Casinò di Campione: i giudici sospendono l’ istanza fallimentare, si apre il concordato. Le precisazioni della Procura di Como

Aggiornamento ore 16.30. Con un Comunicato stampa, la Procura di Como ha tenuto a ribadire che i giudici non hanno rigettato la richiesta degli stessi pm di fallimento della società Casinò di Campione spa ma si sono riservati la decisione sulla richiesta di fallimento “all’esito della procedura di concordato preventivo”, sollecitata dalla società stessa.

Il procuratore di Como, Nicola Piacente ha dichiarato: “a tutela di terzi e creditori” e “di soggetti che vi intrattengono rapporti commerciali”, precisa che “con provvedimento depositato in data odierna, il Tribunale di Como-sezione fallimentare, risolta in senso affermativo la questione della assoggettabilità della Società Casinò di Campione d’Italia spa alla disciplina di cui alla legge fallimentare, ha disposto il rigetto dell’istanza di rinvio della istruttoria prefallimentare” chiesta dalla società e dal Comune di Campione d’Italia che la controlla. Il giudice ha quindi “riservato la decisione sulla richiesta di fallimento presentata” dalla Procura “all’esito della instaurata procedura di concordato preventivo avviata a seguito di istanza” della società Casinò di Campione.

Aggiornamento delle 12: prime indiscrezioni

Aggiornamento delle 12. I tre giudici del tribunale fallimentare di Como hanno sospeso l’istanza di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica riguardo la società di gestione del Casinò di Campione d’Italia. Si attendono le motivazioni ed i dettagli della querelle giudiziaria ma, con ogni probabilità, verrà avviata una procedura di concordato (una sorta di accordo) con i creditori della nota sala da gioco. Le banche creditrici sembrano condividere questo scenario. A rivelare l’esito dell’ordinanza è Gioconews.

 

Già nella giornata di ieri a Campione aleggiava un cauto ottimismo.  Si scongiura così una catastrofe anche per il movimento del poker live italiano, considerando che il casinò di Campione è da anni un punto di riferimento con tornei come l‘Italian Poker Open, Barracudas e WSOP Circuit Italy.

E’ molto probabile che il Tribunale nomini un commissario che segua le varie fasi del concordato preventivo. In ogni caso, i giudici hanno senza dubbio adottato la strada più logica e sensata: il fallimento avrebbe leso gli interessi di tutti, in primis dei dipendenti e della comunità dell’enclave.

Certo se il concordato non dovesse concludersi positivamente, si aprirebbe una procedura fallimentare.

Rimane senza dubbio una situazione critica e solo nuovi manager capaci ed esperti potranno risollevare le sorti del casinò che da sei anni a questa parte ha accumulato un debito record.

Da capire per il nuovo piano industriale del casinò se verrà accolta l’idea di lanciare la prima sala dedicata ai gamblers asiatici, il Dragon Casinò, progetto bloccato dalla Procura di Como.

 

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