Phil Ivey: “Mi sono innamorato dello Short Deck Hold’em. E alle WSOP voglio esserci”

Più o meno mentre Tiger Woods inanellava otto birdie di fila nel terzo giro del The Players Championship, Phil Ivey tornava alla vittoria conquistando il Triton Poker, a oltre tre anni da quel Super High Roller all’Aussie Millions 2015.

Un curioso parallelismo quello delle due leggende – del golf e del poker rispettivamente – entrambi per anni sulla cresta dell’onda prima di vivere un periodo molto complicato, per poi di nuovo tornare in auge. Sperando che non sia stato soltanto un fuoco di paglia.

 

Phil Ivey

Phil Ivey all’Aussie Millions 2015

 

Il nuovo Phil Ivey

Phil Ivey, soprannominato il ‘Tiger Woods del poker’, era un po’ sparito dai riflettori, soprattutto dopo il caso controverso con il Crockfords Casino, conclusosi lo scorso ottobre con una sostanziale sconfitta del pokerista.

Il suo ultimo piazzamento a premio in un torneo di poker live risaliva al gennaio 2016, un 5° posto sempre in un evento Triton Poker nelle Filippine. Prima ancora, come detto, il successo all’Aussie Millions. E poi?

“Ho viaggiato molto e ho passato molto tempo con la mia famiglia”, ha raccontato Phil Ivey in un’intervista rilasciata a PokerNews.com. “Sono stato un po’ ovunque”, ha aggiunto sorridendo, anche se come Tom Dwan si è concentrato in particolare sulle ricche partite di poker in Asia.

L’incontro con lo Short Deck Hold’em

Proprio nell’Est del pianeta, Ivey ha conosciuto lo Short Deck Hold’em, una variante del Texas Hold’em in cui si usa un mazzo da 36 carte invece delle canoniche 52, eliminando tutte le carte dal 2 al 5.

“Ho iniziato a giocarci nell’ultimo anno e mezzo”, racconta il celebre professional poker player, “ed è rapidamente diventato uno dei miei giochi preferiti”. A tal punto da farlo tornare alla vittoria, visto che il torneo del Triton Poker si è giocato proprio in questa variante.

La passione di Phil per lo Short Deck Hold’em è facilmente spiegabile: si tratta di una variante spettacolare, che promette tanta action, dal momento che riducendo il numero delle carte diventa più semplice chiudere combinazioni – anche molto forti.

Il Triton Poker e l’heads-up

Quello giocato in Montenegro è stato il primo torneo di Short Deck Hold’em mai organizzato a livello internazionale: “Penso sia stato un ottimo torneo”, ha commentato Ivey, “con un’ottima struttura, che ci ha permesso di avere ampi margini di manovra anche alla fine”

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Un evento in cui sicuramente non ci si è annoiati, vista la sequela di eliminazioni e di re-entry: “All’inizio è stato abbastanza caotico, ma penso che questo formato ci abbia regalato un final table più lungo e un heads-up decisamente lungo”.

A proposito dell’heads-up con Dan Cates, Phil Ivey ha dichiarato: “Be’, sapete com’è lui, difficile trovare avversari più tosti, perciò ero molto concentrato”.

Prossima fermata WSOP?

Ormai mancano solo un paio di settimane all’inizio delle World Series of Poker 2018, e la domanda nasce spontanea: Phil Ivey ci sarà?

Ho intenzione di giocare quest’anno, esordisce l’americano. “Voglio cominciare a giocare qualche torneo in più, già lo avevo annunciato a inizio anno. Sì, ho in mente di partecipare alle World Series of Poker”.

Ma in quali eventi lo vedremo protagonista? “Short deck o long deck, poco cambia per me”.

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