Simone Speranza: “Il field dell’IPO? Un po’ come il Big 10 di PokerStars”

Forse non si è reso conto neanche lui, fino in fondo, di cosa ha appena combinato. Simone Speranza aggiunge alla sua bacheca un altro IPO, stavolta con picca di PokerStars. Lo ha fatto con una tale apparente facilità da far dimenticare che è il primo – e l’unico chissà ancora per quanto – ad aver vinto per ben due volte questo popolarissimo torneo live.

La picca di PokerStars e il nuovo trofeo IPO a fare compagnia a quello vinto a IPO22

Lo abbiamo lasciato riposare prima di rivolgergli alcune domande, assolutamente obbligatorie dopo un’impresa del genere.

Avendo già vinto su 3300 cristiani, vincere su 1590 è stato facile. O no?

Ovviamente vincere non è mai facile, con questi numeri. Ecco, io paragono l’IPO un po’ al Big 10€ di PokerStars: il field è semplice, ma ciò non toglie che arrivare fino in fondo sia un evento abbastanza raro.

Battute a parte, sembra che ti venga tutto tremendamente naturale. E’ solo l’impressione o, tra conoscenza del gioco, tranquillità economica e livello medio degli avversari, vincere per te è un po’ più semplice?

Al final table non ci sono stati spot così complicati. Forse quello con QTs contro Miniucchi è stato l’unico, quindi la valutazione può essere condizionata da questo. E poi ho avuto la fortuna di ricevere uno shove diretto da 30 big blinds in guerra di bui, 9 left, con 56 off. Così mi sono ritrovato al final table ufficiale da super chipleader. E sai, quando sei così in testa in torneo dove la prima moneta sposta così tanto per tutti i giocatori, diventa un po’ più semplice.

Simone Speranza

Ecco, a questo punto sembra strano chiederlo proprio a te. Ma con l’onestà intellettuale che ti contraddistingue: quanta run ci vuole per arrivare a un IPO?

Direi molta, negarlo sarebbe inutile.

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Fin dal day 1 sei sempre stato nei quartieri alti del chipcount. Non c’è stato un momento in cui hai avuto lo stack a rischio?

No, mai. In tutti i giorni ho avuto sempre uno stack sopra i 50x e quasi sempre almeno 4 volte l’average!

Rispetto all’altra volta c’è un Platinum Pass a rendere il tutto ancora più “succulento”. Considerando che il tuo “edge” sui tornei italiani (live e online) è ormai scientificamente provato, cosa provi al pensiero del super torneo alle Bahamas?

Sicuramente è la cosa più stimolante che mi sia capitata negli ultimi anni. A livello di field mi sono già confrontato con una durezza simile nel dicembre scorso all’EPT di Praga. Questa però sarà una cosa diversa, unica per tante ragioni dal buy-in, alla prima moneta.

Simone con il Platinum Pass, dal valore di 30.000$

Run a parte, il fatto di essere l’unico capace di vincere un torneo come l’IPO ti inorgoglisce?

 

Assolutamente! Nei giorni precedenti al final table qualcuno mi ha detto “se non ne vinci due sei come tutti gli altri”… Lo so,  ho fatto qualcosa di straordinario.

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