Adrian Mateos: “GTO? La studio ma non la applico. I tedeschi non sono meglio degli altri”

Come abbiamo visto in un recente articolo, Adrian Mateos ha vissuto un 2017 da sogno, nel quale non ha soltanto vinto 5.8 milioni di dollari ai tavoli ma ha anche superato Carlos Mortensen nella classifica sulle vincite lorde nei tornei live dei giocatori spagnoli.

Come si raggiungono risultati così clamorosi? Con tanto studio, come era prevedibile. Lo ha confermato lo stesso player iberico mettendo però in chiaro di non essere assolutamente un GTO player. Il suo approccio a questa strategia è molto particolare: non la adotta ma la studia intensamente.

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Adrian Mateos: “Studio la GTO ma non la applico”

Durante il podcast di PokerCentral è stato affrontato il dualismo tra GTO e strategia exploitativa. L’host Remko Rinkema gli ha chiesto se sente più vicino alla visione di Bryn Kenney, che non sa nemmeno cos’è la GTO e si dice completamente disinteressato, oppure a quella di Dominik Nitsche, il quale studia ore e ore ogni giorno per giocare come un robot.

“Io mi colloco a metà tra queste due filosofie”, dice Mateos. “Non mi piace la GTO ma capisco che è importante comprenderne il funzionamento perché ti fa ragionare in modo più efficiente e ti fa capire come giocano gli altri reg”.

PCA 2018 Main Event Adrian Mateos

Adrian Mateos (photo courtesy of Neil Stoddart)

Mateos ha poi detto di studiare la GTO, ma di restare sempre un giocatore exploitativo.

Io penso che il poker sia più complesso della pura teoria, ci sono tanti altri fattori. Personalmente cerco di giocare a metà tra una strategia exploitativa e una GTO. Nel mio gruppo di studio io sono il meno improntato sulla GTO, ma so come si ragiona secondo GTO. Ho lavorato anche io su PioSolver“.

Secondo lo spagnolo, nessun reg degli high roller può davvero “fregarsene della GTO” (cit. Bryn Kenney). Il livello è talmente alto da rendere necessario uno studio approfondito dei vari stili di gioco.

“È fondamentale capire come ragionano gli avversari, ma poi credo che nessuno giochi come una macchina, quindi chiunque può essere exploitato. Non sono un giocatore da GTO come Nitsche ma al tempo stesso non sono neanche come Kenney, che se ne frega totalmente. Io non applico la strategia della GTO, ma la conosco e la studio“.

Adrian Mateos sui tedeschi negli high roller

Infine, Adrian Mateos ha anche parlato dei tanto temuti reg tedeschi. Sono davvero così forti e invincibili? Secondo lo spagnolo la realtà è un po’ diversa…

“I tedeschi sono molto forti perché sono tutti molto professionali e giocano frequentemente online. Molti di loro sono giovani, viaggiano e lavorano tutti insieme. Ma la differenza tra i tedeschi e gli altri reg non è grande come si pensa“, ha dichiarato il vincitore del Main Event WSOPE 2013.

“Ad esempio, ritengo che io e il mio amico Sergio Aido siamo sul loro stesso livello. Per loro è più facile vincere i tornei perché sono un grande gruppo, composto da 8-10 giocatori. Giocano ogni singolo torneo e fanno rebuy fino al limite consentito. È normale che in questo modo vincano tanti tornei, semplicemente sono più di noi”.

PCA 2018 Main Event Adrian Mateos

Adrian Mateos

Mateos ha poi confermato che l’edge dei tedeschi, se c’è, è molto risicato.

“Ovviamente fanno un grande lavoro e sono fortissimi, ma non credo ci sia un gap tra loro e gli altri reg. Anche noi spagnoli siamo un bel gruppo, parliamo e cresciamo insieme. I tedeschi hanno il vantaggio di potersi permettere tutti i tornei da $50.000 e $100.000, mentre gli altri gruppi si fermano ai tornei da $25.000 o €25.000. Ma il fatto che giochino a limiti più alti non significa che siano più forti. Ci sono tanti pro spagnoli fortissimi ma non hanno il bankroll per giocare i 100k“.

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