Steven Van Zadelhoff in esclusiva: “dopo la vittoria del WCOOP non gioco più stakato ma continuerò a swappare!”

– Dal nostro inviato a Rozvadov – Steven Van Zadelhoff svela i retroscena della notte pokeristica più entusiasmante della sua carriera. Dietro quell’aria da vichingo, viene difficile immaginare che si nasconda un personaggio così solare e sorridente. Chi non lo sarebbe dopo aver vinto 1,6 milioni nel torneo online più importante dell’anno, direte voi, eppure dopo aver speso una mezz’oretta a parlare del più e del meno, ci si rende facilmente conto che le ragioni sono altre.

Prima che il suo nome finisse sulla bocca di tutti in quella magica cavalcata di fine settembre, Steven Van Zadelhoff era già un regular conosciuto e rispettato. Numeri alla mano, escludendo lo shot milionario, il grinder olandese poteva vantare quasi 6 milioni di cash online e oltre 1,5 milioni live: non un giocatore di primo pelo, per intenderci.

Steven Van Zadelhoff

Vederlo aggirarsi per le sale del King’s Casino a Rozvadov è stata una lieta sorpresa ed effettivamente il viaggio in terra Ceca non era esattamente nei suoi programmi:

“Mi sono qualificato online per il Main Event delle WSOPE altrimenti non penso che avrai abbandonato così facilmente la mia routine casalinga – racconta Steven – a cui sono particolarmente affezionato! Sarei comunque andato ad Amsterdam e Punta Cana ma d’altronde se vinci un pacchetto come fai a dire no?”

Come vi abbiamo già raccontato, Steven ha potuto tenere per sé soltanto il 16% della sua action avendo ‘swappato’ il resto con amici e colleghi, tuttavia dopo successo al Main WCOOP qualcosa è cambiato nei suoi piani:

“Innanzitutto passerò – rivela  – dal giocare sotto staking ad avere tutta l’action per me, anche se per tornei molto grossi continuerò a scambiare delle quote…sicuramente in percentuale minore rispetto all’ultima volta! I complimenti migliori che ho ricevuto? Quelli di ‘bencb‘ e ‘Timex‘ su tutti, ma tanti altri giocatori molto forti si sono congratulati con me”.

Steven Van Zadelhoff

Tralasciando gli aspetti tecnici di una vittoria sulla quale negli ultimi mesi si è parlato fin troppo, abbiamo chiesto a Steven di descrivere le emozioni che si provano a centrare uno shot del genere:

“L’adrenalina cresceva di pari passo al raggiungimento della chipleading già il giorno prima del final table. Nella fase 6/7 handed ricordo di aver perso il comando per un po’ e in quel momento è stato difficile rimanere impassibili e continuando a dare il meglio… Fortunatamente sono tornato in cima, al che ho pensato: ‘Ok, se non succede nulla di eclatante stavolta posso davvero farcela!’ Che dire, ho sentito un eccitamento particolare fluire in tutto il corpo e aumentare a ogni eliminazione, fino all’heads-up finale. Penso che i vicini si siano accorti della vittoria…”.

 

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