Sognando le Bahamas. Video intervista a Guillaume Merlinge, vincitore del Megastack Sanremo

1.247 iscrizioni. €181.438 di montepremi. Un Platinum Pass da $30.000 e €21.000 di primo premio al vincitore. Questi sono i numeri del PokerStars Megastack andato in scena a Sanremo dal 14 al 18 marzo scorso. Un successo di partecipazione e di soddisfazione per tutti, se si esclude qualche problema organizzativo in occasione degli ultimi due flight – ma siamo sicuri che l’organizzazione ne farà tesoro per il futuro.

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Guillaume Merlinge

Eppure i meri numeri non sono sufficienti a raccontare la storia di questa manifestazione. Perché un torneo con €170 di buy-in è anche un’occasione per incontrare vecchi amici, conoscere facce nuove, fare una scampagnata. Divertirsi. Esattamente l’atmosfera che abbiamo respirato al Casinò in quei giorni.

E può succedere di tutto. Come vi abbiamo già raccontato nei giorni scorsi, al tavolo finale gli “outsider”, giocando un poker fuori dagli schemi, hanno messo in difficoltà i giocatori più esperti, estromettendoli dal deal finale a quattro.

L’eliminazione al quarto posto di Alessandro Carta consente a due francesi, Guillaume Merlinge e Christophe Girard, e al nostro Giuseppe Beneventano di decidere chi andrà all’heads-up finale. Beneventano gioca principalmente per passione e per divertimento. Non parla lo “slang” del poker e non ha paura di misurarsi con giocatori certamente più esperti. Quando Girard lo elimina, è stanco ma soddisfatto: “Va benissimo anche così”, ci dice.

Il testa a testa finale non è spettacolare e dura più dell’intero final table. Ma è la dimostrazione di come il poker sia anche una sfida tra persone. E personalità.

Merlinge non ha eliminato nessun avversario al tavolo finale. Ha vinto un po’ di piatti, soprattutto dopo il deal, e ha perso pochissime chips. Girard invece è un giocatore più in linea con il poker di oggi, che evidentemente conosce bene. E’ aggressivo al punto giusto e ha eliminato tre giocatori al tavolo finale (Palo, Carta e Beneventano). Merlinge scherza, fa confusione, beve un bicchiere di vino. Girard rimane concentrato. Ha quasi il triplo delle chips di Merlinge, sente di avere le vittoria a portata di mano.

Girard aggredisce subito l’avversario che però gli concede solo le briciole. Ci prova con un bluff, ma Merlinge lo chiama. Gli stack si avvicinano.

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Poi arriva la mano che cambia tutto: la coppia di K di Merlinge tiene contro l'[Ad] [9d] di Girard e la situazione si capovolge. Da questo momento in avanti, Girard è congelato. Ha paura di perdere e gioca in modo molto più passivo. Limpa spesso dallo SB, non rischia nulla sul board. Merlinge legge la situazione e ne approfitta.

Alla fine Girard commenterà: “Avevo poche fiches per aggredire e soprattutto volevo giocare tanti board, perché sapevo di essere più forte di lui nel gioco postflop. Quando metti tutto preflop, non sei tu in controllo, sono le carte”.

Forse ha ragione, ma la sua strategia non funziona. Alla fine è proprio un all-in preflop a decidere il torneo. Il dealer non ha ancora mostrato le prime tre carte che Girard è già in piedi e commenta: “Ora sono le carte a parlare”. Detto fatto: un [Ah] subito al flop condanna la coppia di Q di Girard e premia l'[As] [8d] di Merlinge.

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Vince il giocatore che ha voluto il successo con più determinazione, che lo ha cercato con il cuore e non solo con la testa. Guillaume Merlinge, originario della Bretagna, ora residente a Nizza. Amante del surf, della bicicletta, degli sport invernali e del poker. E anche della vita, ci viene spontaneo aggiungere.

In attesa di rivederlo in azione alle Bahamas nel gennaio 2019 per il PokerStars Players NL Hold’em Championship, Guillaume Merlinge si congeda così, con questa breve intervista in cui si racconta ai lettori del blog.

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