David Haye, dal ring al tavolo verde: “Ma non conosco neppure le regole”

Difficilmente la sua futura carriera avrà un winrate dell’87,5% (28 vittorie su 32 incontri), ma David Haye è determinato: vuole imparare il Texas Hold’em e vincere uno dei tornei più grossi al di fuori delle World Series of Poker, il Goliath.

‘The Hayemaker’, come veniva soprannominato, è stato uno dei migliori boxeur della sua generazione, capace di laurearsi campione del mondo in due categorie: pesi massimi e pesi massimi leggeri.

 

David Haye i due assi ce li aveva… nei guantoni

 

Un tris di allenatori per David Haye

Per sua stessa ammissione, David Haye non conosce neppure le regole del poker. Ma si è dato un anno per fare una full immersion, coadiuvato da tre dei migliori professionisti del Regno Unito: Jeff Kimber, Joe Beevers e Katie Swift.

Un lavoro pianificato nei minimi dettagli, tanto che l’ex campione del mondo (ritiratosi a giugno a 37 anni, dopo aver perso contro Tony Bellew) verrà seguito anche da attori, matematici e psicologi, che lo aiuteranno a “forgiare il suo stile” di gioco.

“Vengo dal regno della boxe e mi muoverò nel regno del poker”, ha dichiarato Haye in una conferenza stampa tenutasi alla Ricoh Arena di Coventry.

“Qui non posso usare il mio fisico”

David Haye è perfettamente consapevole di come non sarà più uno dei favoriti, ma un underdog senza se e senza ma: “Devo accettare il fatto che sarò molto scarso, che chiunque mi ritrovi contro al tavolo sarà migliore di me”.

Il pugile britannico ha le idee chiare: “Nello sport, a volte se sei più grosso e più forte è sufficiente. Ma [nel poker] non posso usare il mio fisico per avvantaggiarmi. Non si tratta di velocità e riflessi: si tratta di imparare l’ABC del poker dall’inizio.

La mia sfida più grande è questa, aprire le mie braccia e dire ‘aiutatemi, datemi quanta più conoscenza potete’. Non posso affrettare le cose. Ora come ora non conosco neppure le regole del poker, e questo vuol dire che posso imparare le fondamenta dei migliori e avanzare velocemente. Sono talmente un principiante che devo concentrarmi sui fondamentali.

From zero to hero… in un solo anno?

La conferenza stampa di David Haye è stato un bagno d’umiltà, con quel guizzo tipico del pugile che non vuole però sentir parlare di sconfitta: “Non voglio sentirmi in imbarazzo da qui a un anno. Non sono qui per questo”, ha detto. Voglio sedermi al tavolo con fiducia e parteciperò al torneo per vincere.

Anche perché “tutti pensano che io non abbia una chance. Ok, che continuino a pensarlo, ma ho sempre trovato un modo per superare i problemi. Userò ogni fibra di me stesso per dare credibilità a ciò che sto facendo.

Ma che giocatore di poker sarà David Haye? “Sono un pugile aggressivo nel contrattacco. Quindi non aggressivo di per sé: sono strategico, aspetto i momenti giusti. Magari non succede niente però un po’ e poi ‘bam’, tiro un colpo. Penso che sarò piuttosto guardingo, ma quando vedrò un’opportunità non me la lascerò sfuggire.

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