Main Event WSOPE: Maria Ho spiega il fold irreale con set di 10

Maria Ho è la protagonista assoluta del Main Event delle WSOPE che sta giungendo a conclusione a Rozvadov. La professionista californiana è infatti la chipleader al tavolo finale 6-max che prenderà il via oggi. Tra poche ore, darà la caccia al primo braccialetto WSOP e al primo premio di 1.1 milioni di euro (ma attenzione al nostro Gianluca Speranza).

La Ho si è presa la chiplead grazie a un gioco parecchio alternativo, che l’ha vista spingere con forza in alcune occasioni ma al tempo stesso foldare punti molto forti con grande serenità. La mano che ha fatto più discutere è stata giocata al Day 4, quando Maria si è inventata un fold irreale con un set di 10.

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Il fold con set di 10

Siamo a 21 left e Rainer Kempe apre il gioco a 34.000 chips. Kristen Bicknell chiama dal bottone, mentre Neil Farrel decide di 3-bettare a 152.000 dallo small blind. Maria Ho è sul big blind e spilla **f0* **q0*, una mano con la quale decide di chiamare. Chiamano anche Kempe e la Bicknell.

Il flop è favorevole alla Ho, perché compaiono **c0* **c7* **cj*. Tuttavia, sul pot di circa 600.000 gettoni, Neil Farrel decide di andare direttamente all-in per 1.042.000.

Il professionista britannico ha in mano **ca* **fk*, ovvero il progetto di colore nuts e il progetto di scala a incastro, oltre a due overcard.

Ci si aspetterebbe il call della Ho, ma la professionista di origini asiatiche decide invece di foldare il suo set di dieci. Un hero fold “sbagliato” a carte viste, considerando che dei quattro giocatori coinvolti nel pot aveva la equity più alta, pari al 54%.

L’analisi di Maria Ho

Intercettata da Pokernews.com a fine giornata, Maria Ho ha analizzato la mano.

“Preflop avevo circa 55 big blind, uno stack abbastanza profondo da permettermi di giocare la mano cold-callando. Ma so che ci sono dei meriti anche nella 4-bet“, ha dichiarato in riferimento al preflop.

Sul flop centro un set ma ci sono tre carte a cuori e connesse tra di loro. Ovviamente ho un punto forte ma possono esserci colori e scale possibili”, analizza la 34enne.

L’overbet all-in di Farrel l’ha colta di sorpresa, ma al tempo stesso le ha permesso di definire il range del suo avversario con grande precisione: “Quando Neil va direttamente all-in so che in questo spot ha quasi sempre **ca*-A oppure **ca*-K, che sarebbe un combodraw di scala e colore”.

La decisione di foldare è stata presa anche perché c’erano due giocatori alle sue spalle che dovevano ancora fare action.

“Si tratta di uno spot difficile per me, perché Rainer e Kristen hanno tante mani nel loro range che mi possono battere. Mani come 8-9 suited, J-J, K-Q suited. Soprattutto Rainer, Kristen un po’ meno”.

Maria Ho impegnata nel Main Event WSOPE (courtesy Kings Casino/Alin Ivanov)

“Ho preso una decisione a bassa varianza”

La motivazione principale alla base di questo fold è di tipo strategico: a 20 left in un torneo così ricco e prestigioso, Maria non se l’è sentita di giocarsi tutto con un vantaggio risicato.

“In quel momento ho pensato che anche se avessi chiamato e mi fossi trovata a fronteggiare solo Neil, lui avrebbe avuto quasi il 50% di equity, tra il 40% e il 48% in base alla sua mano specifica. Si tratta di uno spot molto importante, quindi ho scelto di prendere una decisione a bassa varianza per conservare le mie chips. So che molte persone sono rimaste incredule, perché per molti foldare un set su quel flop è sempre un errore. Io credo nella mia decisione“.

La giocatrice statunitense ha ricevuto qualche critica sui social e sui forum per questo fold che molti considerano da nitty. Questa è la sua replica:

“È questo il bello del gioco, ci sono tanti fattori da considerare. Io ho preso una decisione che continua a piacermi. Le persone possono giudicare il mio fold in base alla GTO o in base alle loro esperienze personali, ma considerando tutti i fattori che conoscevo, per me era la mossa giusta. Ci sono fattori che gli osservatori non conoscono”.

Maria Ho chiude il discorso con decisione: “Ho foldato e ora sono qui, chipleader al final table. Ma se anche se non fossi qui ora, mi sentirei comunque a mio agio con l’idea di aver foldato in quello spot”.

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