Il Sindaco di Venezia, Brugnaro: “pronto a chiudere il Casinò Ca’ Vendramin Calergi”. In ballo perdite per €18 milioni annuali

A maggio era stata paventata dal Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, la possibilità della chiusura della sede storica del Casinò Ca’ Vendramin Calergi, dopo 380 anni di attività. Non si trattava (e non si tratta) di una minaccia fine a se stessa: il primo cittadino ha la delega del Consiglio Comunale per sbarrare le porte della sala da gioco. In ballo ci sono molti soldi, ovvero una perdita d’esercizio di circa 18 milioni di euro l’anno (secondo una nota comunale). L’affascinante sala è senza dubbio un’attrazione per i turisti, ma con un buco del genere, è difficile per i vertici della Serenissima, far quadrare i conti. Si tratta di un lusso che Venezia non si può più permettere?

Lo scontro con i Sindacati finisce in Tribunale

Negli ultimi sei mesi, la guerra tra la giunta ed i sindacati prosegue ad un livello di scontro sempre più alto. La querelle, nonostante trattative in corso, finirà in tribunale (prima udienza tra due settimane davanti al Giudice del Lavoro) ed in primo cittadino veneziano è disposto a chiudere il casinò tanto caro a Casanova e Goldoni.

Il bilancio complessivo nel 2016 (riguardo le due sale, Cà Noghera e Cà Vendramin) è stato pesante e si è chiuso con un passivo di 2 milioni di euro che hanno gravato sulla comunità veneziana e il Sindaco ha così fatto approvare un piano che prevede un nuovo contratto per il personale (approvato in maniera unilaterale). I Sindacati l’hanno presa male e dopo aver promosso uno sciopero prolungato hanno fatto ricorso al Tribunale del Lavoro per impugnare il nuovo contratto.

E’ uno dei problemi dei casinò italiani la cui gestione si trova nella morsa della politica da una parte e dei sindacati dall’altra. Un format che non ha mai funzionato. O si privatizzano le sale oppure forse meglio chiuderle? Questo “gioco” quando costa ai contribuenti?

Sindaco: “se perdiamo… si chiude!”

Il Sindaco a questo punto, a mezzo stampa, ha mandato un segnale molto chiaro a tutti: “Se la causa promossa dai sindacati del Casinò al Tribunale del lavoro in questi giorni per annullare il contratto e il regolamento che abbiamo approvato a luglio dovesse essere accolta, saremmo costretti immediatamente a chiudere la sede veneziana di Ca’ Vendramin Calergi e a mettere in mobilità 150 lavoratori per l’impossibilità di garantire l’equilibrio economico della società, che pure saremmo riusciti a riportare quest’anno in utile, al momento per circa 600 mila euro nonostante le difficoltà, il calo di incassi e gli scioperi. Ci muoveremo già in previsione di questa eventualità: abbiamo già il mandato del Consiglio”.

Il Comune ha preventivato che i tagli comporteranno un risparmio di circa 4/5 milioni di euro annui. L’udienza è in agenda il 15 dicembre.

 

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Casinò  Ca’ Vendramin: “perdite annuali per 18 milioni”

“Sempre nella denegata – si legge in una nota stampa comunale — ipotesi di accoglimento del ricorso gli effetti sul bilancio della società sarebbero pari a circa 4, 5 milioni di euro di maggiori costi e con un impatto potenziale di una perdita di conto economico di pari importo. È del tutto evidente che in una tale situazione di impossibilità di azione su una parte consistente dei costi aziendali si dovrebbe dare attuazione al piano di risanamento e rilancio procedendo con la chiusura temporanea della sede di Ca’ Vendramin (che si ricorda produrre una perdita di esercizio di circa 18 milioni di euro all’anno) e la conseguente apertura di una procedura di esubero di circa 150 dipendenti”.

Ma secondo Cà Farsetti, l’intera gestione del bilancio è in serio pericolo. Vi sono diverse cause di lavoro pendenti che riguardano le mance dei croupier. Una da 3,9 milioni ed un’altra da ben 17 milioni. In caso di sconfitta, per il Comune “non rimarrebbe altro che l’avvio di una procedura concorsuale che metterebbe a rischio l’operatività e il posto di lavoro di tutti i 527 dipendenti, con il relativo indotto (oltre 200 persone)”.

Una delle splendide sale storiche del Casinò Cà Vendramin

Causa pendente per le mance: €17 milioni in ballo

Ritornando alla recente vertenza, essendo le modifiche state approvate in modo unilaterale e senza una effettiva consultazione sindacale, è probabile che il contratto imposto dal Comune e dal Casinò venga invalidato, vanificando la manovra “salva bilancio” della sala. A questo punto il primo cittadino sarebbe con le spalle al muro. Ma è anche vero che il bilancio del casinò parla chiaro, quindi per i giudici non sarà facile decidere a chi dare ragione.

“Ci sono inoltre altre due cause di vecchia data – prosegue il Sindaco sulla Nuova Venezia – pendenti sul Casinò. Una che sarà ridiscussa prossimamente in Appello prevede un esborso possibile di 17 milioni di euro per circa 150 persone, quasi 106 mila euro, per noi insostenibile. E un’altra, similare, costerebbe al Casinò altri milioni di euro, se dovesse essere persa. Noi vogliamo mantenere il Casinò in mano pubblica e rilanciarlo, ma se ci troveremo di fronte a queste situazioni economicamente insostenibili, saremmo costretti ad agire. È anche scorretto che i sindacati abbiano aperto queste nuove cause al Tribunale del Lavoro proprio nel momento in cui stiamo trattando su un nuovo contratto condiviso”.

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