Luke Schwartz: “Non studio e non uso HUD, ma sono ancora qui. Le crypto? Un bene per il poker”

Reduce dal successo alle Winter Series di PokerStars, Luke Schwartz è stato intervistato dai colleghi di Highstakesdb, ai quali ha raccontato – tra le altre cose – di come senta la mancanza del movimento del cash game high stakes online ‘vecchio stile’.

Il grinder americano, specialista del cash game ma anche ottimo torneista, ha affermato di non avere nostalgia delle partite di No Limit Hold’em in sé, ma della possibilità di vincere (o perdere) centinaia di migliaia di dollari ad ogni sessione.

 

Luke Schwartz

Luke Schwartz

 

Il primo amore… a volte si scorda

Sebbene oggi Luke Schwartz giochi prevalentemente Omaha e Mixed Game, la sua carriera – come quella della maggior parte dei suoi colleghi – è iniziata proprio con le due carte, verso la fine della prima decade del nuovo millennio.

“Sì, gli anni dal 2007 al 2009 sono stati pazzeschi”, ha dichiarato ‘lb6121’. Sedersi ai tavoli più ricchi possibili e avere edge praticamente su chiunque era una cosa folle. Ovviamente mi mancano, ma non mi manca l’Hold’em: se si potesse replicare oggi con il PLO sarebbe incredibile”.

Anche perché ai giorni nostri il field medio è sicuramente più duro, rispetto a una decina d’anni fa: “Oggi con questi ragazzi e i loro strumenti, la loro fiducia, i loro roll e la loro abitudine a questi livelli, è difficile vincere nel lungo periodo”.

“Mai studiato, mai usato HUD”

Luke Schwartz ha spiegato di come l’anno scorso fosse un po’ la vittima preferita degli squali delle partite Zoom di PLO heads-up da $50/$100: All’inizio mi facevano bum hunting, adesso ormai mi trovo seduto ai tavoli con cumicon e BERRI SWEET e anzi sono io che li batto, anche se credo di non avere edge”.

Lo stile di Schwartz è del tutto particolare e capace di regalargli grosse vincite e sonore batoste: “Poi però finisco per perdere tutto contro Harleyy30040 ai tavoli Mix da $400/$800 dove un edge invece ce l’ho. Ma questo è il gambling”.

Anche perché il buon Luke non è che faccia molto per guadagnarsi un po’ di vantaggio: In generale, il fatto che io non abbia mai ‘studiato’ (odio questa parola) né usato HUD, e che faccia squeeze su flop, turn e river ad ogni mano non mi aiuta. Eppure, sono ancora qui”.

Le sfide su partypoker

Forse non ci sono più i tavoli high stakes di una volta, ma su partypoker le partite di PLO organizzate da Sam Trickett non scherzano, né come stake né come starpower. “Ultimamente sono riuscito a sedermi anche io, sono davvero partite folli”, racconta Schwartz.

“Sfortunatamente non è andata come volevo. Nella prima sessione ho persino perso $100k in un piatto col mio avversario che aveva solo 4 out. Poi sono risalito, ma ho perso un pot da $200k contro ‘Aussie’ Matt Kirk con AA74ds contro QQA5.

Lì penso di aver sbagliato al turn, dovevo andare all-in ma ho chiamato su board J923 con un progetto di colore. Sul 4 al river ho chiamato e perso”.

Luke Schwartz tra criptovalute e… Las Vegas

C’è spazio anche per uno degli argomenti più caldi del momento: le criptovalute. “Purtroppo l’anno scorso non ho investito e ho così perso la possibilità di guadagnare un sacco. Penso siano un bene per la community del poker, perché ci saranno tanti soldi che torneranno nel sistema.

A proposito di guadagnare, Luke Schwartz è convinto che se tornasse a Las Vegas per le WSOP, farebbe sfracelli: “Dovrei cominciare a tornarci. Non ci vado dal 2013, ma quell’anno non andò bene a parte una deep run nel Main Event. Sono sicuro che se tornassi e giocassi full schedule potrei fare molto bene”.

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