Indiscreto. Liquidità condivisa: la Francia ha fretta e si è mossa per conoscere le intenzioni italiane sul timing

Parigi chiama. Secondo nostre fonti autorevoli vicino all’Arjel (l’ente regolatore per il gioco online transalpino), i francesi hanno fretta di partire: vogliono dare il via alla liquidità condivisa nel poker online nel giro di pochi mesi (inizio 2018 come concordato al momento della firma lo scorso luglio) e chiedono spiegazioni sui ritardi ai partner.

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Il presidente dell’Arjel Charles Coppolani si è mosso in prima persona in questi giorni in via diplomatica. Insieme a Daria Petralia dei Monopoli è da considerarsi l’architetto della Liquidità condivisa nel poker online tra Italia, Francia, Spagna e Portogallo

Vogliono capire il timing dello start. Se partire in contemporanea, oppure programmare una partenza a step, che sarebbe “immediata” tra la stessa Francia, la Spagna e il Portogallo. L’Italia poi si unirà al gruppo in un secondo momento.

Questa sembra l’ipotesi più probabile. Già, due mesi fa, gli spagnoli del DGOJ lo avevano fatto capire tra le righe, in maniera elegante e velata. Un altro segnale arriva dal Canada. Sulla stessa linea i vertici di Stars Group che hanno ammesso l’attesa di un inizio parziale del progetto (tradotto Francia e Spagna insieme) ad inizio del 2018.

Da indiscrezioni molto attendibili, in questi giorni, si è mosso in prima persona il presidente dell’Arjel Charlés Coppolani per chiedere spiegazioni formali. L’Italia prende tempo, si deciderà sul timing ed è molto probabile (come da nostre fonti) che  i Monopoli attendano le ultime indicazioni del Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

Nel frattempo tra i giocatori italiani serpeggia malumore: c’è chi spera che se il nostro paese partirà in ritardo, saranno aperte le porte delle piattaforme francesi ai players italiani, come d’altronde la legislazione transalpina consente, in modo tale da poter partecipare lo stesso alla liquidità condivisa. Ipotesi improbabile. I players dovranno aspettare ma i rischi per il mercato sono crescenti. Le probabilità di una diaspora dei pro italiani verso l’estero saranno sempre più elevate, dopo lo start della condivisa tra gli altri paesi partner.

Per il momento l’action è rimasta bloccata sul .fr ai nostri giocatori (in principio contribuivano anche loro alla liquidità francese), non per un problema legale (la normativa è in linea con i principi dell’Unione Europea) ma per un tacito accordo tra le autorità italiane e gli stessi siti transalpini, Winamax in primis. La stessa PokerStars.fr ha chiuso agli “stranieri” per agevolare il progetto della liquidità “regionale”. Si potrebbero quindi creare grossi squilibri in caso di partenza tra Francia, Spagna e Portogallo, con l’Italia pronta ad unirsi al gruppo solo in un secondo momento.

Bisognerà capire nei prossimi mesi quali saranno le posizioni ufficiose dell’Arjel che confida in un rispetto degli impegni presi dagli italiani sui tempi di realizzo del progetto e dello start. D’altronde, da luglio è iniziato il conto alla rovescia.

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