Matt Berkey svela lo staking high stakes: “Gioco al 10%, nessuno ha il bankroll per queste partite”

Recentemente, Matt Berkey ha partecipato a un episodio di Poker After Dark che prevedeva una partita molto alta, con blinds di $200-$400 e buy-in minimo di $100.000. Matt è riuscito a ingranare fin dall’inizio, portandosi a un profitto di ben un milione di dollari.

Si sa, però, che il poker è un gioco nel quale non ci sono certezze, almeno finché non ti alzi dal tavolo. Così, nelle ore successive, Berkey non solo ha perso tutto il profitto, ma anche tutto ciò che si era portato dietro. Il professionista di Las Vegas è passato infatti da + $1.000.000 a -$1.000.000.

Come si swingano due milioni di dollari? Con mani come questa…

Uno swing di due milioni di dollari che ha fatto preoccupare molti suoi followers, convinti che Matt avesse perso più di quanto potesse permettersi. Colpa anche del diretto interessato, il quale aveva scritto su Twitter di essersi portato al tavolo il “bankroll” di un milione di dollari. In realtà Berkey intendeva la cifra che aveva disposto per quella singola partita, non il suo bankroll totale.

Lo ha spiegato in un video sul suo canale YouTube, ma ciò che risulta interessante è il discorso sullo staking per le partite high stakes live. Berkey ha spiegato per filo e per segno come funziona e ha anche ammesso di non giocare quasi mai con più del 10% della sua action.

Matt Berkey e lo staking high stakes

Le dichiarazioni di Berkey si riferiscono alle partite high stakes come quelle di Poker After Dark. Televisive o meno, si tratta di sessioni milionarie. Ecco cosa dice a riguardo:

Queste partite high stakes sono enormi, diciamolo chiaramente. Parliamo di blinds che vanno da $200-$400 e $50.000 di buy-in minimo, fino a $1.000-$2.000 con buy-in minimo di $250.000. Per poter sostenere gli swing di queste partite, dovresti avere un patrimonio tra i 50 milioni e i 100 milioni di dollari“.

Ovviamente nessun poker player ha un bankroll del genere, motivo per cui solo le “whale” (ricchi businessman come Bill Perkins e Bill Klein) giocano con i propri soldi.

“Quasi nessuno, a parte i businessman che hanno un patrimonio costruito lontano dai tavoli, può permettersi di giocare senza vendere action. Nessuno può giocare il $1.000-$2.000 da stakato, nemmeno uno come Fedor Holz. Perché nemmeno lui ha un bankroll di 15-30 milioni di dollari. Al massimo possono solo essere shot”.

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Giocare al 10%

Berkey è andato nel dettaglio della sua situazione personale, svelando di avere un finanziatore in grado di farlo sedere alle partite più alte di Las Vegas.

“Io non ho un bankroll di decine di milioni di dollari, ma in compenso ho l’abilità di conoscere persone che hanno quei soldi. Quando mi riferisco al “bankroll” mi riferisco sempre alla quantità di denaro che ho a disposizione per quella singola partita. Nel caso di Poker After Dark, il mio finanziatore mi aveva messo a disposizione un milione di dollari per giocare“.

Berkey specifica che per il suo backer può garantirgli cifre da capogiro, ben superiori al milione di dollari.

“Per il Poker After Dark avevo a disposizione un milione subito, ma questo non significa che fosse la cifra massima che potesse darmi. Volendo, potevo chiedere anche di più, certo, non posso aspettarmi di ricevere 10 milioni di dollari. Alla fine dipende tutto da lui“.

Matt Berkey

Il professionista high stakes ha anche spiegato l’accordo con il suo finanziatore.

La mia esposizione è del 10%, sulle vincite e sulle perdite. Sono responsabile finanziariamente del 10% del mio bilancio finale. La mia esposizione è sempre marginale, perché gioco sempre con un backer che mi copre le spalle. È lui a decidere se devo continuare a giocare oppure fermarmi. Così funziona questo il mondo, solo raramente mi ritrovo a giocare una partita di $100-$200 con più del 50% della mia action”.

Chi ha i soldi e chi ha le skills

A proposito di “questo mondo”, Berkey spiega che tutti i professionisti sono stakati da qualcuno.

Nel poker high stakes ci sono persone con i capitali e persone con le skills. Chi non ha le skills investe su chi le ha. Solo con un accordo tra le due parti si può arrivare a sedersi al tavolo”.

Berkey prende l’esempio di Fedor Holz, un professionista che ha vinto più di venti milioni di dollari nei tornei live.

“Fedor è un fenomeno degli high roller, ovvero dei tornei con field molto ristretti. Ha vinto milioni di dollari, ma alla fine si è tenuto solo una percentuale di quelle vincite, perché sicuramente non aveva i mezzi per giocarli al 100%. I primi high roller che ha vinto, li avrà giocati con percentuali molto basse”.

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