Come battere i giocatori di poker tight

Ai principianti del Texas Hold’em si consiglia sempre di diventare giocatori di poker tight. Tight è la parolina magica anche per molti professionisti esperti, perché questo stile è difficile da battere, se attuato in maniera appropriata.

Ecco perché sapere come battere i giocatori di poker tight può regalare un bel boost al winrate. Ma prima di tutto, occorre capire che cosa significa questo termine: un concetto molto semplice, anche se siete ancora alle prime armi.

 

Giocatori di poker tight

“Tight is right”

 

Che cos’è e cosa vuol dire giocare tight

Giocare tight significa principalmente scegliere con cura le mani di partenza. La base sono naturalmente le coppie, gli assi forti, e magari K-Q e K-J (a seconda della posizione). Qualche giocatore tight più esperto non disdegna di mixare un po’, rilanciando o controrilanciando anche con carte come i suited connector.

L’aspetto positivo per i giocatori di poker tight è che è molto più facile da giocare rispetto allo stile loose, visto che semplifica il gioco post-flop: se giochiamo solo mani forti pre-flop, sarà più probabile riuscire a determinare la probabilità che la nostra sia la mano migliore nelle street successive.

Il primo passo per imparare come affrontare giocatori di poker tight è capire se sono aggressivi o passivi pre-flop, oltre a notare che stile adottano sulle street successive. Anche qui, niente di particolarmente complesso, se siamo buoni osservatori: un giocatore aggressivo non fa quasi mai limp pre-flop e spesso punta e rilancia dopo il flop. Viceversa, un giocatore passivo punta o rilancia solo quando pensa di avere una mano forte, e di norma chiama con qualsiasi altra cosa.

Giocatori di poker tight: come sfruttarli

Si dice che per vincere bisogna giocare uno stile di poker opposto rispetto a quello degli avversari: se qualcuno sta giocando loose-aggressive, spesso è corretto giocare un range di mani più forte. Viceversa, se giochiamo contro un player tight, ampliare i range può essere una buona idea.

Perché i punti di forza dei player tight – giocare quasi solo mani premium pre-flop – possono essere un’arma a doppio taglio nel post-flop. Un flop come **p6* **p5* **q2* è difficile che li possa aiutare: ecco che qui potremmo rubare il piatto con un raise o addirittura un check-raise.

Viceversa, e ci troviamo contro un opponent tight-aggressive, floppare un set su un board che include una carta alta può essere una miniera d’oro. Immaginiamo un board **qQ* **p9* **c3*: noi abbiamo **q9* **f9* per un middle set. L’avversario può facilmente avere K-Q, Q-J, A-Q, K-K o A-A, tutte mani con cui sicuramente vorrà vedere almeno il turn. Certo, a volte avrà Q-Q… ma questo è il bello del poker!

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Approccio tight-passive: da evitare!

Se c’è una categoria che raramente risulta vincente è quella dei giocatori tight-passive. Questo perché sono troppo semplici da leggere: in genere puntano o rilanciano solo quando hanno qualcosa di molto buono, e faranno check-call con tutto il resto, fino al check-fold quando non hanno proprio niente.

Curiosamente, questo è un tipo di giocatore contro cui molti principianti fanno fatica. La chiave del successo è interpretare correttamente le loro puntate: se ad esempio fanno check-raise su un flop K-carta alta, probabilmente avranno almeno un re in mano; se fanno check-call al flop e al turn e siete in bluff, pregate di chiudere qualcosa al river o altrimenti preparatevi a perdere il piatto.

Naturalmente, la passività può essere usata contro loro stessi, quando avete una mano forte: evitate le giocate fantasiose e aggredite a più non posso se l’avversario sembra intenzionato ad andare fino in fondo.

Con una postilla: se al river l’oppo rilancia, fate attenzione! Questo genere di giocatori raramente bluffa, e una mossa del genere significa due sole parole: mano monster!

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