La meteora FinBop6631: da $400 a $70k in 36 ore, poi broke in una settimana. Chi era costui?

Il 2006 fu l’anno dell’arresto di Bernardo Provenzano, del gol di Fabio Grosso (ma anche di Calciopoli), del presidente Giorgio Napolitano, dei primi due braccialetti di Max Pescatori alle World Series of Poker e di… FinBop6631.

Se non avete mai sentito parlare di lui, non preoccupatevi: la sua parabola è stata talmente breve che in pochi al mondo ne hanno parlato. Eppure, proprio sul finire del 2006 FinBop6631 fu protagonista di una delle cavalcate più epiche (e delle cadute più rovinose) mai raccontate sulla vecchia Full Tilt Poker.

 

finbop6631

Un tipico tavolo da 5/10 di Full Tilt… ma a soldi finti

 

Da commesso a stella del cash game high stakes

L’Italia è campione del mondo da qualche mese, quando su Full Tilt Poker i protagonisti si chiamano Phil Ivey, Tom Dwan, Patrik Antonius e Gus Hansen – giusto per citare solo alcuni tra i più famosi.

Ad un certo punto, un giocatore che risponde al nickname di FinBop6631, e che a quanto pare lavora come commesso al dettaglio, comincia a fare capolino ai tavoli del No Limit Hold’em $50/$100. Siccome è un perfetto sconosciuto, grinder e semplici curiosi cominciano a chiedersi chi sia e da dove venga.

Spunta così un thread sul forum di 2+2 in cui partono le speculazioni. Lo stesso FinBop6631 si palesa e si scopre che si tratta di un player partito da $400 che in quattro e quattr’otto porta il suo bankroll intorno ai $20.000.

Ma è solo l’inizio.

FinBop6631 l’inarrestabile

Al NL $50/$100 non c’è nessuno che riesca a fermarlo. Polverizza Reztez (uno degli squali dell’high stakes online dell’epoca) e si approccia proprio a Sua Maestà Phil Ivey, che lo convince a sedersi con lui addirittura al tavolo di Pot Limit Omaha Heads-Up da $200/$400!

Chi si aspetta che FinBop6631 venga polverizzato dal Tiger Woods del Poker. E invece Ivey deve concedergli qualcosa come $8.000. Ma Phil sarà soltanto una – la prima – delle sue vittime illustri.

Anche Mark Vos deve inchinarsi, oltretutto prendendosi pure una lezione mica da ridere. Come riporta il thread di cui sopra, in uno scambio sulla chat di Full Tilt Poker, FinBop6631 fece notare come ogni volta che Vos puntava una cifra ‘strana’, significava che stava bluffando.

“E ogni volta che ti faccio mini-raise in quelle occasioni, tu foldi”.

E l’Internet esplode.

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Una run incredibile

Per tre giorni, FinBop6631 fa un sol boccone di qualsiasi pro player gli si pari innanzi: Ivey, Vos, Allen Cunningham, John D’Agostino e chi più ne ha più ne metta. Il tutto apparentemente senza avere la minima idea di ciò che stia facendo.

Come quando, per giustificare sul forum di 2+2 una giocata più che discutibile, spiega: “Non ero io, era poopplayer2. Mi ero loggato sul suo computer una volta, senza rendermi conto che avevo lasciato user e password salvati. Lui ha giocato entrando col mio account senza accorgersene, perché in un altro sito condividevamo un account.

Avevamo bankroll simili quando si è loggato, perciò ha iniziato a giocare e quando se n’è reso conto mi ha chiamato. Io gli ho detto che ormai tanto valeva che finisse la sessione”.

Da $70.000 all’oblio

Dopo qualche giorno, però, cominciano ad arrivare le prime sconfitte. Un paio di buy-in bruciati di qua, due piatti enormi persi di là, un cashout da $8.000 giusto perché non si sa mai (e chissà se sia riuscito almeno a salvarsi quei soldi).

Nel frattempo c’è chi addirittura pensa che FinBop6631 sia un personaggio costruito ad arte e che dietro di lui ci sia nientemeno che Andy Beal. Sì, proprio quel Beal che rischiò di distruggere l’ecosistema-poker prima ancora che se ne formasse uno.

Nel giro di una settimana, il misterioso giocatore esaurisce la sua spinta propulsiva, perde praticamente tutto il bankroll (tranne quei fantomatici 8k prelevati) e scompare dalla scena high stakes. Non dal forum di 2+2 però, sul quale rimane attivo fino al 2009.

Ovunque tu sia – e chiunque tu sia – FinBop6631, sappi che ci hai regalato un’emozione.

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