Sam Trickett: “A Nottingham giochiamo una partita di £200-£400 dove sono l’unico pro”

Dopo il secondo posto nel Big One Drop delle WSOP 2012, Sam Trickett è un po’ sparito dalle scene dei grandi tornei dal vivo. Quando si verifica questa circostanza, molti pensano subito male, considerando anche il passato turbolento del professionista inglese.

In realtà quella di Trickett è stata una scelta dettata dal suo grande amore per il cash game. Dopo aver incassato dieci milioni di dollari in un solo big shot (il Big One appunto), Sam si è dedicato alle partite private, in primis quelle di Macao. Come è noto, il professionista britannico è stato a lungo invitato a partecipare alle sessioni high stakes organizzate da Paul Phua, dove i piatti milionari erano (e sono) all’ordine del giorno.

In tempi più recenti, però, Sam ha trovato la sua dimensione in una partita da sogno per qualsiasi professionista: limiti alti e tavolo full fish. Una partita perfetta, anche perché si tiene nella sua Inghilterra, a Nottigham per l’esattezza.

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Sam Trickett e la partita da sogno di Nottingham

Trickett ne ha parlato nel corso di una chiacchierata con Paul Phua, ripresa e postata sul canale YouTube di quest’ultimo. Mentre spiegava che il Dusk Til Dwan di Rob Yong è il suo casinò preferito, ha svelato la presenza di questa partita.

“Il Dusk Til Dwan è il mio casinò preferito, conosco tutti quelli che ci giocano perché lo frequento da dieci anni”, ha dichiarato. “Ho tanti amici ed è un luogo fantastico. Ci gioco almeno una volta a settimana, il venerdì”.

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Niente da fare per Sam Tricket

Ed è proprio il venerdì sera che viene organizzata una partita molto alta, nella quale Trickett è l’unico pro.

“Solitamente giochiamo ai limiti £50-£100 e non ci sono altri pro, io sono l’unico invitato“, rivela Trickett ammettendo quindi che si tratta di una partita privata. A volte alziamo la posta a £200-£400, a volte decidiamo di giocare solo for fun e abbassiamo i limiti a £5-£10. È una partita fatta per divertirsi, non sempre è una partita high stakes. D’altronde, ogni tanto è bello limitarsi a giocare tra amici…”

“A Macao giocavo per 20-30 ore di fila”

Oggi Trickett è un regular di questa partita a dir poco +EV nella sua Nottingham. Anche per questo motivo, non rimpiange le folli partite di Macao.

“Quando giocavo a Macao con Paul (Phua, ndr) ogni sessione durava 20 o 30 ore. Era molto stancante, anche perché spesso ero stato sveglio per molte ore prima di iniziare. Era difficile, ma era un buon modo per mettere alla prova il mio gioco. Grazie a quelle partite ho capito che non gioco bene nella late stage di un torneo. Penso di aver imparato a riconoscere questo mio leak, ora quitto prima di essere stravolto”.

Arrivato a 31 anni, Sam si guarda indietro e vede una carriera ricca di successi. Della sua storia, però, evitare le celebrazioni e concentrarsi sul percorso di crescita.

“Da giovane passai da una fase nella quale ero molto calmo e non mi lamentavo della sfortuna a una fase nella quale pensavo sempre alla sfortuna. Ciò che direi oggi al Sam ventenne è di non perdere tempo sulle mani nelle quali non potevo fare nulla. A volte mi lamentavo per giorni interi di mani in cui mi avevano scoppiato. Nel tempo ho capito che devi solo giocare, e giocare sempre al massimo. Io cerco sempre di essere positivo e non pensare ai cooler e alle bad beat“.

“Noi pro dobbiamo essere consapevoli che questa è la vita che abbiamo scelto, quella appena subita non sarà mai l’ultima bad beat“.

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