New Jersey: presentato disegno di legge per liquidità internazionale nel poker online con vista sull’Europa

In queste ore in New Jersey si attende con grande apprensione l’esito dell’udienza (tenutasi ieri) in Corte Suprema sul divieto federale delle scommesse contenuto nel Professional and Amateur Sports Protection Act (legge del 1992 che consente il betting solo in Nevada ed in altri 3 stati).

Come noto, ad Atlantic City vogliono a tutti i costi legalizzare le scommesse ma bisogna superare la legge federale con un’interpretazione autentica da parte della Corte Suprema. In ballo, oltre ad esserci una montagna di dollari c’è anche il futuro dell’e-gaming statunitense ed un’ eventuale luce verde dei giudici spianerebbe la strada anche per altri giochi.

Una vista dall’alto di Atlantic City

Il New Jersey (promotore del ricorso in Corte Suprema) potrebbe non fermarsi. Il senatore Raymond Lesniak, colui che ha introdotto 5 anni fa la regolamentazione del poker e dei casinò online nello stato, prima della scadenza del suo mandato (a gennaio) ha un obiettivo: fare in modo che l’ente regolatore del gioco (New Jersey Division of Gaming Enforcement) abbia la possibilità di sottoscrivere accordi con altri paese per la condivisione della liquidità internazionale nel poker e non solo (casinò e betting exchange, Corte Suprema permettendo…).

Non ci riferiamo al deal già sottoscritto con Nevada e Delaware per costituire un unico pool statunitense tra i mercati regolamentati, ma ad un accordo più esteso con stati extra USA, ovvero Europa e Sud America (la Colombia sta regolamentando il proprio mercato del poker con liquidità aperta).

In passato la stessa New Jersey Division of Gaming Enforcement aveva fatto sapere di essere in trattative con la Gran Bretagna per accedere alla piattaforma internazionale (dot com), proprio attraverso un accesso in UK. Ma non solo, si era parlato anche di un interesse per i mercati regolamentati europei.

Di fatto il New Jersey potrebbe essere un potenziale partner per Francia, Italia, Spagna e Portogallo.

Naturalmente si tratta, al momento, di un progetto teorico, considerando che l’accordo firmato a Roma a luglio, vale solo tra stati dell’Unione. Ma la Spagna e il Portogallo non si fanno condizionare da lobby interne e guardano alle possibili soluzioni e alternative con grande attenzione, in particolare nelle Americhe.

Il New Jersey ha intenzione di diventare la capitale dell’e-gaming mondiale per rilanciare un’economia stagnante con i casinò terrestri di Atlantic City in eterna crisi da oltre 10 anni. Per questo motivo, il Senatore Raymond Lesniak sta facendo di tutto per superare gli ultimi ostacoli.

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Il 30 novembre ha presentato il progetto di legge per una condivisione di un field internazionale.

Se entriamo nel merito del testo scopriamo che la volontà sia quella di consentire, prima di tutto, agli operatori di poter offrire gioco in New Jersey con i propri server al di fuori dei confini dello Stato, considerando anche gli alti costi di gestione. Lesniak ha spiegato che questo particolare ha impedito in passato di poter sottoscrivere partnerhsip di livello internazionale. Rimosso questo ostacolo, la strada sembra spianata.

Al momento, il disegno legge ha un significato politico importante: nel senso che anche in New Jersey sono consapevoli che il futuro del poker passa da un unico concetto, l’allargamento della liquidità che non può non essere allargata. L’obiettivo è quello di ritornare a vivere un poker antecedente al 2011 (pre Black Friday), l’unico modello di business che funzionava, ma questa volta con una attenta regolamentazione.

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