La posizione nel poker: perché è un vantaggio e come sfruttarlo

Il concetto di posizione è una delle basi del poker Texas Hold’em. Giocare in posizione significa semplicemente avere il diritto di parola dopo l’avversario o gli avversari. Questo ci permette di conoscere già le scelte altrui, usufruendo così di informazioni alle quali gli altri non hanno avuto accesso.

Per un giocatore principiante, il vantaggio della posizione potrebbe sembrare secondario rispetto ad altri fattori, quando in realtà è uno dei principali. Analizziamolo sia nella fase precedente alla composizione del board, sia dal flop in poi.

 

posizione

Quello della posizione è un vantaggio enorme nel poker

 

Il vantaggio di posizione pre-flop

La miglior posizione in assoluto è quella del dealer (bottone), anche se tecnicamente nel gioco pre-flop sono buio e controbuio a parlare per ultimi: il fatto è che dal flop in poi, queste due posizioni saranno invece sempre le prime ad essere chiamate in causa.

Come sfruttare il vantaggio della posizione pre-flop dipende molto dal numero di avversari e dalle loro tendenze. Se alla nostra destra è seduto un giocatore loose-aggressive, che dunque tende a giocare con tante mani, potremo sfruttare la posizione controrilanciando con un range di mani più ampio.

Se viceversa il gioco pre-flop dovesse essere aperto da un giocatore tight-aggressive, possiamo comunque sfruttare questa informazione e il nostro vantaggio posizionale per restringere il range delle starting hand e valutare un call o un raise solo con le mani migliori.

Come regola generale, più è avanzata la nostra posizione al tavolo, e minore è il numero di giocatori già coinvolti nel piatto, più ampio potrà essere il nostro range di mani di apertura o controrilancio.

Come sfruttare la posizione post-flop

Dal flop in poi, la posizione di partenza assume contorni più relativi. Paradossalmente, potreste essere in posizione anche se avete cominciato il gioco da UTG+1: è sufficiente che il vostro avversario sia l’UTG.

Per i propositi di questo articolo, supporremo una tipica situazione di heads-up post-flop, probabilmente la più diffusa in assoluto: affronteremo il gioco multi-way in posizione in separata sede.

In caso di check

Se siete gli aggressori pre-flop, il check del vostro avversario sul flop è l’action più comune. La risposta usuale è la continuation bet, punto di partenza dal quale rivalutare a seconda di quale sarà la risposta altrui.

Attenzione alla possibilità che l’avversario completi un check-raise, soprattutto se il board è particolarmente carico di progetti. Dimensionate la vostra bet di modo che per l’avversario non sia conveniente  provare un check-raise a meno che non abbia un punto che ritiene quasi imbattibile.

In caso di bet ‘leggera’

Se il vostro avversario esce puntando, ma sceglie una size piuttosto contenuta, può voler dire due cose: o sta cercando di ‘esplorare’ il contenuto della vostra mano, stuzzicando una vostra reazione, oppure ha una mano monster con cui vuole estrarre il massimo valore – o magari indurvi a rilanciare.

In questo caso, nulla di meglio che affidarsi alla history che potreste avere contro questo determinato giocatore, o quantomeno con l’immagine percepita al tavolo.

In caso di bet ‘pesante’

Quando un giocatore fuori posizione decide di investire parecchie chip in un piatto, il suo range diventa polarizzato. Spesso si tratta di una mossa fatta per la volontà di chiudere subito il piatto e non dover continuare a giocare da fuori posizione sulle street successive.

Se, in base al gioco pre-flop e alle informazioni che avete sul vostro avversario, pensate di trovarvi contro una mano debole, fate raise oppure call per rivalutare al turn. In caso contrario, naturalmente, foldate – a meno di non avere buone ragioni per credere che la vostra mano possa diventare la migliore e che il vostro avversario sia disposto a pagare profumatamente.

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