Tv Svizzera: “l’identikit di chi ha svuotato le casse di Campione per €647.000”. I particolari della stangata

Uomo sulla quarantina che parla l’italiano senza alcun accento particolare. Indossava un cappello di lana e un giubbotto voluminoso per nascondere la pistola ed aveva abiti da lavoro per confondersi con gli altri addetti alla manutenzione. E’ questo uno dei primi identikit del rapinatore solitario che ha svuotato le casse del Casinò di Campione con l’incasso del giorno prima. I Carabinieri starebbero già lavorando su una pista ritenuta concreta.

Le rapine nei casinò sono sempre più frequenti

Bottino da oltre 640.000 euro

La Tv Svizzera non risparmia altri particolari della stangata dell’anno: il bottino sarebbe ben superiore al mezzo milione di euro. Ben 647.000 gli euro che l’uomo avrebbe infilato nel proprio zaino prima di scappare.

I suoi spostamenti sono stati seguiti dalle telecamere interne del Casinò e del paese. L’uomo non è riconoscibile – almeno all’apparenza -perché indossava una cuffia fin sopra gli occhi più baffi ed occhi che sembravano finti.

Le prime registrazioni escludono che sia stato un cliente nascosto la sera prima all’interno dell’edificio.

Gli spostamenti del bandito nel Casinò di Campione

Ha usato l’ascensore interno riservato al personale, usando la scheda dei dipendenti o aspettando che uno di essi uscisse per salire al terzo piano per raggiungere le casse. Lì ha picchiato uno dei cassieri e minacciato l’altro con la pistola dopo essere entrato nella cassa centrale sfondando la porta a calci (il locale non è blindato).

 

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Con lo zaino pieno di franchi (il bottino corrisponde a più di 640.000 euro) è passato tranquillo dalla sala slot e poi si sia dileguato dal cortile interno.

Si sarebbe recato a piedi al casinò e se ne sarebbe andato senza usare alcuna auto posteggiata nelle vicinanze. Come ha fatto però a lasciare Campione d’Italia?

Il mistero della fuga in auto

Il vero mistero è la sua fuga. L’enclave ha un’unica uscita stradale e pochi minuti dopo la rapina, i Carabinieri hanno subito predisposto un posto di blocco fino alle 13, senza però alcun esito sperato. L’uomo è svanito nel nulla? I militari stanno analizzando alcune registrazioni e si stanno concentrando su alcune auto sospette che avrebbero lasciato l’enclave.

Le ipotesi sulla pista più calda

La Tv Svizzera avanza alcune ipotesi: “le indagini non escludono nessuna ipotesi, ma puntano verso qualcuno che conosce bene l’edificio e la sicurezza: potrebbe trattarsi di un ex dipendente, un collaboratore o ex collaboratore di un fornitore, oppure avere un complice all’interno della struttura”.

La caccia all’uomo è appena iniziata. Il Corriere della Sera descrive così il rapinatore: “Baffoni e naso posticci, un cappello di lana in testa, la pistola nella tasca del giubbotto”.

Una pista calda: presto il nome? L’inchiesta della Procura di Como

Secondo le fonti del quotidiano italiano presto potrebbe essere identificato (evidentemente il cerchio si sta stringendo): ” Il bandito è ancora in fuga ma dagli ambienti investigativi trapela un cauto ottimismo sulla possibilità di dargli un nome”. Come detto si sta seguendo una pista.

Altro particolare: la rapina non è avvenuta alle 7 bensì alle 8.30 quando nel casinò vi sono già diversi addetti alle pulizie e alla manutenzione. E’ probabile che si sia confuso con il personale interno.

La Procura di Como ha aperto un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Daniela Moroni. Gli inquirenti hanno pochi dubbi: l’uomo sapeva muoversi molto bene all’interno del casinò. Si orientava senza esitazione per i corridoi ed aveva un’idea precisa dei movimenti del personale in servizio. Sapeva con certezza che alle 8.30 avrebbe trovato le casse ancora piene con l’incasso della sera prima.

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