WSOP report #15: Ultimi 9 al Main Event, Joe Cada c’è. Hellmuth vince l’evento #71 e infila il 15° braccialetto!

final-table-nine-2018-wsop-ev65-main-event-day-7-giron-8jg2150.jpgIl final table (da sx a dx): Artem Metalidi, John Cynn, Alex Lynskey, Tony Miles, Nicolas Manion, 
Aram Zobian, Michael Dyer, Joe Cada, Antoine Labat. Foto PokerNews

Il final table del Main Event WSOP 2018 è servito. E tra i commensali c’è l’americano Joe Cada che, a partire da questa sera, cercherà di ripetere la vittoria ottenuta nel 2009. In quella occasione, l’allora 21enne Cada (il giocatore più giovane nella storia delle WSOP a vincere un ME), si lasciò dietro 6.493 avversari e incassò la bellezza di $8.547.044. Questa volta potrebbe migliorarsi: ci sono 8,8 milioni di $ in palio per il primo. Cada inizia il tavolo finale più o meno a metà del chipcount, ma esperienza e – forse – skills potrebbe essere dalla sua. Ecco le posizioni di partenza:

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Ma quella di Cada non è l’unica storia particolare tra i “Nove di Luglio”. C’è la rivincita di John Cynn, altro player statunitense, che nel 2016 si era fermato all’11° posto. Cynn è quarto in chips, lontano dai primi due, ma con buone chance di ben figurare e incassare un premio di quelli che cambiano la vita:

Schermata 2018-07-12 alle 18.42.13 copia.jpgAl comando c’è un altro americano, Nicolas Manion, seguito da vicino dal connazionale Michael Dyer. Manion ha raggiunto la chiplead proprio nell’ultima mano della giornata, quella che ha definito i 9 finalisti. E si tratta senza dubbio di una mano sick, un climax incredibile (e anche un po’ beffardo) per mettere fine al Day7.

E’ un all-in preflop a tre: il cinese Yueqi Zhu è il primo a mettere tutte le chips in mezzo con [Kh][Ks], seguito dai call di Manion con [As][Ah] e del francese Antoine Labat che ha [Kd][Kc]. Se non ci credete, abbiamo le prove:

img-20180711-233802.jpgIl mega piatto finisce nella mani di Manion, come vi abbiamo anticipato. Lo stack di Labat passa da 51 milioni (fino a quel momento il secondo) a 8 , ma è Zhu l’uomo bolla del final table.

Con 112 milioni di chips, Manion è il primo (insieme a Dyer che ne ha 109) a raggiungere l’ultimo atto di un ME WSOP con uno stack superiore ai 100 milioni.

L’azione riprende fra poco meno di due ore, alle 21:40 ora italiana (le 11:40 a Las Vegas) e si gioca fino a 6 left.

Ma la quartultima giornata delle World Series Of Poker 2018 ha regalato un’altra emozione. Phil Hellmuth si è aggiudicato l’evento #71 $5.000 No-Limit Hold’em (livelli da 30 minuti) per $485.082. Hellmuth è certamente un personaggio che fa discutere, a volte scomodo, a volte pittoresco, e anche in questa edizione delle WSOP non si è smentito. Ma il suo 15° braccialetto non può non destare l’ammirazione nei confronti di un campione che continua a vincere dal lontano 1989, quando “The Poker Bratdivenne il più giovane vincitore del Main Event delle WSOP a 24 anni, battendo Johnny Chan. Con questo risultato Hellmuth allunga il suo vantaggio su Doyle Brunson e Phil Ivey, che vantano 10 titoli WSOP a testa nei rispetti palmares.

b5073d96a82.jpgPhil "The Poker Brat" Hellmuth mostra il suo 15 braccialetto WSOP. Foto Pokernews

Chiudiamo con alcuni in the money di interesse. Il pro di PokerStars Barry Greenstein (tre braccialetti WSOP per lui in carriera), ha chiuso al 6° posto per $20.358 l’evento #70 $3.000 Limit Hold’em 6-Handed. Il limit hold’em non è più di moda, ma un risultato di “ace on the river” fa sempre notizia.

Non sono mancate anche un po’ di bandierine italiane. Pasquale Vinci è 135° nell’evento #69 $3.000 Pot-Limit Omaha 6-Handed. Per lui ci sono $4.487 di premio. Rocco Palumbo si è invece arreso al 70° posto nel torneo #72 $1.500 Mixed No-Limit Hold’em/Pot-Limit Omaha 8-Handed, per $2.563. Andrea Iocco e Andrea Tropea si sono piazzati rispettivamante al 145° ($1.571) e al 74° ($2.231) posto nell’evento #73: $1.000 DOUBLE STACK No-Limit Hold’em (livelli da 30 minuti).

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