Il Governo prevede entrate per ulteriori €422 milioni dai giochi: €80 milioni dal poker sportivo live per la causa…

Un conto sono gli slogan elettorali, le promesse (che spariscono dai programmi dei partiti la notte), la demagogia e la disinformazione contro il gioco legale, un altro aspetto è la dura realtà dei conti pubblici (disastrati) dello Stato italiano, con i quali devono fare i conti (nel vero senso della parola) i nostri politici, in particolare chi ha l’onere di portare avanti l’azione di Governo e deve giustificare l’enorme esposizione debitoria. Bruxelles chiama e Roma deve rispondere senza indugi.

Il Ministero dell’Economia aveva previsto 80 milioni di euro di entrate fiscali dalla nuova rete del poker sportivo live

€422 milioni dall’aumento del Preu e dalla tassa sulla fortuna

In questa crisi di Governo, nella quale il Presidente Sergio Mattarella non riesce a trovare ancora i numeri sufficienti per sostenere in Parlamento una coalizione politica stabile, il Governo Gentiloni continua a gestire l’ordinaria amministrazione ed in particolare le emergenze: in questo contesto, il Consiglio dei Ministri ha approvato poche ore fa, il Documento di Economia e Finanza (Def) che prevede ulteriori maggiori entrate per 422 milioni di euro derivanti dalle misure che “disciplinano l’incremento dell’aliquota del prelievo erariale unico applicato sulla raccolta derivante dal gioco attraverso apparecchi automatici tipo slot machine, il contestuale aumento del prelievo sulle vincite superiori a 500 euro conseguite nel gioco del lotto e nelle lotterie istantanee”.

Quindi per il triennio 2018-2020 sono previsti ulteriori 422 milioni dall’aumento del PREU e dalla tassa sulla fortuna. C’è però, nella realtà dei fatti, un grosso ma. Come è possibile tecnicamente? Considerando che proprio il Governo Gentiloni e, precedentemente il Governo Renzi, hanno tagliato una parte del parco macchine (leggi slot machines).

Crisi di Governo può costare €3 miliardi

C’è poi l’opposizione intransigente degli enti locali nei confronti del gioco terrestre (il regolamento della Regione Piemonte, di fatto, pone un effettivo divieto alle slot machines). Senza un accordo efficace tra Stato e Regioni sul gioco pubblico, si è preventivato un buco nel gettito di ben 3 miliardi di euro, secondo un’analisi presentata da Forza Italia.

Lo stesso sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta del Partito Democratico, ha previsto il mancato incasso di almeno 1 miliardo di euro se non verrà raggiunta un’intesta tra Governo ed Enti Locali sul posizionamento delle slot machines e di tutti gli altri giochi (pensiamo alle agenzie scommesse). La crisi di Governo potrebbe quindi costare da 1 a 3 miliardi allo Stato italiano solo nel gaming. Dove saranno reperite queste risorse nei prossimi 3 anni?

Come è possibile, in questo contesto politico e con la forte opposizione degli enti locali, pensare ad un aumento ulteriore del gettito erariale di oltre 400 milioni? A Bruxelles cosa penseranno? Tutte domande legittime.

Pericolo aumento dell’aliquota IVA al 25%!

Ricordiamo che se non vengono trovate ulteriori risorse fiscali, il prossimo Documento di Economia e Finanza (Def) prevede un drastico aumento dell’aliquota Iva (al 25% nel 2019) che ricadrà in modo pesante non solo sui consumatori finali ma anche sull’intera economia (con un crollo dei consumi e, di conseguenza, sulla produzione).

La situazione è seria. Forse bisognerebbe guardare al mondo dei giochi al netto della demagogia e dei consueti slogan elettorali.

Il poker è uno skill game ma non viene trattato come tale: non ha nulla a che vedere con le macchinette che rappresentano il gambling allo stato puro.

Regolamentare il poker sportivo live con limiti di spesa per i players

Quando si stava studiando il modo per regolamentare i circoli esistenti (con tetto al buy-in giornaliero pari a €30), vi è stata una forte opposizione di quasi tutti i partiti politici, soprattutto di quelli di area cattolica. Meglio la situazione attuale dove il settore del poker sportivo live è nell’anarchia. Non sarebbe più serio e logico creare una rete legale con dei limiti ben precisi di spesa imposti ai giocatori e risorse fiscali extra per l’erario?

Il Documento di Economia e Finanza appena approvato prevede un aumento dell’IVA al 25% se non vengono trovate nuove risorse fiscali

Ministero Economia: primo anno poker live con entrate fiscali per €80 milioni

Ricordiamo che nel 2011, il Ministero dell’Economia aveva preventivato, nel primo anno di attività della rete legale, entrate fiscali per circa 30 milioni (il 3% sul buy-in), più altri 50 milioni per le concessioni (come entrate straordinarie). In questo contesto 80 milioni di euro non farebbero comodo, oltre a considerare il fatto che vi sarebbe un maggiore controllo sui players (con garanzie migliori) ed i gestori?

80 milioni di euro possono sembrare nulla  per il bilancio dello Stato ma sono quasi un quarto dei 422 milioni preventivati dal Governo nel recente Documento di Economia e Finanza approvato dal Governo.

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