L’assistente gioca d’azzardo online, Trump lo licenzia. “Bet da decine di migliaia di dollari”

A inizio 2015 erano in pochissimi a credere che Donald Trump sarebbe diventato presidente degli Stati Uniti. Qualcuno ha investito su questa prospettiva improbabile scommettendo sulla sua vittoria alle presidenziali USA con quote enormi, ma c’è anche chi ha scelto un altro modo per puntare tutto sul noto imprenditore.

Tre anni fa, John McEntee era un neolaureato alla University of Connecticut. Era il quarterback titolare della squadra di football americano, ma decise di non seguire la carriera sportiva per provare invece ad entrare nel team di “The Donald“. Il ragazzo si dimostrò pieno di entusiasmo e Trump decise di accoglierlo nel suo entourage per partecipare a quello che all’epoca era poco più di un sogno proibito: la corsa alla Casa Bianca.

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Come ben sappiamo, Trump ce l’ha fatta davvero. McEntee si è quindi ritrovato da quarterback di una squadra collegiale a “body man” del Presidente degli Stati Uniti d’America. Il suo ruolo non è mai stato chiaro, è una sorta di assistente di Trump. Il tempo verbale più corretto è però quello al passato, perché da qualche giorno McEntee non fa più parte dello staff del presidente americano.

Trump stesso ha deciso di licenziarlo in seguito a una scoperta: il 27enne è un grande appassionato di gioco d’azzardo.

L’assistente di Trump silurato per la passione per il gambling

Chi conosce la storia di Donald Trump sa che questa circostanza non dovrebbe rappresentare un problema. Parliamo infatti dello stesso imprenditore che ha guadagnato centinaia di milioni di dollari con i suoi casinò ad Atlantic City. A quanto pare, però, avere un business legato al gambling è una cosa, mentre avere nel proprio team un giocatore d’azzardo è tutta un’altra storia. In un’epoca dove il politically correct è dominante, Trump ha scelto la strada più sicura liberandosi del suo assistente per “motivazioni personali“.

Lo scandalo che ha coinvolto McEntee è stato sollevato dal Washington Post. Secondo lo storico giornale della capitale statunitense, da sempre vicinissimo agli ambienti della Casa Bianca, McEntee sarebbe stato sorpreso a giocare d’azzardo online in molteplici occasioni. Dopo un’indagine interna, sarebbe emerso che il 27enne era solito effettuare “puntate da decine di migliaia di dollari per volta“.

Una vicenda molto spinosa per Trump, non solo per l’eventualità di un suo (ormai ex) collaboratore con problemi di gioco (anche se non vi è alcun riferimento di questo tipo nell’articolo del Washington Post), ma soprattutto per la situazione del gambling online negli Stati Uniti.

Come riporta CardPlayer.com, infatti, “non è illegale giocare d’azzardo in America, ma non ci sono piattaforme regolamentate a Washington, quindi McEntee stava certamente giocare su qualche sito offshore“. Una circostanza imbarazzante per Trump, grande amico del nemico numero uno del poker online negli USA, Sheldon Adelston.

Il Presidente degli Stati Uniti d’America ha deciso di sbarazzarsi dell’assistente anche per un’ulteriore motivazione: temeva che la sua passione per il gioco d’azzardo potesse renderlo “vulnerabile a influenze esterne“. John McEntee ha commentato con un laconico “sono molto scosso“.

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