Michael Mizrachi: “Nei tornei ho un ROI irreale, ma preferisco essere un nitty nel cash game”

Può un top player capace di vincere 17 milioni di dollari nei tornei live preferire nettamente il cash game agli MTT? Evidentemente sì, perché Michael Mizrachi lo ha detto a chiare lettere nel corso di una video intervista per 888Poker: al giorno d’oggi gioca quasi esclusivamente il cash game.

Non è dato sapere se si riferisca all’online o al live, ma è più probabile la seconda opzione considerando che vive in Florida, dove ci sono numerosi casinò con una notevole action agli high stakes. Lì si trova la sua famiglia e non ha alcuna intenzione di fare una vita con la valigia in mano per prendere parte a tornei in giro per il mondo, specialmente gli high roller.

La sua preferenza per il cash game non deriva solo dalle partite profittevoli della Florida ma anche da un disinnamoramento nei confronti dei tornei: per The Grinder ci sono troppi “tanker“, avversari lenti che rallentano troppo il gioco.

Michael Mizrachi: “Il mio main game è il cash game”

“Non gioco quasi mai i tornei, nonostante abbia un ROI abbastanza irreale“, ha ammesso Mizrachi. “Al di là delle WSOP non mi iscrivo mai agli MTT, il mio main game è il cash game“.

Passare da una disciplina all’altra non è un problema per il professionista 37enne, che ha le idee molto chiare sul giusto approccio da adottare in ogni situazione: “Il mio stile di gioco cambia totalmente: nel cash game sono abbastanza nitty, aspetto di avere buone mani perché i blinds non salgono; nei tornei, invece, voglio estrarre il massimo valore da ogni mano. Di sicuro sono più tight nel cash game rispetto ai tornei”.

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The Grinder contro i “tanker”

Potrà anche essere un fenomeno del cash game ma è difficile che in quella disciplina abbia vinto più dei 17 milioni di dollari incassati con i tornei live. Eppure The Grinder è convinto della sua scelta, per una questione di principio:

“Uno dei motivi per cui gioco pochissimi tornei è che non sopporto la lentezza di alcuni giocatori. Specialmente nel No-Limit Hold’em, non è possibile metterci cinque minuti per fare action. Non ce n’è alcun bisogno: recentemente ho chiuso un torneo in seconda posizione utilizzando solo due estensioni del time bank. Non esiste avversario che sappia farmi tiltare come quelli che tankano, ecco perché preferisco i tornei di varianti: sono tutti molto più veloci, anche nel Poker Players Championship da $50.000 di buy-in”.

Michael Mizrachi festeggia il teerzo 50k PPC con i fratelli: da sinistra Daniel, Eric (gemello di Mike) e Robert

La “sfida” con Brian Rast e il quarto PPC nel mirino

A proposito di Poker Players Championship, quest’anno Mizrachi ha vinto il suo terzo titolo. Un record incredibile che fino all’ultimo ha dovuto contendere a Brian Rast, anche lui con due successi prima dell’edizione 2018.

Brian Rast è uno straordinario giocatore. Sarebbe stato bello giocarci l’heads-up perché entrambi giocavamo per il terzo titolo nel Poker Players Championship. Purtroppo per lui l’ho bustato in settimana posizione. Spero che il prossimo anno ci siano ancora più giocatori, perché ho intenzione di vincere il quarto titolo“.

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