Adieu! In Francia chiude l’ultimo circolo autorizzato: è finita per il Clichy-Montmartre “bancavano a poker 21”

Clichy-Montmartre

Il circolo Clichy-Montmartre

A Parigi la guerra ai circoli di poker non ha mai fine: anche l’ultimo baluardo, l’ultimo club privato autorizzato, lo storico , rischia di chiudere ben prima della data prevista del 31 dicembre 2018.

Secondo Le Parisiene, i 5 gestori del locale, il direttore generale Luc Richard (marito dell’ereditiera della famiglia Bauchet, proprietari del circolo dal 1947), la figlia vice direttrice e 3 banquiers (una sorta di delaers che però gestiscono il banco) sarebbero stati accusati di “riciclaggio organizzato e lavoro clandestino”. L’ultimo circolo ancora presente a Parigi, situato nel diciottesimo arrondissement, è ad un passo dalla fine.

Il business dei circoli parigini sembra giunto al termine. Ben 14 dei 15 club esistenti ha già messo le sbarre alle porte. La storia è finita per gli storici Aviation Club de France, Wagram e Concorde. L’ultimo a resistere era il Clichy-Montmartre.

In Francia esistono più di un centinaio di associazioni che “promuovono il gioco del poker” o sono una sorta di scuole di poker live che sono tollerati dalle autorità. Ma la storia per i circoli autorizzati è giunta al termine.

Martedì mattina gli inquirenti hanno organizzato una perquisizione nel circolo e nelle abitazioni di Luc Richard e di diversi dipendenti. Gli inquirenti del dipartimento centrale delle “Gare e giochi” della polizia giudiziaria francese sospetta che la direzione del Clichy-Montmartre si sia appropriata indebitamente di almeno 10 milioni di euro con un sistema fraudolento.

Clichy-Montmartre offre anche giochi da tavolo come il poker 21, una sorta di blackjack, e il punto banco, che richiedono l’intervento di “banquiers” che gestiscono il banco (come avviene nelle card rooms californiane, il sistema è simile).

Secondo gli agenti della polizia dei giochi, attraverso i banquiers alla fine la casa da gioco avrebbe reso invisibili circa 10 milioni di vincite, con questo sistema complicato di banco delle puntate: per gli inquirenti risulta impossibile tracciare qualsiasi movimento di denaro. Da qui si spiega l’accusa di riciclaggio di denaro.

In base ad alcuni informatori del quotidiano parigino “la polizia avrebbe trovato nelle abitazioni di due banquiers notevoli somme di denaro: tra i 150.000 e 200.000 euro. Le somme sono molto difficili da giustificare per i “banchieri” . Uno di loro ha ammesso di essere stato pagato per sessione e di aver girato tutti i guadagni al proprietario”. Quindi il banco era del tutto fittizio secondo questo testimone chiave.

C’è il sospetto che i banquiers avrebbero girato i proventi delle sessioni di gioco in Marocco dove la proprietà del circolo possiede un altro casinò.

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