Dominik Nitsche: “Vi spiego come ragiona un GTO player”

Da qualche anno si sente parlare con sempre maggiore frequenza di GTO, una strategia che si pone l’obiettivo di applicare la perfezione matematica della Teoria dei Giochi al poker. Si tratta di uno stile di gioco estremamente complesso, che si contrappone totalmente a quello exploitativo: nel primo caso si punta ad avere un gioco impenetrabile, senza leak, in maniera tale da non poter essere exploitati; nel secondo, si gioca per individuare i leak nel gioco avversario, senza preoccuparsi di commettere errori di natura tecnica.

I migliori giocatori al mondo, però, non si affidano solo ed esclusivamente alla GTO, ma cercano di costruire una strategia GTO di base estremamente solida, per poi “deviare” quando hanno letture specifiche sui leak degli avversari. Si può dire con certezza che un giocatore che ha una strategia GTO ben strutturata e al tempo stesso è capace di exploitare i leak degli avversari, è certamente un giocatore di poker destinato a vincere bene.

Ma come ragionano i fenomeni capaci di vincere milioni di dollari nei tornei high roller grazie a una grande conoscenza della GTO? Lo ha spiegato nel dettaglio uno dei massimi esponenti di questa nuova scuola del poker: Dominik Nitsche.

Dominik Nitsche nel podcast di Joe Ingram

Dominik Nitsche spiega come ragionano i GTO-players

Il professionista tedesco aveva già detto più volte di avere un obiettivo particolare come poker player: riuscire a giocare come un bot. Il suo idolo è il bot Libratus, quindi non stupisce che dal suo punto di vista un giocatore vincente si formi prima di tutto al computer, non al tavolo.

Tutto inizia a casa, davanti al tuo computer“, ha dichiarato. “Un top player di oggi si forma lavorando sul proprio gioco e studiando le mani che ha giocato”.

Dal suo punto di vista, hanno un ruolo fondamentale i cosiddetti “solver“, software che indicano la mossa matematicamente perfetta in ogni singolo spot, considerando stack size, posizione, range e via di scorrendo. Tuttavia, software come PIOsolver non sono sufficienti: un top player si pone sempre domande che vanno oltre ai freddi numeri.

“Un buon reg si mette al computer e utilizza i software a disposizione per capire i range e le decisioni corrette. Analizzi le mani e cerchi di capire qual è la giocata ottimale in un certo spot con 40 big blind. Ma non solo: ti devi porre delle domande strategiche. Ad esempio: “le persone giocano davvero questo range?” Oppure “i miei avversari deviano occasionalmente?” Perché tutto questo non te lo dice il programma, devi essere tu a elaborare le sue informazioni”.

Dalla GTO alla strategia exploitativa

Dopo aver individuato una strategia perfetta dal punto di vista teorico, si passa all’approccio exploitativo.

“Quando ragioni sui range degli avversari e trovi delle lacune nel loro gioco, allora inizi a lavorare sulla tua contro-strategia. Ad esempio, hai individuato che questo giocatore, rispetto alla GTO, folda l’X% in più di quanto dovrebbe? Se è così, aggiungi al tuo range ottimale di c-bet la percentuale di mani corrispondente. Quello che devi fare è creare un nuovo piano di gioco”.

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Dominik Nitsche: “Quanti leak nel gioco shortstack”

Per quanto gli high roller siano popolati dai migliori giocatori di poker al mondo, Dominik Nitsche sostiene che tanti giocatori abbiano leak, ovvero non adottino una strategia anche solo simile a quella ottimale.

“Quando analizzi le giocate degli avversari, anche negli high roller, ti rendi conto di quanti giocatori di buon livello si allontanino completamente dalla GTO quando sono short-stack. I giocatori, generalmente, sono troppo, troppo nitty. Per questo motivo commettono errori madornali, sono convinti che lo shortstack si gestisca in modo semplice con push o fold. In realtà puoi essere molto creativo anche con pochi blinds. Quando hai questa lettura di base su un giocatore (troppo nitty quando shortstack), dovresti agire con una contro-strategia studiata a tavolino“.

Ricapitolando, questo è il modo in cui lavora un GTO-player degli high roller, per intenderci uno qualsiasi dei membri della German crew.

“Alla fine il modo di ragionare di un top player degli high roller è il seguente: studia la GTO sui software, ovvero il modo matematicamente perfetto di giocare a poker; poi confronta il modo giusto di giocare con il modo in cui effettivamente il suo avversario gioca; infine, crea una contro-strategia per exploitare i suoi leak, che utilizzerà al momento giusto”.

L’importanza delle size

Infine, come aveva già detto Timofey “Trueteller” Kuznetsov, anche Dominik Nitsche sostiene che l’obiettivo finale (per usare le parole del russo) del No-Limit Hold’em sia trovare le size giuste.

“Quando si parla di bet-size, è importante provare quelle meno convenzionali. Sul flop va bene puntare secondo size standard, mentre sul turn il discorso cambia. Qui devi iniziare a lavorare sulle tue bet size in base anche alla posizione al tavolo. Spesso dovrai overbettare, poco frequentemente dovrai puntare 1/4 di pot. Al river devi chiederti: qual è la bet size teoricamente migliore? Quando hai una strategia di basa molto solida devi solo avere un’ottima intuizione del range avversario. Se poi hai l’abilità di sapere sempre cosa fare in qualsiasi potenziale situazione, allora sei un giocatore molto forte“.

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