Più dritto Hellmuth a vendere quote maggiorate nel Turbo Bounty, o più pollo chi le compra?

In attesa di far valere il proprio edge – parolona su cui ci soffermeremo a parte – ai tavoli delle WSOP, Phil Hellmuth è già finito per due volte nell’occhio del ciclone in pochissimi giorni. Se le prime polemiche erano scaturite dal ritardo con cui si è presentato al Super High Roller Bowl da 300.000$, e dal fatto di giocarlo al 20%, stavolta le critiche riguardano l’evento WSOP Turbo Bounty.

Phil Hellmuth

Phil Hellmuth e l’edge nei turbo bounty: ce l’ha o non ce l’ha?

Tutto nasce dal gesto di Phil, che ha messo in vendita il 30% della propria action nell’event #2 WSOP, sul sito specializzato “YouStake”. Il 14 volte braccialettato ha applicato un mark-up (una maggiorazione, ndr) di 1,8. Così facendo,  ad esempio, per acquistare l’1% del “Poker Brat” a questo torneo da 10.000$, non si sarebbe speso 100$ ma 180$.

La motivazione addotta da Hellmuth parla di un ROI alto, corroborato da altri due eventi di pari buy-in che Phil ha messo in vendita sul medesimo sito, e lo hanno visto ogni volta a premio per 50.000$ circa.

Le polemiche partono subito, e vedono in prima fila elementi di spicco come Scott Seiver

When @phil_hellmuth charges 1.8 markup for a 10k TURBO KNOCKOUT, there should be an SEC investigation because he is literally defrauding people out of their money. You should be embarrassed to hustle people out of their $20 investments. Absolutely pathetic

— Scott Seiver (@scott_seiver) 28 maggio 2018

Seiver aveva già attaccato il collega sul Super High Roller Bowl, accusandolo di scorrettezza e soprattutto ipocrisia (“criticava chi gioca i SHR da stakato e lo ha fatto tenendo per sè la percentuale più bassa mai vista”, diceva Scott). In questo caso l’accusa è ben più pesante, perché si parla apertamente di imbrogliare la gente e fregarle soldi.

Il maiuscolo usato da Seiver non è casuale, ed è infatti dove poggiano le maggiori ragioni di chi attacca Hellmuth. Il ROI che vanta (o millanta) Phil Hellmuth riguarda infatti tornei da 10.000$, ma si tratta nella pressoché totalità dei casi di tornei normali. Qui invece abbiamo a che fare con due specifiche tecniche (turbo e bounty) che cambiano notevolmente le valutazioni da fare.

Hellmuth, i suoi punti di forza e la tendenza all’overfold

Hellmuth incarna un tipo di giocatore formatosi con impostazioni classiche. Ancora oggi, nonostante il suo gioco si sia ovviamente adeguato un minimo ai tempi, il “poker brat” è sempre eccellente contro i giocatori medi o amatoriali, mentre paga qualcosa contro i super pro. Hellmuth è un vero drago del live, con una grande fiducia in se stesso e una capacità molto marcata di acquisire info e cogliere tell dagli avversari. Fatalmente, questo tipo di giocatori tende a “overfoldare“, ovvero a foldare un numero di volte più alto rispetto al dovuto, che trova un bilanciamento nella già citata tendenza a leggere meglio i rivali.

Phil e i Turbo

Un atteggiamento del genere è molto più agevolato in un torneo normale, come i classici eventi WSOP dove così bene Hellmuth si è sempre disimpegnato. Però questi tornei hanno in media livelli da 60 minuti, mentre nel Turbo Bounty in questione i livelli cambiavano ogni 20 minuti. Avere un terzo del tempo per prendere le decisioni non agevola certo giocatori come Phil, infatti i numeri gli danno torto.

Sapete quanti ITM ha in carriera Phil Hellmuth? 302. Quanti di questi in tornei turbo? 1. Non è un errore di battitura, è proprio un singolo evento. Si tratta del 1.100€ Super Turbo Bounty delle ultime WSOPE di Rozvadov, dove Phil chiuse 11° su 325. Nulla, insomma, che giustifichi in alcun modo una tale maggiorazione delle quote.

Phil e i Bounty

A complicare le cose c’è anche l’elemento “Bounty”. Sulla scia del grande successo ottenuto online dai tornei KO, anche live si stanno facendo strada i tornei con le taglie. In questo caso, su 10.000$ di buy-in 3.000$ erano la taglia sulla testa dello stesso giocatore, spettante a chi lo elimina. Per ironia della sorte, da questa caratteristica è arrivato l’unico parziale rimborso per i suoi staker. Hellmuth ha infatti eliminato un giocatore anche se poi non è riuscito ad andare a premi. Ciò significa che 900$ sono andati ai suoi finanziatori.

Anche qui, tuttavia, la domanda è: Quanti tornei Bounty ha giocato Phil Hellmuth in vita sua? Sicuramente meno di quanti ne giochi oggi un grinder medio in una settimana. E gli ITM? Due. Il primo è il già citato evento WSOPE dell’autunno scorso, il secondo un WPT Shooting Star del 2010, in cui chiuse al sesto posto per 117mila dollari. Fino ad oggi il WPT Bay 101 Shooting Star è l’unico evento del calendario internazionale che si disputa con il format bounty.

Finalmente 888, la seconda Poker Room online a livello mondiale è arrivata in Italia. Registrati subito! Per te un Bonus immediato di 8 euro senza deposito e Freeroll giornalieri da 5000 euro.

Edge o non edge?

Mi sono dilungato a spiegare le ragioni “vere” per cui Phil Hellmuth è stato (giustamente, in questo caso) criticato. Esistono però altri elementi di cui tenere conto. Acquistare quote di un giocatore a un evento di poker live è un investimento da non consigliare ai nipotini. Sono tanti i parametri poco definibili a partire dall’edge, uno dei termini più abusati ed arbitrari del poker. Di metodi per stimare (non calcolare, che è impossibile) un edge su un determinato field ce ne sono, ma sono spesso annacquati da parametri del tutto arbitrari. Ma la cosa più importante di tutte è operare una distinzione.

Staking come svago, ma quel mark-up…

Comprare le quote di un giocatore è e deve rimanere uno svago, un modo alternativo per seguire il proprio beniamino o per supportare un amico. In un poker che ha sempre bisogno di personaggi e di essere “fan-centrico” più che “pro-centrico”, lo staking popolare può essere un buon veicolo di promozione e divertimento. Ma il mark-up chiesto da Hellmuth, prima che ingiusto, rappresenta una forzatura davvero non necessaria. Il vantaggio è infatti solo per il giocatore e solo nel caso in cui non vada a premio, quindi nella peggiore delle ipotesi. Ma se ti chiami Phil Hellmuth e sei il recordman di braccialetti WSOP, che bisogno c’è di rischiare di perdere la faccia per 3mila dollari?

CONTINUA A LEGGERE