Petruzzelli sull’uscita dal Main: “Due lacrime le ho versate… il check/shove? Ne ho parlato con Musta”

L’eliminazione di Federico Petruzzelli dal Main Event WSOP ha fatto molto scalpore nella comunità pokeristica italiana, non solo per un incrocio di carte davvero sfortunato che ha messo il professionista siciliano nella “tragica” situazione di avere il second nuts ma essere battuto (lui J-J, l’avversario K-K sul flop K-J-x-x-x senza possibilità di scale o colore), ma anche per una questione tecnica.

Ci sono stati infatti numerosi commenti sulla condotta della mano, tanto sulla bacheca Facebook di Petruzzelli quanto sulla nostra pagina Facebook. Al centro della discussione una mossa in particolare: il check/shove al river. Con il secondo set più alto (e second nuts), Federico ha infatti deciso di checkare al river e poi pushare 66.000 sulla bet di 18.000 dell’avversario, ricevendo lo snap call con l’unica mano che lo batteva.

Federico Petruzzelli, qui in un selfie con “sua maestà” Viktor Blom

Secondo molti giocatori, dai top professionisti agli amatoriali, sarebbe stato meglio check/callare al river, perché check/shovando si rischiava di essere chiamati solo ed esclusivamente da una mano migliore (com’è poi successo). Si tratta di opinioni molto result oriented (perché parlare da esterni e a carte scoperte è sempre molto facile) oppure quello di Petruzzelli è stato effettivamente un errore?

Lo abbiamo chiesto al diretto interessato, che ci ha risposto con la consueta disponibilità e grande entusiasmo, direttamente da Las Vegas.

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Ciao Federico, grazie e bentornato su Assopoker. Raccontaci come stava andando il tuo Main Event prima di quella mano.

Ciao e grazie a voi. Il main è andato alla grande al Day 1, mentre al Day 2, durante il primo livello, ero sceso da 112.000 a 70.000 perdendo due spot sick. Poi ero risalito un po’ prima di bustare con J-J in quello spot che ormai tutti conoscono.

Prima di analizzare la mano della tua eliminazione, che history avevi con il tuo avversario? Vi eravate già confrontati in precedenza?

Sì, c’erano state due mani fondamentali per capire la mia condotta nella mano con J-J. Quel reg stava dando molta action al tavolo, avevamo giocato già due 3-bettati grossi, è un giocatore che “aggra” molto.

Un’orbita prima, ad esempio, apro J-J a 1400 su blinds 300-600, lui 3-betta a 4200 (le stesse size di 40/50 minuti dopo, quando busto) e io gioco. Flop **q9* **q7* **p4*, check per entrambi. Turn **c3* e io betto 6200, lui calla. River **c2*, betto una size gigante per polarizzarmi: 18.600. Lui snappa e mucka (non so con cosa).

La seconda mano va così: apre reg a 1.500 a blinds 300-600 da MP, flatto da btn con 67s (fiori) e calla anche SB. Lui da BB squeeza a 8.000, folda OR, gioco io (siamo molto deep, circa 170BB effettivi) e folda anche SB.

Flop Q-6-3 con possibile flushdraw a cuori, betta 5.000 (1/4 pot) e io gioco. Il turn è un 7 che chiude fd a cuori ma nello stesso tempo mi assegna la doppia coppia. Lui check/calla la mia bet a 16.500, e il river è brutto per me, una Donna che paira il board. Lui bussa e io busso dietro perché non avrebbe mai foldato una Donna e difficilmente una qualsiasi pair JJ+. Allo showdown mostra proprio J-J e vince il piatto, ma ricordiamoci che lui qui non vede le carte e può benissimo pensare che gliela stavo combinando per poi giveuppare.

Quindi, insomma, ci stavamo già giocando i soldi, era molto allegro, partecipava a molti piatti ed era complessivamente la quinta o sesta 3bet che faceva al tavolo.

federico-petruzzelli

Federico Petruzzelli

Analizziamo ora la mano della tua eliminazione: se preflop, flop e turn sembrano standard, alcuni sostengono che al river avresti potuto fare check/call. Ovviamente bisogna viverla una mano per giudicarla, quindi ti chiedo: la pensi così anche tu oppure era inevitabile giocarsi tutto?

Io sono d’accordo con il mio amico Mustapha Kanit, che ieri mi ha contattato in privato e con il quale ho scambiato due battute. Lui mi dice, come Dario Sammartino, che in un torneo del genere difficilmente un reg si gioca tutto sul river con A-A o A-K. Io ho già detto ai ragazzi che quel reg era davvero molto molto aggro e non sapremo mai se avesse foldato o meno il mio shove sul river. Era molto deep (callando il mio shove rimaneva con dietro 80k a t600 quindi ancora comodissimo). Personalmente ho i miei dubbi sul fatto di non dovere pushare in questo specifico spot contro di lui dopo le mani che abbiamo giocato qualche orbita prima. Di certo c’è che al tavolo ci stavo io e nessun altro.

Ti hanno infastidito i tanti commenti negativi che sono comparsi sui social network nell’ultimo giorno?

Nessun fastidio, assolutamente. Però mi fa ridere che il giocatore medio italiano commenta il mio post dicendo che al river fa c/call perché ci callano solo con K-K. Io dico LOL, sono persone abituate a giocare tra di loro, persone che si giocano la vita con Top Pair, e allora rido forte. Ma d’altronde il giocatore medio italiano è così: quando una mano la giocano gli altri diventa un fenomeno nel dare giudizi.

Al contrario quando è uno come Musta a dire che non gli piace lo shove è ovviamente un’altra storia. Certo, fa un po’ sorridere che solo dopo il suo commento sul mio post sono cominciati a saltare fuori tanti altri campioni italiani, tutti improvvisamente convinti che dovessi check/callare al river! (ride).

Sei un pro da tanti anni, come si supera un tilt del genere? 

Sono un pro da anni ma devo migliorare ancora tanti aspetti del mio gioco e del mio mindset. Chiaramente sono contento di come vanno le cose e dei progressi che sto facendo insieme al nostro dream team ma non si smette mai di migliorare.

Questo è un gioco che mi emoziona e mi diverte ancora molto, motivo per cui non mi vergogno a dire che una volta uscito fuori dal Rio ho acceso una sigaretta ed allontanandomi mi sono uscite due lacrime. Ma non riuscivo a rimproverarmi nulla, per il flow della partita era semplicemente un cooler e fa parte del gioco. Adesso è già passato tutto, tifo per i miei fratelli del dream team e spero siano loro a combinarla grossa, anche perché, ovviamente, ho la quota di tutti (ride).

Cosa hai fatto per smaltire la frustrazione?

Per smaltire un po’ il tutto ho fatto prima un pranzo a casa per quattro persone (ma ero da solo, lol) e poi un massaggio da un’ora e mezza nel pomeriggio. Oggi il tilt è passato.

Quali sono i tuoi piani ora? Resterai a Vegas o tornerai a casa?

Il mio piano è di rimanere a Vegas fino alla fine a tifare i miei ragazzi! Poi una volta tornati a casa, il 17 Luglio, iniziano ufficialmente le “vacanze”, anche se credo davvero che noi pro siamo dei miracolati visto che stiamo in vacanza tutto l’anno (ride). Poi il 20 agosto si vola a Barcellona per giocare l’EPT più grande che ci sia in circolazione, ma sicuramente prima ho voglia di stare con la mia famiglia e i miei amici al mare, in Sicilia!

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