Kalidou Sow: “Wheeler ha provato a provocarmi ma quello nervoso era lui… sono stato fortunato”

dal nostro inviato a Praga, Stefano “Bronsedi” Atzei

Alcuni sostengono che la felicità sia un archetipo. Un qualcosa a cui aspirare più che una meta da raggiungere. Incapaci di trovare una soluzione al quesito, ci accontentiamo di vederne il ritratto sul volto di Kalidou Sow, il vincitore del Main Event PokerStars Championship  di Praga.

Sow davanti alle telecamere durante la premiazione (foto by Assopoker)

Il francese attende il momento della premiazione, si sta tutti in piedi, chip a castello sul tavolo e premio ben lucidato, pronti al countdown per la diretta. In quei dieci secondi, ben scanditi dall’assistente di produzione, Kalidou ride, poi torna serio, poi ride nuovamente, poi si asciuga due lacrime e scoppia ancora a ridere:

“Sono un vulcano in eruzione!” Racconta  a chiusura dell’evento. Kalidou è un cristone di due metri dotato di un incredibile autocontrollo al tavolo: “Dall’esterno non si vede nulla, ma all’interno le botte di adrenalina si sentono eccome!”

Tutto vero, e infatti durante le celebrazioni ha lo stesso sguardo di un bimbo che varca per la prima volta il cancello di Disneyland: “E’ straordinario! Ho vissuto quello che ogni amante di poker vorrebbe vivere, è come trovarsi a una finale di Champions League e vincerla. E’ un torneo estremamente prestigioso, non pensavo certo di essere il miglior giocatore del field e per questo devo ringraziare la fortuna, è incredibile…”.

Sfortunato non lo è stato di certo, ma un torneo come il Championship non si vince solamente per caso. Kalidou è stato più forte anche delle provocazioni di Wheeler, che all’heads-up le ha provate tutte per farlo innervosire:

“In realtà era lui quello nervoso, io l’ho lasciato fare. Sapevo che il suo obiettivo era mandarmi in tilt e sicuramente ha pensato di esser di fronte a un amatore, ma io ho mantenuto la calma”.

Foto by Assopoker

La motivazione prima di tutto: per Wheeler era altissima, almeno tanta quanta la paura di fallire, Sow invece era già in paradiso: Se mi sentivo favorito? Nella mia testa sì, ma siccome conosco il poker non potevo sapere come sarebbe finita. Per tutta la giornata ho fatto i soliti rituali: chiudere la borsa in un certo modo, andare in stanza da solo, mangiare a letto… Il mio obiettivo quotidiano era sempre quello di passare al giorno successivo. Anche quando ho chiuso con 100 BB, perché il torneo non si vince mica quel giorno là, si vince all’ultima mano!“.

Il deal gli ha regalato qualcosa in meno del primo premio effettivo ma, come spesso accade in queste circostanze, un accordo è sempre la soluzione migliore:

Il deal mi è stato consigliato da amici, avevo 14 milioni contro 11, Wheeler è un ottimo giocatore e sappiamo tutti com’è il poker…Mi son preso un’assicurazione. Ancora non ho realizzato l’impresa, forse ci riuscirò dopo aver dormito ma al momento sto ancora sognando!”.

 

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