, anche se ora come ora le porte delle Olimpiadi rimangono chiuse. Ma forse sarebbe meglio dire socchiuse…

 

Esport sport olimpiadi

Gli esport? Come gli sport tradizionali

 

A (micro)chip and a chair

Altro che soltanto una sedia comoda, un controller (o l’accoppiata mouse/tastiera) e un po’ di riflessi: gli esport sono molto di più. E il Comitato Olimpico Internazionale se ne sta accorgendo: per volume d’affari, e soprattutto per interesse da parte delle fasce demografiche più giovani, i videogiochi competitivi sono sempre più sulla cresta dell’onda.

Persino Thomas Bach, presidente del CIO che in passato aveva espresso quasi a forza qualche timido cenno di apertura nei confronti del movimento, ha dovuto cedere. E lo ha fatto in maniera ufficiale, in un meeting a Losanna.

In un comunicato, i membri del Summit (Bach in testa) si sono detti d’accordo: “Gli esport competitivi possono essere considerati un’attività sportiva, e i giocatori coinvolti si preparano e si allenano con un’intensità comparabile a quella degli atleti degli sport tradizionali”.

Esport alle Olimpiadi? Andiamoci piano…

Per quanto gli appassionati ovviamente ne sarebbero più che felici, per vedere gli esport inseriti nel programma olimpico, però, dovremo aspettare ancora parecchio. Forse meno di quanto ci si potesse aspettare solo un anno fa, ma comunque ancora un bel po’.

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Molto ci diranno gli Asian Games 2022, che a Hangzhou, in Cina, ospiteranno per la prima volta proprio i videogiochi competitivi in maniera ufficiale, dopo che ai Giochi Asiatici di Indonesia 2018 assisteremo a delle dimostrazioni.

“Gli esport sono in forte crescita”, si legge di nuovo sul comunicato di Losanna, “specialmente nella fascia demografica in diversi paesi, e questo può fornire una piattaforma per il coinvolgimento del movimento olimpico”.

Gli esport e i valori olimpici

Dopo la carota, ecco il bastone. Perché d’accordo essere considerati alla stregua degli sport tradizionali, ma questo non è sufficiente agli esport per poter ambire già ora all’ingresso nel programma olimpico.

Per poter essere riconosciuti dal CIO come sport, il contenuto degli esport non deve violare i valori olimpici, spiegano da Losanna: “Un ulteriore requisito deve essere l’esistenza di un’organizzazione che garantisca il rispetto delle norme e regole del movimento olimpico.

Tradotto in soldoni: gli esport devono dimostrare di avere una presenza importante più o meno in tutto il mondo e più o meno in entrambi i sessi, ma soprattutto devono dotarsi di un meccanismo di controllo per quanto riguarda il doping, le scommesse e la manipolazione dei risultati.

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